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Un’isola in movimento, sei filmmaker raccontano la Sardegna

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Presentazione e proiezione dei cortometraggi realizzati nell’ambito del progetto “Un’isola in movimento – Sei filmmaker raccontano la Sardegna”.

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IL PROGETTO

Un’isola in movimento al centro del Mediterraneo insieme alla sua eredità senza tempo, misteriosa, primordiale, essenziale come un archetipo. Qualcosa di primigenio, di originario prima che originale si aggira in Sardegna, è una cifra che contraddistingue persino la sua vocazione creativa, la sperimentazione e il naturale cambiamento. Abbiamo dunque chiesto alle immagini in movimento, al video nelle sue diverse forme e declinazioni, di raccontare la complessità di un isola che tiene insieme molti territori, che sfumano uno nell’altro, o che bruscamente si trasformano in qualcosa d’altro che ha bisogno di rimarcare la propria differenza. Differenze preziose che compongono quello che di questa terra ci sfugge e per questo ci affascina e ci avvince.

La restituzione dell’esperienza del territorio avviene tramite il linguaggio video nelle sue diverse possibilità di visione: cinematografica, museale, su monitor, tablet o smartphone. I protagonisti sono gli sguardi di artisti che hanno visitato la Sardegna esplorandone i luoghi e le persone partecipando alla costruzione e condivisione di una mappa costellata di luoghi del cuore, legati sia a ricordi speciali e irripetibili, che alla quotidianità, testimoniando l’esistenza di paesaggi naturali, rurali, urbani, psicologici e umani, densi e inaspettati che al di là di qualsiasi visione critica, dolorosa, cruda, difficile, idilliaca, magnifica, incantevole o spettacolare siano sostenuti da un sostanziale senso di appartenenza alla propria terra.

Tutte le opere sono da considerarsi come veri e propri spot per promuovere il territorio in modo inedito, cogliendone anche aspetti sottovalutati o sconosciuti e da diffondere anche attraverso le piattaforme social con la speranza di far magari emergere video virali che catalizzino l’attenzione dello sterminato pubblico della rete.

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Il progetto promosso dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico ha visto coinvolti 6 artisti-cineasti, molto differenti tra loro per formazione e approccio narrativo, ai quali è stato chiesto di realizzare dei brevi filmati in grado di rappresentare e promuovere l’isola seguendo percorsi non convenzionali. Le parole chiave sono state “sperimentazione” e “libertà creativa”, questo ha permesso ai filmmaker di dare una forte impronta autoriale ai propri lavori connotandoli con i caratteri di originalità e innovazione.

Il progetto e i film saranno presentati a Nuoro venerdì 12 febbraio alle ore 19.00 nell’auditorium “Giovanni Lilliu” in via Mereu, 56, dal Presidente dell’ISRE Bruno Murgia, da Antioco Floris, membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’ISRE e docente di “Linguaggi del Cinema, della Televisione e dei New Media” presso l’Università di Cagliari, e da Ignazio Figus, responsabile del Settore Produzione Audiovisuale dell’ISRE. L’ingresso è gratuito. 

Questi gli artisti e i film:

Marco Antonio Pani__MAIALETTO DELLA NURRA
Due allevatori nella Nurra, una visita dei carabinieri, un maialetto, un film di Fellini e una pianta proibita. Un viaggio nella fantasia popolare, una cronaca, un documentario, una finzione. O solo un gioco.

Giuseppe Casu__NODI
Nodi, mani, braccia, gesti sovrapposti e ripetuti, sorrisi e muscoli in tensione: in un angolo di Sardegna ci si prepara a pescare il tonno, alla maniera antica. Il lavoro vissuto nelle sue azioni che ne determinano i tempi. Senza belletto o commenti, senza ricostruzioni o finzioni. Una sottrazione dopo l’altra, vanno via anche i colori, in questo mondo dove l’aria è luce, dove la terra è acqua.
Poche parole e tanti nodi che gli uomini stringono o allentano alle catene pesanti e resistenti, alle boe per stare a galla e alle ancore per non andare alla deriva. Forse sono metafore, per loro sono ruvidi strumenti di lavoro.
Il tempo è un puro presente, costringe a fermarsi e osservare: vicino, sempre più vicino, cercando il respiro della vita.

Francesco Cristiano Pirisi__FIZOS
La Sardegna, dea-madre dimenticata, richiama alla sua luce i figli da lungo tempo sprofondati in un sonno senza sogni ne speranza. Incarnati nel film da una giovane donna bendata, i sardi si lasciano condurre nei più intimi recessi del proprio cuore, compiendo un viaggio simbolico dentro se stessi e nella natura che li ha creati per riscoprire, guidati dalla voce della madre e dalle immagini della natura, le forme, i colori e il canto della terra che ha dato loro la vita.

Michele Mossa__CAGLIARI ROCK
Nel tempo di una canzone di Alberto Sanna, uno dei decani del rock sardo, scorreranno immagini di Cagliari e dei suoi abitanti più giovani, quelli dei quartieri periferici, quelli italiani e quelli no. Dalle loro azioni e dai loro atteggiamenti si leggerà la naturale tendenza allo stare insieme tipica di quell’età in cui sono (ancora) rare le sovrastrutture del pregiudizio. Coprotagonista, in un cortocircuito ironico, la canzone; sullo sfondo una città aperta e solare.

Simone Cireddu__DUTY OF REVENGE
Duty of Revenge, il dovere della vendetta: con modalità vicine ai videogames sparatutto degli anni Ottanta-Novanta del secolo scorso, le tre sezioni/livelli in cui si articola il video Duty of Revenge raccontano il territorio del Montiferru come una zona di confine, una frontiera, con echi western e tutta l’ambiguità degli stereòtipi.
Evidenziando l’ordinario e il consueto, Duty of Revenge è una riflessione sul paesaggio e sullo sguardo, e soprattutto su quelle porzioni di paesaggio che lo sguardo per abitudine culturale è ormai portato a non abbracciare e a non considerare più. O a non dover vedere più.

Paolo Bianchi__TRANSUMANZE
I protagonisti di questo lavoro sono viaggiatori in fuga, che rischiano tutto per raggiungere mete sconosciute.
Il video rappresenta, in modo poetico, il loro inconsapevole passaggio in terra sarda.

Per maggiori informazioni: www.isresardegna.it

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