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Ana Caterina Morariu: “Mi dicono che sono dolce ma in fondo vorrei essere una Lady Macbeth”

Intervista esclusiva ad Ana Caterina Morariu 

“Le persone dolci traggono in inganno. E tutti quanti, considerando i miei lineamenti, mi dicono che sono molto dolce. Questo mi ha portato ad interpretare sempre personaggi ‘positivi’. Però dai personaggi negativi puoi tirare fuori degli aspetti meravigliosi. Dalle persone dai tratti dolci è come se non ci si potesse aspettare un po’ di cattiveria”. E’ la “dolce” Ana Caterina Morariu che parla, raccontando dei personaggi che ha interpretato e, nel dettaglio, parlando di Diana, la donna che interpreta in “Sarò sempre tuo padre”.

La vedremo infatti, in onda su Rai 1, martedì 29 e mercoledì 30 novembre alle ore 21.10 al fianco di Beppe Fiorello e Rodolfo Laganà nella miniserie di Lodovico Gasparini prodotta da Rai Fiction – Solaris. “Sarò sempre tuo padre” è la storia di un uomo separato che lotta per ritrovare l’amore di suo figlio. La miniserie è stata girata interamente a Roma, tra aprile e giugno 2011. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Ana per saperne di più.

Mi parli del tuo personaggio?
Interpreto Diana, la moglie di Antonio (Beppe Fiorello). E’ la storia di una famiglia che va in frantumi. E’ proprio Diana che decide di arrivare alla separazione con il marito perché non condivide più il modo in cui il rapporto stesso è vissuto, non si sente più amata come donna e forse non riesce più a sopportare il peso di essere considerata solo moglie o solo madre. Desidera riappropriarsi della propria vita e riavvicinarsi a se stessa.

Hai dovuto sostenere un provino?
Dapprima ho incontrato Ludovico Gasparini, poi ho sostenuto il provino vero e proprio. Il personaggio mi è piaciuto molto, da subito. E’ diverso da tutti quelli che ho sempre interpretato fino ad ora perché ho sempre fatto commedie e vestito personaggi molto romantici, molto dolci; questo invece va un po’ in contrasto. Già dalla prima volta in cui ci siamo incontrati, Ludovico mi ha detto che si trattava di una donna che doveva tirare fuori la sua parte forte e doveva emergere anche la sua parte negativa.

A proposito di personaggi per te “nuovi”, quale sarebbe un personaggio con il quale vorresti metterti alla prova?
Non ho un personaggio in particolare che mi viene in mente così su due piedi, ma potrebbe essere interessante interpretare Lady Macbeth.

Un personaggio così a caso, insomma.
Già (ride, ndr). Potrebbe essere molto divertente. Anche perché tutti quanti, considerando i miei lineamenti, mi dicono che sono molto dolce e rassicurante e questo mi ha portato ad interpretare sempre personaggi “positivi”. Però poi dai personaggi negativi puoi tirare fuori degli aspetti meravigliosi. Dalle persone dai tratti dolci è come se non ci si potesse aspettare un po’ di cattiveria, traggono in inganno.

Ti piacerebbe fare anche teatro, quindi? Cosa ti piace di più?
Sì, mi piacerebbe fare teatro, ma adoro anche il cinema e la tv, nel senso che se c’è una buona storia, un buon personaggio e un buon regista, sono tutte forme di espressione. Quindi, non ho una vera e propria preferenza. I ritmi di lavorazione son diversi, al cinema sono più leggeri mentre in tv devi girare più scene in meno tempo.

La miniserie è stata girata interamente a Roma. Per certi versi è più comodo girare nella città in cui si risiede?
Dipende dai punti di vista perché quando giro a Roma, appena rientrata a casa, la giornata non è finita e devo fare tutto quello che faccio ogni giorno, magari anche recuperando un po’ di faccende accumulate; mentre quando sei fuori, torni in albergo, c’è qualcuno che cucina per te, e per certi versi è come se ti potessi riposare a tutti gli effetti.

Come passi il tuo tempo libero?
Con gli amici, ascoltando musica, faccio una vita molto normale, suono il pianoforte, viaggiando, cose molto normali e mi ritengo una persona serena.

Sei soddisfatta di come sta procedendo la tua vita professionale?
Sì, molto. Ho avuto la fortuna di lavorare sempre con dei registi meravigliosi e di fare delle cose anche molto diverse tra di loro. Non mi posso lamentare. In un periodo storico in cui tutti si lamentano, forse è bene dare il giusto riconoscimento alle cose belle che ci accadono. Mi piacerebbe sperimentare cose nuove, certo, ma sono anche molto contenta delle possibilità che mi sono state date. Rispetto a molti attori, anche molto bravi, che non trovano le giuste opportunità, io mi ritengo molto fortunata.

Qual è l’esperienza che ad oggi ritieni essere stata più formativa?
Diciamo che da tutte le esperienze mi son portata dietro delle cose e ho scoperto dei lati nuovi di me, e quindi sono state tutte formative. Ricordo con molto piacere l’esperienza di “Intelligence” perché, al di là della recitazione, abbiamo dovuto fare una vera e propria preparazione fisica che di solito viene trascurata nei film italiani; ci siamo dovuti allenare duramente, anche per sostenere dei ritmi che non erano semplici. Altra esperienza a me cara è quella di “Tutto l’amore del mondo”, girata totalmente da giovani, in giro per l’Europa. Da tutte quante le cose ne sono sempre uscita arricchita.

Hai altri progetti in ballo?
Uscirà “6 passi nel giallo” una miniserie di 6 episodi, che ho girato a Malta in co-produzione con Sony America e andrà in onda su Canale 5. Il mio episodio si chiama “Omicidio su misura”. Per il resto ho fatto dei provini e vediamo cosa succederà.

Qual è il tuo cinema di riferimento?
Adoro i film di Clint Eastwood, mi piacciono tanto “Respiro” e “Nuovo Mondo” di Crialese, anche Tornatore. Diciamo che i miei gusti sono vari. E, riferendomi al cinema del passato, non posso non citare Pietro Germi.

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