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Susy Laude, “Il provino con Vernia è stato delirante. Ho pensato che fossero tutti matti”

Intervista a Susy Laude

Energica, esplosiva e brillante. E’ questa l’impressione che dà di sé Susy Laude, eclettica attrice che ha lavorato in teatro, in tv (“Maria Montessori”, “Tutti Pazzi per Amore”, “La Scelta di Laura”) e al cinema. L’abbiamo vista in “Bianco e Nero” di Cristina Comencini, “Il Resto della Notte”, “I Mostri Oggi” ed è nelle sale attualmente con “Henry” di Alessandro Piva e “Ti stimo fratello”, un film di Paolo Uzzi e Giovanni Vernia, uscito venerdì 9 marzo, prodotto da Warner Bros.

Nel cast: Giovanni Vernia, Maurizio Micheli, Stella Egitto, Bebo Storti, Carmela Vincenti, Diego Abatantuono, Carol Visconti, Giancarlo Barbara, Paolo Sassanelli, Albertino.

In “Ti stimo fratello” Susy interpretata la fidanzata del protagonista, Giovanni, un ingegnere elettronico fresco di laurea in cerca di un lavoro e di un amore. Lasciata Genova per la più produttiva Milano, è raggiunto presto e con risultati rovinosi da Jonny, gemello diverso col vizio della house music e l’inettitudine al pensiero. Occupato presso un’agenzia pubblicitaria e legatosi sentimentalmente alla tirannica figlia del suo capo, interpretata da Susy Laude appunto, Giovanni deve fare fronte alle continue incursioni del fratello, sistemato a casa sua e in attesa dell’esame per entrare nel corpo della Guardia di Finanza. Ossessionato dalla discoteca e da una ragazza intravista tra una gazzosa e una performance ipnotica, Jonny scompaginerà la vita convenzionale di Giovanni, rivelandone la spontaneità e chiarendone una volta per tutte le ambizioni professionali e sentimentali.

Abbiamo raggiunto Susy al telefono, per saperne di più.

Parlami del personaggio che interpreti.
Io sono la fidanzata rompiscatole di Giovanni, una ragazza benestante, con la puzza sotto il naso che lavora nell’azienda di papà. L’arrivo di Jonny, fratello gemello di Giovanni, devasta la mia vita, quella di Giovanni e l’equilibrio della coppia, in generale. Vengo anche lasciata per un’altra, una cameriera che farà girare la testa ai due fratelli. Il finale del film è molto carino. Quando il mio compagno (l’attore Dino Abbrescia, ndr) ha visto il film mi ha detto “Quella sei proprio te”. Non so se devo prendere l’affermazione come un complimento.

Come sei entrata nel cast?
Ho sostenuto un provino direttamente con i registi. E’ stato un provino “delirante”. Ti premetto che sono un’amante della commedia e sono una fan di Giovanni Vernia, mi ha sempre fatto ridere. Quando ho saputo del provino, ho pensato: “Ci vado subito”. Quando ho letto la scena da provare, ho riso tanto e durante la prova ho sentito loro che bisbigliavano “Lei va benissimo”. Il ruolo è stato subito mio. Quando me ne sono andata, tra me e me ho pensato, divertita: “Questi sono matti”.

Puoi descrivermi l’atmosfera sul set?
Mi sono divertita molto e mi hanno anche lasciato la libertà di aggiungere cose mie, suggerimenti e idee. Credo che Vernia abbia fatto un ottimo lavoro, soprattutto nell’interpretare due personaggi diversi. I comici sono delle macchine da guerra. Io non so come facciano a sostenere questi ritmi di scena così serrati.

Qual è l’esperienza che, fino ad ora, ritieni essere stata più formativa?
In senso generale, “La scelta di Laura”. E’ grazie a questa esperienza che ho conosciuto il mio compagno e abbiamo avuto un figlio.

Quanto ritieni sia importante ai fini lavorativi frequentare una buona scuola?
In Italia, va fatto un discorso a parte. Mi sono laureata presso l’Università di Parma in Spettacolo, poi mi sono diplomata presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma. Contemporaneamente, ho studiato anche danza ed entrata nella compagnia del Teatro delle Briciole di Parma. Attori come Michele Riondino, che hanno frequentato l’Accademia, stanno uscendo e si stanno facendo spazio. Ma non sempre è una garanzia. Dino ad esempio non ha fatto scuole. Fare l’attore è una questione di talento e indole. Non basta avere le conoscenze tecniche del mestiere. L’attore non è un meccanico. Io venivo dal teatro ma poi mi sono rinchiusa in una scuola di recitazione perché ritenevo di non conoscere determinate cose.

Qual è, oggi, il tuo desiderio più grande?
Essere una brava mamma. Riuscire ad essere madre e attrice non è per niente facile. La mia amica e collega Camilla Filippi che è diventata madre prima di me, me lo diceva che non sarebbe stato facile ma che mi avrebbe aiutata a capire tante cose. E oggi so a cosa si riferiva. Il mondo è su più livelli. E si impara anche ad essere meno egoisti.

Sei felice?
Sono soddisfatta della mia vita e credo di avere avuto culo a trovare un uomo così. Lavorativamente, ci sono alti e bassi ma l’importante è metterci sempre il cuore. Del resto, io sono sempre stata una “donna di panza”.

 

 

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