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“Poker Generation” in Parlamento

Non è ancora uscito nelle sale ed è già al centro di una bufera politica e mediatica: stiamo parlando di “Poker Generation”, il film di Gianluca Mingotto, in uscita nelle sale venerdì 13 aprile distribuito da Iris film, con Andrea Montovoli, Piero Cardano, Claudio Castrogiovanni, Francesca Fioretti, Emanuela Rossi, Emanuela Postacchini e con Eros Galbiati, e con la partecipazione straordinaria di Francesco Pannofino e Lina Sastri.

A portare l’attenzione della politica sul film “Poker Generation” è stato il Senatore Raffaele Lauro, esponente del PDL e membro della Commissione Antimafia, già attivo nel passato con dichiarazioni riguardanti il controllo del gioco d’azzardo. Il Senatore Lauro ha portato, mercoledì 11 aprile, un’interrogazione parlamentare urgente al Premier Mario Monti, per chiedere “se questo film abbia beneficiato, direttamente o indirettamente, di fondi pubblici, a livello nazionale o regionale; se l’ideologia di fondo di quest’opera possa essere inquadrata nell’ambito della libertà di espressione artistica, garantita dalla nostra Costituzione, o, piuttosto, debba esse considerata alla stregua di un’opera promozionale e pubblicitaria del gioco d’azzardo”.

Fabrizio Crimi, produttore del film, in ordine alle notizie di queste ultime ore, precisa quanto segue:

“La pellicola, come riscontrabile da una semplice verifica e come peraltro ampiamente illustrato in conferenza stampa, non ha beneficiato di alcun contributo pubblico, confermando in tal senso la scelta di una realizzazione ‘indipendente’.

Non entriamo nel merito delle valutazioni politiche – che arrivano a più di un anno dall’annuncio della realizzazione del film – ma tuttavia riteniamo che le considerazioni emerse siano frutto di suggestioni basate su ‘sensazioni’ o ‘sentito dire’ prive di riscontro nella trama e nella critica di settore come documenta la rassegna stampa di oggi.

Il film, ispirandosi a una storia vera, vuole dare voce a una comunità pulita di milioni di persone che ogni giorno si divertono anche con un solo euro nel nome di una disciplina sportiva paragonabile al calcio o a qualsiasi altra forma agonistica, diversa da quello stereotipo di ‘poker da bisca’ ovvero quel ‘gioco d’azzardo’ o altre forme compulsive che generano ludopatia.

A conferma dell’assoluta buona fede del film destinato a una visione ‘per tutti’ vi è la circostanza che la pellicola ha superato l’esame della commissione censura, di cui fanno parte anche le rappresentanze dell’associazione dei genitori, che nulla ha rilevato a proposito.

Ci auguriamo che, nel libero esercizio di un diritto costituzionalmente protetto quale è la libertà di opinione, non trovino spazio polemiche strumentali che coincidono con un momento storico per il settore del gioco”.

 

 

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