La “Soap Opera” di Genovesi apre tra fischi e applausi il Festival di Roma 2014

Dalla nostra inviata, Marilena Vinci. Primo giorno.

“Mio papà” di Giulio Base con Giorgio Pasotti apre Alice nella Città, la sezione autonoma dedicata ai più giovani.

Roma, 16 Ottobre 2014 – Si è aperta tra fischi e applausi la nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, al termine della proiezione stampa di “Soap Opera” di Alessandro Genovesi, già regista dei film campioni d’incasso “La peggior settimana della mia vita” e “Il peggior Natale della mia vita”. Un’apertura anomala per un festival, in cui di solito la commedia viene snobbata, ma che si spiega per l’originalità dell’impianto squisitamente teatrale e con un’atmosfera fuori dal tempo.

In realtà “Soap Opera” nasce proprio per il palcoscenico, spiega Genovesi, che riunisce per la terza volta Fabio De Luigi e Cristiana Capotondi, affiancandogli un nutrito cast formato da Ricky Memphis, Diego Abatantuono, Ale & Franz, Elisa Sednaoui e Chiara Francini. Il film è una commedia corale inizialmente pensata dallo stesso autore per il palcoscenico e ricorda per lo stile “Happy Family” di Gabriele Salvatores, che era ispirato dall’omonimo spettacolo teatrale scritto da Genovesi.

Girato interamente a Cinecittà e ambientato a Capodanno, il film racconta le vite degli inquilini di una palazzina piuttosto animata, alle prese con amori, separazioni, problemi di cuore vari e incidenti improvvisi.

“E’ un film molto semplice, che ha l’amore come argomento principale. – dice il regista – Molto è stato fatto dagli attori. Io ci tenevo che avessero una recitazione realistica nel contesto del tutto finto della scenografia, perché serviva a dare verità a un mondo ovattato e di fiction”. Genovesi ha difeso la sua scelta di raccontare un mondo fuori dalla realtà: “Se vado al cinema mi aspetto di essere proiettato in un altro mondo, ovvero il mondo del cinema, della creatività, della fantasia: non mi piace il mondo che c’è fuori, e rappresentarlo anche al cinema mi sembra troppo”.

“Soap Opera” arriverà nei cinema il 23 ottobre distribuito da Medusa.

Apertura tricolore anche per la sezione autonoma dedicata ai più giovani, Alice nella Città, che ha proposto fuori concorso “Mio papà” di Giulio Base con Giorgio Pasotti, nel ruolo di protagonista ma anche di soggettista e co-sceneggiatore, Donatella Finocchiaro, Fabio Troiano, Ninetto Davoli, Emanuela Rossi, Niccolò Calvagna e Valerio Base. Il film uscirà nelle sale il 4 dicembre.

A catturare l’attenzione sul red carpet sono state le lacrime di Tomas Milian, premiato al galà inaugurale per la sua carriera d’attore. “Ritornare in questa città è la mia resurrezione”, dice l’attore cubano celebre per l’indimenticabile personaggio di Er Monnezza. L’attore 82enne (di cui è uscita di recente una biografia a cura di Manlio Gomarasca con Rizzoli) ha parlato come un fiume in piena: “mi ispirò James Dean ne La Valle dell’Eden. (…) Mio padre era un mostro e si suicidò davanti a me che avevo 12 anni. La mia famiglia era ricca, borghese e anti Castro, mentre la zia era colta e finanziava segretamente Fidel. Era l’unica a sapere che sarei partito da Cuba verso New York per studiare da attore, ed è stata lei a finanziarmi l’Actor’s Studio”.