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Un mondo in pericolo: le api di Imhoof in corsa per salvare il pianeta

Arriva sugli schermi italiani, distribuito da Officine Ubu, “Un mondo in pericolo” (More than Honey) di Markus Imhoof, regista candidato all’Oscar nel 1982 con “La barca è piena”.

Il documentario è un appassionante viaggio cinematografico nel microcosmo delle api, importanti risorse economiche della natura e insetti sociali di rilievo per tutto l’ecosistema, allevate per secoli dall’uomo e a rischio estinzione a causa del successo della civilizzazione.

Reduce da un percorso festivaliero internazionale di successo iniziato nel 2012 con il Toronto Film Festival e il Festival del film di Locarno e continuato in oltre 40 festival, “Un mondo in pericolo” uscirà il 12 settembre a Roma al Politecnico Fandango e a Milano al MIC – Cineteca nell’ambito del Festival della Biodiversità. Seguirà nelle prossime settimane una distribuzione in profondità nelle città di Firenze, Bologna, Trento, Ancona e altre in via di definizione.

Attraverso spettacolari immagini di natura e paesaggi realizzate con tecnologie di ripresa avanzate quali palloni sonda e piccoli elicotteri telecomandati, il regista porta lo spettatore all’interno degli alveari e indirizza il suo sguardo verso il cielo per l’accoppiamento di un’ape regina in volo.

Protagoniste dell’opera sono le storie di apicoltori provenienti da diverse parti del mondo – dagli Stati Uniti alla Cina, dalla Svizzera all’Australia – attraverso le quali Imhoof racconta l’intelligenza fenomenale delle api e la loro coesistenza sociale.
La narrazione procede attraverso le testimonianze dei personaggi: dallo svizzero Fred Jaggi, apicoltore da generazioni che cerca di preservare la purezza della razza locale di api nere a Heidrun e Liane Singer, due allevatrici austriache che riprogrammano le api in regine e le spediscono in tutto il mondo, a Fred Terry che alimenta le api killer in Arizona con acqua zuccherata.

Il documentario, realizzato con un lavoro di ricerca di cinque anni, si propone di analizzare lo spopolamento degli alveari – fenomeno non del tutto conosciuto – che negli ultimi quindici anni si è manifestato in diverse parti del mondo e le cui cause non sono ancora state stabilite. L’utilizzo di pesticidi e la crescente diffusione di onde elettromagnetiche dei cellulari sono solo alcuni dei fattori di questa moria che implica conseguenze devastanti per l’intero ecosistema: l’80% delle specie delle piante ha infatti bisogno delle api per essere impollinato, pena l’esistenza di frutta e verdura.

Officine Ubu – vincitore del Leone d’Oro di quest’anno con “Sacro GRA” di Gianfranco Rosi – si conferma ancora una volta distributore di prodotti d’autore di qualità, attento al genere documentario.

 

 

 

 

 

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