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“The Last Stand”: il ritorno all’ultima sfida di Arnold Schwarzenegger

A quasi 10 anni di distanza dal suo ultimo ruolo da protagonista e dopo la parentesi politica come Governatore della California, Arnold Schwarzenegger torna al cinema con “The Last Stand –  L’ultima sfida”. Il film, a metà tra il poliziesco e il western, racconta dello sceriffo di una cittadina dell’Arizona che deve fermare un pericolosissimo narcotrafficante messicano evaso dal carcere e fornito di sofisticate armi. Nei panni del vecchio ed arrugginito sceriffo è naturalmente Schwarzenegger, certamente invecchiato ma ancora in splendida forma, accanto a lui l’attore premio Oscar Forest Whitaker, Jaimie Alexander, Johnny Knoxville ed Eduardo Noriega.

C’è da precisare che se Schwarzy è il vero punto d’attrazione, il film non ruota attorno alla sua figura, marginalizzata anzi in quasi tutta la prima parte. Tra sparatorie, inseguimenti e scene d’azione, il film scorre in maniera leggera e divertente e riesce in quello che è probabilmente il suo principale intento: fare un tuffo nostalgico nel cinema action anni ’90 che restituisca al pubblico uno dei personaggi del genere più amati di sempre assieme a Sylvester Stallone e Bruce Willis. “The Last Stand” non ha la stessa ironia e la stessa riuscita dell’operazione fatta da Walter Hill con Stallone con “Bullet to the head”, ma intrattiene gradevolmente mantenendo le premesse di genere.

“The Last Stand –  L’ultima sfida” è nelle sale dal 31 gennaio distribuito da Filmauro in oltre 300 copie.

 ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA:

Domenico Misciagna, Coming Soon.it
“The Last Stand invece è in fondo un film d’intrattenimento qualsiasi con Arnold Schwarzenegger. Se la celebrazione viene meno, l’umiltà di Arnold ci guadagna, ma ci perde il risultato e cominciamo pericolosamente a concentrarci sul resto, come la reaganiana ammirazione feticista per le armi da fuoco. La nostalgia è un conto, l’anacronismo un altro”.

Caterina Gangemi, RadioCinema.it
“Jee-Woon dirige con mestiere, senza risparmiare diversi momenti di spettacolarità (soprattutto negli inseguimenti), una buona dose di humour, e sfruttando l’ambientazione di frontiera per l’innesto di una componente western ben giocata nell’uso degli stilemi e del linguaggio filmico”.

Marianna Cappi, MYmovies.it
“In epoca d’infuocato dibattito sul possesso delle armi, Scharzenegger arriva al suo solito senza scrupoli, misura né timor del ridicolo e interpreta uno scanzonato elogio dell’arsenale fai da te. Commando, cioè, non è mai morto, solo che non lotta più per il sangue del suo sangue, ma per la propria comunità, da bravo sceriffo-governatore, e sa come divertirsi nel frattempo”.

Mauro Corso, FilmUp.com
“Anche se L’ultima sfida non ha idee o prospettive mai viste, resta un film di genere rispettabile e, in un certo senso, dedicato agli affezionati del genere, che non mancheranno di trovare momenti di autentico divertimento”.

Marco Triolo, Film.it
“Schwarzenegger fa del suo meglio e scatena un carisma naturale che non è stato cancellato dall’età o dalla sospensione del servizio. È un po’ imbolsito, un po’ ingrassato, un bel po’ più rugoso, ma il bello è che – a differenza, per esempio, di uno Stallone o dell’Harrison Ford di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo – non nega mai la sua età, anzi la sfrutta per aggiungere al personaggio un livello di lettura, una disillusione fondata sull’aver visto troppa violenza quando lavorava nell’antidroga a Los Angeles. Lo scambio ‘Come si sente sceriffo?’, ‘Vecchio’, riassume tutto il film. Un film ben confezionato, divertente quanto basta, non eccezionale ma come sempre, nella filmografia di Schwarzenegger, realizzato con cognizione di causa e più intelligenza di quanto gli si vorrebbe imputare”.

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