Al cinema dal 26 Marzo “Ho ucciso Napoleone”. Le nostre video interviste a Micaela Ramazzotti, Adriano Giannini, Libero De Rienzo e alla regista Giorgia Farina.
di Francesca Lisa
Dopo “Amiche da morire”, Giorgia Farina torna al cinema con “Ho ucciso Napoleone”, un altro film centrato sull’universo femminile, stavolta con Micaela Ramazzotti nei panni di Anita, spietata donna in carriera e amante del proprio capo (Adriano Giannini), interessata unicamente alla scalata al potere nell’azienda farmaceutica in cui lavora. In concomitanza all’annuncio della tanto attesa promozione, però, la sua fredda ambizione si scontra con un imprevisto, ovvero l’attesa di un figlio dal suo amante, evento scongiurato tanto dall’uomo quanto dalla stessa Anita. Quando la scelta dell’aborto sembra ormai cosa fatta, arriva Biagio (Libero De Rienzo), un apparentemente impacciato avvocato dell’azienda, responsabile della revisione dei conti, a stravolgere ulteriormente i piani, dando vita ad un intricato puzzle in cui Anita sceglierà di tenere il bambino ingaggiando una guerra all’amante, responsabile del suo improvviso licenziamento. Sostenuta da un gruppo di strampalate amiche (Elena Sofia Ricci, Iaia Forte, Thony e Monica Nappo), la donna farà luce su numerosi risvolti, anche quelli meno scontati, scoprendosi vittima di raggiri da parte di chi aveva considerato alleato, e rivedendo le proprie posizioni sulla maternità, pur non rinunciando alla sua sete di affermazione e potere nel mondo del lavoro.
“Quella del film è un’eroina dark, molto lontana dalla tipologia di donna rappresentata nel cinema italiano”, spiega la regista Giorgia Farina, “l’unico riferimento che mi viene in mente è ‘La ragazza con la pistola’, in cui molto chiaramente emerge il modello di donna vendicatrice al quale ci siamo ispirati con la sceneggiatrice Federica Pontremoli”.
Un’eroina dai tratti gotici che, nelle parole della Ramazzotti, “è algida, scandalosa e detesta la famiglia. Una ‘diavolessa’ insomma, arroccata nella propria torre in cui vive in solitudine, una donna che in ogni caso non si piange mai addosso per le ferite ricevute”.
Secondo la regista e la sceneggiatrice, altri riferimenti centrali della pellicola sono senza dubbio da ricercarsi in un certo cinema all’Almodovar o in film come “She-Devil”, con la grande Meryl Streep.
Per tutti, in ogni caso, incluse Elena Sofia Ricci, Iaia Forte e Thony, emerge chiara la capacità delle donne di andare oltre i propri egoismi, facendo gruppo all’occorrenza e sapendo trovare, proprio nella collaborazione con le altre donne, la forza per ottenere giustizia contro l’ostile mondo maschile.
Anche i due protagonisti maschili della pellicola, De Rienzo e Giannini, sottolineano questo aspetto, evidenziando come proprio una certa società maschilista, che per lungo tempo ha tenuto fuori dai centri di potere le donne, adesso è necessariamente obbligato a farci i conti, aggiungendo come, nel loro caso, poter lavorare con Giorgia Farina, giovane e promettente regista, sia stata una meravigliosa esperienza.
Il film, prodotto da BiBi Film con Rai Cinema e distribuito da 01, sarà nelle sale dal 26 Marzo.
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Le nostre video interviste a Micaela Ramazzotti, Adriano Giannini, Libero De Rienzo e Giorgia Farina. Realizzate da Marilena Vinci.
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Micaela Ramazzotti e Giorgia Farina
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Adriano Giannini e Libero De Rienzo
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