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Castellari al Cinema Trevi, incontro domenica 15 gennaio

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Domenica 15 gennaio al Cinema Trevi di Roma, ore 20.45, si svolgerà un incontro con Enzo G. Castellari, Manuel Cavenaghi, Marco Giusti, Daniele Magni e Luca Rea. Nel corso dell’incontro sarà presentata l’autobiografia di Enzo G. Castellari “Il bianco spara” (Edizioni Bloodbuster, 2016). A seguire proiezione di “La polizia incrimina, la legge assolve” di Enzo G. Castellari (1973).

«Si fa presto a tirare in ballo Quentin Tarantino. Di fatto, l’ex videotecaro assurto all’olimpo dei grandi di Hollywood è il testimonial più ricorrente quando si tratta di riscoprire questo o quel maestro del cinema di genere italiano. Ma un conto è dire “Tarantino si è ispirato ai miei film”, un conto è dire “Tarantino ha preso un mio film e, sulla base di quella pellicola, ha costruito uno dei suoi titoli più incensati”. Quanti possono dirlo? Enzo G. Castellari è uno dei due registi italiani che può pronunciare a buon diritto questa frase. Per la cronaca l’altro è Sergio Corbucci, autore del Django originale. Bastardi senza gloria viene dritto dritto dall’Inglorious Bastards di Castellari, che una distribuzione miope e scellerata ha rititolato per il mercato nostrano Quel maledetto treno blindato. Allora che Tarantino nume tutelare sia, perché, per una volta, è citato a buon diritto. Ma ci sono anche i doveri. Dovere è ricordare che Enzo Girolami, in arte Castellari, è uno degli autori “di genere” più importanti del nostro cinema per ben più che qualche scippo perpetrato dal mixatore di opere altrui americano. Per dire, coadiuvato dal volto del fraterno amico Franco Nero, è stato uno degli iniziatori del poliziesco all’italiana; ha svecchiato lo spaghetti western; ha cercato una via personale al postatomico anni ’80…ma soprattutto ha insegnato a tanti come si gira un film d’azione con una confezione internazionale. Castellari ha avuto una vita professionale lunga e piena di successi, di incontri eccellenti e di episodi incredibili, di incazzature solenni e di momenti difficili. Ma sempre appassionante. Perché è un uomo che esplode di passione, per il suo lavoro, per la sua famiglia, per lo sport. E, scopriamo oggi, per la narrazione scritta.
Leggere l’autobiografia di Castellari è appassionante come vedere un suo film, perché ha lo stesso stile, schietto, diretto, senza fronzoli. È una narrazione tutta al presente, tutta azione, con un piacevole abuso di punti esclamativi, che ti coinvolge e ti dà l’illusione di vivere con lui sul set. Ed è bello come il lungo racconto della sua carriera sia intercalato dall’altrettanto lungo racconto del suo amore per la moglie Mirella, conosciuta giovanissimo nel luogo che ama di più al mondo: la moviola del montaggio. Perché Enzo è figlio d’arte e ha sempre vissuto di e nel cinema. Quella dei Girolami (la G. puntata) è una dinastia di gente di cinema, iniziata grazie ad Anna Magnani…in che modo?». (Manuel Cavenaghi e Daniele Magni)

Info: www.fondazionecsc.it

 

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