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Al via la terza edizione del Sicilia Queer filmfest a Palermo. Donatella Finocchiaro madrina.

Prende il via il 31 maggio 2013 a Palermo il Sicilia Queer filmfest, un festival cinematografico che spazia tra i generi oltre ogni steccato. Madrina dell’edizione e ospite della serata inaugurale l’attrice Donatella Finocchiaro.

Il SQff arriva al traguardo della terza edizione, sostenuto come sempre dagli Istituti culturali stranieri, dai volontari, e dal pubblico che ha partecipato e sostenuto le attività che il festival ha programmato per auto-finanziarsi nel corso dell’anno (anteprime cinematografiche, seminari, conferenze e attività culturali varie). Tante novità per un festival giovane e vitale, che guarda al tema dei diritti civili senza trascurare una ricerca in campo cinematografico che mescola in maniera originale nuove visioni, talenti del futuro e storia del cinema.

Nell’anno in cui Palermo si appresta ad ospitare il Pride nazionale il SQff offre visibilità a un cinema indipendente e alternativo alle logiche di mercato e ad una cinematografia d’autore legata a tematiche queer, ma non solo. In programma anteprime nazionali e anteprime assolute, a cominciare dal film d’apertura, “Laurence Anyways”, vincitore della Queer Palm al Festival di Cannes 2012 e mai distribuito in Italia, del regista canadese Xavier Dolan.

Tantissimi i film in programma nella sezione Panorama Queer, una selezione internazionale di lungometraggi e documentari che spaziano tra i generi più diversi (tante le commedie, ma sono presenti anche thriller, gialli, documentari e i film più sperimentali) ma che privilegiano l’attenzione per i più deboli e ne rivendicano i diritti.
Confermato anche quest’anno come uno dei punti forti del festival il concorso internazionale Queer Short: quindici cortometraggi in concorso, provenienti da tutto il mondo, che saranno valutati da una Giuria internazionale presieduta da Paul Vecchiali, regista, produttore indipendente, critico dei Cahiers du Cinéma e autore di fama mondiale.

“In un’epoca di crisi come questa non possiamo permetterci di limitarci all’attuale, alla banalità che ci è costantemente propinata – afferma il direttore artistico Andrea Inzerillo – oggi più che mai abbiamo bisogno di cinema per aprire i nostri occhi e le nostre menti. E lo facciamo con film che parlano al cuore e al cervello, coniugando come sempre la qualità e il rigore con l’anima più profonda del Sicilia Queer filmfest: quella di essere un festival davvero popolare e per tutti. Osservando il programma nella sua interezza non si può evitare di notare una concentrazione di opere dedicate al rapporto tra sogno e realtà, con la presenza di fantasmi, zombie, figure queer che stanno sospese tra diverse dimensioni (e così facendo ci dicono molto sul nostro mondo); ma anche ai temi dell’infanzia e a quelli degli anziani, veri anelli deboli di una società troppo spesso retrograda. Il cinema può e deve scardinare le nostre certezze, come una delle poche armi rimaste contro l’appiattimento consensuale contemporaneo. Abbiamo tentato di costruire un panorama ampio, di respiro internazionale, con alcuni tra i film più belli degli ultimi mesi e che vogliamo proporre al nostro pubblico per una semplice ragione: perché li abbiamo amati profondamente”.

La grande novità del festival sul versante della formazione è quest’anno la “Summer School sulle differenze e le identità plurali”, realizzata in collaborazione con l’Università di Palermo e coordinata da Giovanni Lo Monaco e da Giuseppe Burgio. La Summer School sarà inaugurata da Paolo Mannina, il docente recentemente espulso dall’Eritrea perché gay. Cinque incontri in programma nell’ex Convento di Sant’Antonino, sul tema Fluttuazioni queer di genere e sessualità, rivolti a studenti provenienti da tutta Europa che vedranno la partecipazione degli studiosi più prestigiosi di Queer Studies. L’obiettivo è quello di promuovere la cultura delle connessioni e dell’inclusione servendosi di una prospettiva interdisciplinare che spazia dall’ambito letterario e linguistico a quello antropologico, storico e sociopolitico, dall’ambito cinematografico a quello delle arti visive, dai gender e queer studies agli studi postcoloniali.

La rassegna si chiuderà in musica giovedì 6 giugno con la serata di premiazione dei vincitori del concorso Queer Short e la partecipazione straordinaria dei No Hay Problema, giovane gruppo che sta conquistando i palcoscenici di tutta Italia, con un sound molto queer.

 

 

 

 

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