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Raoul Bova-Marco Giallini: un quarantenne immaturo e un nonno fricchettone per “Buongiorno Papà”

Video interviste a Raoul Bova, Marco Giallini, Edoardo Leo e Rosabell Laurenti-Sellers.

Raoul BovaMarco GialliniEdoardo LeoNicole Grimaudo e Rosabell Laurenti-Sellers sono i protagonisti di “Buongiorno Papà”, la commedia con cui Edoardo Leo torna nei panni del regista dopo l’esordio con “Diciotto anni dopo”. Il film è basato sul soggetto del prolifico Massimiliano Bruno (sceneggiatore di “Notte prima degli esami”, “Ex”, “Nessuno mi può giudicare” e i recenti “Viva l’Italia” e “Tutti contro Tutti”), con cui Leo ha scritto la sceneggiatura.

Un quarentenne single, piacente, superficiale e pieno di sé scopre, inaspettatamente, di essere padre di una figlia di 17 anni, di cui non ricorda neanche chi sia la madre, conosciuta e sedotta una sera d’estate mentre era in vacanza. Lui è Andrea, vive con il suo migliore amico, Paolo, e lavora in un’agenzia di product placement, le sue giornate scorrono tra lavoro, feste in discoteca e donne rimorchiate finché un giorno al campanello di casa non suona Layla, una bizzara ragazzina dai capelli rosa e il piercing alle labbra, che sostiene di essere sua figlia. Con lei c’è anche il nonno, uno stravagante rockettaro pieno di tatuaggi e dai modi grezzi.

“Buongiorno Papà” è una riflessione leggera sulle debolezze di una generazione incapace di assumersi delle responsabilità, nel complesso un prodotto piacevole che sa di déjà vu e riprende stereotipi del genere ma con momenti gradevoli, un buon cast e delle battute divertenti, in cui c’è spazio anche per la commozione. Interessante il fatto di inserire all’interno del film un product placement diverso dal solito in cui Leo indaga i retroscena del making of cinematografico prendendosene anche gioco. Le parti più spassose sono affidate per lo più al bravo Giallini che, nell’insolita veste di rockettaro d’annata, regala alcune delle scene migliori del film, in particolare quella (esilarante) in cui vestito da Kiss si esibisce davanti ad un gruppo di bambini piccoli.

“Buongiorno Papà” è al cinema dal 14 marzo, distribuito da Medusa in 450 copie.

Raoul Bova, Marco Giallini, intervista, Buongiorno papà, RB Casting

Rosabell Laurenti-Sellers, Edoardo Leo, intervista, Buongiorno papà, RB Casting

ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA:

Paolo D’Agostini, la Repubblica
Buon giorno papà porta diverse conferme. L’irruzione di una generazione quarantenne nella commedia. La perdita di confini tra i ruoli attoriali e quelli autorali: tutti fanno tutto. Infine la conferma che la serie tv derivata da Romanzo criminale film e libro si è rivelata una fortunata occasione di lancio. Regista e coprotagonista è Edoardo Leo (ma il soggetto è di Massimiliano Bruno), alla sua opera seconda dopo Diciotto anni dopo. Ritaglia su di sé qui in modo ancor più accentuatamente e intelligentemente defilato un ruolo per certi versi analogo. Lì era il fratello succube e meno fortunato, qui convivente di Raul Bova che fa il quasi quarantenne innamorato di sé e della vita senza responsabilità (cui capita però la tegola della scoperta di una figlia adolescente nata da una dimenticata avventura), è l’amico fedele e leale quanto imbranato ma portatore di valori positivi. Altri elementi di spicco sono Nicole Grimaudo e il richiestissimo Marco Giallini nei panni anagraficamente un po’ incongrui del nonno della ragazzina, hippie invecchiato ma saggio.

Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa
Scritto e diretto da Edoardo Leo, il film si avvale di attori accattivanti come Raoul Bova e Marco Giallini, però fra gag e risvolti sentimentali l’andamento è quello della sitcom.

Francesco Alò, Il Messaggero
La migliore prova di Bova, (alla Hugh Grant di About a Boy; stravolto anche dal look super-piacione) unita alla potenza comica di Giallini (ogni sua entrata è esilarante) rendono il film scoppiettante. C’è anche commozione familiare, dramma amicale (l’amico perdente di Bova è un dolcissimo Leo) e storia d’amore. Fin troppa carne al fuoco ma per essere un’opera seconda il 40enne Leo conferma e migliora il suo cinema di famiglie in ricostruzione dopo traumi disgregativi.

Alberto Crespi, l’Unità
Buongiorno papà è un film (…) che gioca consapevolmente su un paio di cliché, mettendoci però dentro, quasi a forza, la verità della vita vissuta (…) Parla di noi, e de3l poco (pochissimo) che gli italiani di mezza età hanno da offrire ai propri figli.

Massimo Bertarelli, il Giornale
Questa sì che è una sorpresa. Una commedia italiana frizzante e spiritosa (…) Decisamente alto il tasso di umorismo, sopportabile quello del tenerume.

Marzia Gandolfi, MYmovies.it
Buongiorno papà non è solo una commedia sul lento apprendimento della paternità biologica ma anche su quella artistica, sulle responsabilità che comporta essere ‘autore’ in Italia, dove un regista giovane e magari pieno di bei progetti scartati, si ritrova a ‘gestire’ suo malgrado un ‘figlio’ capitato e formato. Dato un soggetto convenzionale, Edoardo Leo trasferisce il nodo centrale della storia anche nel cuore del linguaggio, producendo un esempio di metacinema che risolve piuttosto che mettere in scena le difficoltà di fare un film. Esemplare in questo senso è l’uso del ‘product placement’, l’inserimento di un prodotto o marca commerciale all’interno di una produzione cinematografica, che diventa mestiere del protagonista e materia viva, motivo di erranza piuttosto che di sclerotizzazione.
Se le commedie recenti non sentono nemmeno il bisogno di costruire una gag attorno al prodotto, anche solo pretestuosa, Leo se ne serve per congegnare al meglio l’idea ed edificare il suo film, dove si ritaglia il ruolo dell’amico tutt’altro che scemo e del regista che si innamora del proprio oggetto. Quasi a dire che è solo amando il proprio oggetto scopico, originale o commissionato, che si può ancora pensare di fare cinema (e di fare i padri).

Carola Proto, ComingSoon.it
(…) un raro esempio di personaggi sfaccettati creati insieme agli interpreti, di situazioni inedite e di dialoghi brillanti, mai leziosi, molto verosimili.

Francesco Lomuscio, FilmUp.com
(…) non solo ci si diverte senza annoiarsi mai, ma Leo si riconferma abile narratore di commedia su schermo.

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