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“Salvo”: direttamente da Cannes un interessante esordio da vedere e ascoltare

Dopo aver vinto due premi all’ultimo Festival di Cannes, nella Semaine de la Critique, arriva nelle sale italiane “Salvo”, primo lungometraggio dei registi palermitani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza.

Il film racconta di un killer di mafia, Salvo (interpretato dell’attore palestinese Saleh Bakri) che entra in una casa per uccidere un rivale, ma lì incontra Rita (la bravissima esordiente Sara Serraiocco), sorella cieca dell’uomo che deve uccidere. Lei cerca di salvare il fratello, ma non ci riesce. I due lottano e, come per miracolo, alla ragazza torna la vista. Scioccato dall’accaduto e incapace di ucciderla come previsto, il killer non l’abbandona più e cerca di proteggere Rita da chi vuole morta anche lei.
Nel cast anche Giuditta Perriera, Luigi Lo Cascio e Mario Pupella.

Nel film dei due registi siciliani convivono diversi generi, dal noir, al western alla storia d’amore e la mafia rimane solo uno sfondo del racconto privo dei soliti stereotipi sull’argomento. I protagonisti sono vittime di due diverse forme di cecità: una fisica ed una morale, che però entrambi riescono a superare grazie all’amore.

Il punto d’interesse del film, che  però coincide a tratti con la sua debolezza, sta in gran parte nella scelta dei lunghi silenzi nei dialoghi, compensati dai rumori di sottofondo con cui si riesce a vedere e percepire anche ciò che resta fuori dal campo della cinepresa. Unica canzone utilizzata come colonna sonora il brano “Arriverà” dei Modà. Impeccabile la fotografia di Daniele Ciprì. La parte più mirabile è certamente rappresentata dal lungo piano sequenza in cui il personaggio di Rita intuisce una presenza estranea in casa mentre a non funzionare sono le situazioni di vita domestica del protagonista maschile, che dilatano eccessivamente i tempi.

Nonostante questo “Salvo” è uno dei film italiani più interessanti dell’anno, che si distacca dai soliti prodotti cinematografici di casa nostra. Un esordio da tenere d’occhio e per cui bisogna ringraziare i coraggiosi produttori Massimo Cristaldi e Fabrizio Mosca e la distribuzione Good Films.

“Salvo” è nelle sale dal 27 giugno.

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TRAILER

Salvo - Trailer ufficiale - Al cinema dal 27/06

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ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA:

Gianluca Arnone, Cinematografo.it
Coglie l’emozione pur non cercandola, lasciando che siano le geometrie della messa in scena, l’incastro dei movimenti, la partitura dei sospiri e delle luci, a orchestrare il racconto.
Nonostante le secche di sceneggiatura (tallone d’Achille del nostro cinema) non si arena, trainato dalla splendida coppia di interpreti (Saleh Bakri e Sara Serraiocco) e da uno stile ostentato, radicale, necessario.

Roberto Nepoti, la Repubblica
(…) Il vero successo italiano a Cannes, nell’edizione 2013, è questa opera prima a due firme coprodotta con la Francia. Tra poliziesco, storia d’amore, western e dramma sociale, un film quasi senza parole (le battute di dialogo si contano sulle dita) ma che parla il linguaggio del cinema: comincia con una semi-soggettiva di venti minuti – tanti ne passano prima che il volto del protagonista ci sia svelato – e prosegue con inquadrature accuratissime (la fotografia è di Daniele Ciprì), rumori d’ambiente importanti quanto le immagini, ellissi e reticenze non indegni del cinema di Jean-Pierre Melville.

Maurizio Porro, Il Corriere della Sera
L’opera prima di Grassadonia e Piazza è l’alternativa cinica e disperata al tipo classico di denuncia antimafia. Scoperto a Cannes, film di travolgente intensità (…) Prima l’action, poi la neuropsichiatria: i due autori interiorizzano la violenza in piani sequenza che volteggiano sulla coscienza. Bakri, da Haifa, è perfetto.

Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa
Applaudito vincitore della “Semaine de la Critique” di Cannes, il film dei palermitani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza è un dramma, ma riscattato da un’idea di speranza; è una storia calata in un contesto mafioso ma priva di connotazioni filkloristiche o ambizioni di denuncia; è un’opera giocata di sfumature psicologiche, ma con una forza antropologica da fiaba arcaica.

Federico Pontiggia, Il Fatto Quotidiano.it
Stupendamente fotografato da Ciprì, l’esordio di Grassadonia e Piazza incanta la Semaine de la Critique: echi bressoniani, regia stilosa e la speranza che non guasta, si attende un distributore italiano.

Gabriele Niola, MYmovies.it
Folgorante poliziesco in cui il Sud sembra il West. Il miglior esordio italiano dell’anno.


 

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