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“Berlin Station”, la serie tv con Richard Armitage e Rhys Ifans in anteprima per l’Italia su TimVision

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“Berlin Station”, la serie tv targata Epix con Richard Armitage (Thorin Scudodiquercia nella trilogia de “Lo Hobbit”, “Robin Hood”, “Hannibal”) e Rhys Ifans (Spike in “Notting Hill”, “The Amazing Spiderman”, “I love radio rock”, “Mr. Nobody”) sbarca in anteprima esclusiva per l’Italia su TimVision da venerdì 19 maggio.

Daniel Miller (Richard Armitage) è un esperto analista della CIA appena trasferito presso la stazione operativa di Berlino per dedicarsi ad una missione segreta sotto copertura. Il suo compito sarà quello di risalire ad un misterioso personaggio di nome Thomas Shaw, la fonte di una fuga di informazioni riservate, della Central Intelligence Agency. Quest’ultimo leak, provoca l’espulsione di uno degli agenti statunitensi dalla capitale tedesca e l’inizio di una corsa contro il tempo: il primo Paese che riuscirà ad identificare e catturare Thomas Shaw, infatti, potrà avere accesso a tutti i segreti della CIA.

“Berlin Station” – ideata da Olen Steinhauer (autore del bestseller “The Tourist”) e impreziosita dallo showrunner Bradford Winters (già ammirato per il suo lavoro in “The Americans” e “Oz”) – è un thriller drama estremamente attuale, che racconta come i crimini informatici e il cyberspionaggio siano ormai da considerarsi temi all’ordine del giorno. La stessa figura di Thomas Shaw richiama le vicende che hanno recentemente riguardato Edward Snowden. Come l’informatico statunitense protagonista dello scandalo del 2013, infatti, la “fonte” raccontata in “Berlin Station” si avvale della collaborazione di un giornalista per rivelare e pubblicare informazioni riservate relative a programmi segreti di intelligence. Piccola curiosità: lo stesso messaggio proclamato dai due attivisti viene emblematicamente ripreso dalla voce di David Bowie in “I’m afraid of Americans”, la colonna sonora che apre i dieci episodi.

Sono molte le canzoni di David Bowie utilizzate nella serie tv: “una grandissima fonte di ispirazione quando iniziai a buttare giù il progetto”, dice Olen Steinhauer. Per l’autore, la vivacità di Bowie è stata fonte di ispirazione sul piano estetico, per dare all’ambientazione un gusto retrò.

La città di Berlino gioca un ruolo fondamentale nello stile e nella scrittura dei personaggi. La capitale tedesca ha tante diverse identità, che la serie tv cerca di mostrare: “quando giri per Berlino – dice Bradford Winters – e vedi le diverse anime della città sovrapposte l’un l’altra, ti ispira a cercare la stessa complessità anche nei personaggi. Perché anche le spie hanno necessità di identità multiple sotto la quale nascondere la propria”.

Per mantenere il senso di contemporaneità, infine, “Berlin Station” include spesso riferimenti a eventi politici e di attualità, come l’attentato alla maratona di Boston. Spiega Winters: “Abbiamo cercato di tenere il passo con l’attualità. Scrivemmo il pilot della serie nel dicembre 2015, quando avvenne l’attentato di Parigi. Sapendo che saremmo andati in onda successivamente, abbiamo cercato di tenere conto delle notizie che arrivavano dal mondo”.

La serie tv vede inoltre la partecipazione di diversi registi rinomati. Da Michaël R. Roskam, membro dell’Academy dal 2012 e noto per il suo lavoro in “Chi è senza colpa” con Tom Hardy e James Gandolfini alla sua ultima apparizione, passando per John David Coles, già alla guida di diversi episodi di serie tv cult degli ultimi anni del calibro di “Sex and the City”, “House of Cards”, “Homeland”, “22.11.63” e “Grey’s Anatomy”, fino all’italiano Giuseppe Capotondi (“La doppia ora”) che ha diretto due dei dieci episodi.

Questa prima stagione di “Berlin Station” ha ricevuto un’accoglienza estremamente positiva dalla critica: il Los Angeles Times parla di “un thriller teso, dove i personaggi sono perfettamente bilanciati con la trama”, per Variety “la trama è energica e si mantiene solida per tutti e dieci gli episodi grazie ad un cast eccezionale”, mentre secondo Reason.com “gli episodi colpiscono così tanto da creare dipendenza”. Al successo della critica si affianca anche quello del pubblico, che è valso alla serie tv un rinnovo per una seconda stagione.

Insieme ad Armitage e Ifans, completano un cast eccellente, come lo ha definito il New York Times: Richard Jenkins (nominato all’Oscar per “The Visitor”, vincitore di un Emmy per “Olive Kitteridge”, “Six feet under”), Michelle Forbes (“The Killing”, “Prison Break”, “True Blood”), Leland Orsen (“E.R.”, “Seven”, “X-Files”, “Ray Donovan”), Keke Palmer (protagonista di “Scream Queens”, “Masters of Sex”) e Tamlyn Tomita (“Teen Wolf”, “Le regole del delitto perfetto”).

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