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“Non è un paese per giovani” di Giovanni Veronesi vince la prima edizione del Premio Altri Sguardi – Cinema e Solidarietà in Carcere

La giuria composta da 20 detenuti ha assegnato anche una Menzione Speciale a Sara Serraiocco e un Premio Speciale a “Tutto quello che vuoi” di Francesco Bruni 


Roma, 19 ottobre 2017 – “Non è un paese per giovani” di Giovanni Veronesi vince la prima edizione del Premio Altri Sguardi – Cinema e solidarietà in carcere.

Il Premio è stato assegnato da una giuria composta da 20 detenuti della sezione maschile del carcere di Rebibbia a Roma perchè: “Attraverso una tematica attuale come quella della difficoltà delle giovani generazioni a inserirsi nel mondo del lavoro, il regista riesce a far riflettere su argomenti molto più profondi, quali la vita, l’amicizia, la malattia psichica e anche la morte, raccontando il tutto con una filosofia molto personale. Si parla anche del rischio che ognuno di noi può correre al giorno d’oggi nel perdersi nel nulla, specie quando la vita stessa non ci riserva quello che avremmo voluto”.

A Sara Serraiocco, per la semplicità e bravura con cui ha interpretato un personaggio particolarmente complesso, è stata assegnata una Menzione Speciale.

La giuria ha inoltre conferito un Premio Speciale a “Tutto quello che vuoi” di Francesco Bruni perchè: “Con grande coraggio e maestria il regista trasmette emozioni importanti che fanno riflettere moltissimo lo spettatore, mettendo davanti la macchina da presa un ragazzo molto giovane, con poca esperienza d’attore ma bravissimo proprio perché vero, insieme ad un non attore, ma sicuramente uno dei più grandi registi italiani che interpreta benissimo un anziano signore malato di Alzheimer, immerso nei ricordi tra amore e cultura di una vita passata. Forse la più bella storia raccontata in questa rassegna”.

Come evento di chiusura della rassegna, a sorpresa, è stato presentato “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti e sono intervenuti il regista e gli interpreti del film Claudio Santamaria e Ilenia Pastorelli.

Non è la prima volta che i detenuti affrontano, anche attraverso un confronto e un dibattito sui temi proposti dai film selezionati, un’esperienza che nasce dalle suggestioni e dagli spunti di riflessione del racconto cinematografico. È senza dubbio l’occasione di un confronto speciale, però, la formula che Altri Sguardi, ideata e promossa dall’Associazione Mètide, ha messo in campo – con il sostegno del MiBACT, Direzione Generale per il Cinema – costruendo un confronto d’opinione sugli spunti suggeriti dalle sceneggiature dei film scelti per questa prima esperienza. Con questa rassegna l’Istituto ha accolto un progetto articolato, oltre i film, sulla creazione di uno sportello di counseling, un supporto insomma per il personale al lavoro nell’Istituto, e un laboratorio che seguirà la rassegna – esclusivamente destinato alle detenute – con un’esperienza formativa attraverso la sceneggiatura.

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