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Valentina Corti candidata al premio L’Oréal Paris per il Cinema 2014

Intervista alla giovane attrice Valentina Corti

Foto Valentina Corti _ Max D'Angelo

Anche quest’anno il premio L’Oréal Paris per il Cinema, assegnato nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, decreterà la migliore attrice emergente del panorama artistico italiano. Lo stesso riconoscimento che, sempre durante il Festival di Venezia, è stato consegnato in passato a Cristiana CapotondiGiulia BevilacquaEugenia Costantini e Carolina Crescentini, solo per citarne alcune. Abbiamo intervistato Valentina Corti, giovane attrice di talento e per questo candidata al premio L’Oréal Paris per il Cinema 2014.

La vedremo nella nuova stagione di “Un medico in famiglia”, la decima della serie più longeva della tv. Inoltre, è coinvolta in un film documentario dal titolo fortemente evocativo, “Fango e gloria”, crudo e drammatico. Il film, diretto da Leonardo Tiberi e prodotto da Maurizio Tedesco per Baires Produzioni in collaborazione con Istituto Luce-Cinecittà, prende spunto da due anniversari importanti: i cento anni dall’inizio della Prima Guerra Mondiale e i 90 anni dell’Istituto Luce.

Valentina Corti TUTTA LA MUSICA DEL CUORE

Vorrei che mi parlassi subito del progetto L’Oréal Paris. Di che si tratta e come ci sei entrata?
E’ un progetto legato alla bellezza e al cinema, che spesso vanno a braccetto. E’ un contest che si svolge in maniera piuttosto democratica. Ci sono 5 attrici in lizza, le candidate e le votazioni avvengono sul web, a partire dal 7 luglio fino al 25. E’ solo il pubblico che decide, in base al gusto e all’empatia personale. Il progetto è legato al Festival di Venezia e la premiazione avverrà nella splendida cornice della manifestazione cinematografica. In ballo c’è una collaborazione professionale con L’Oreal, ovviamente. Sono stata contattata direttamente dall’azienda e mi piace che la giuria sia formata dal pubblico. (Per votare vai alla pagina Facebook di L’Oréal Paris Italia, ndr).

Qual è il tuo rapporto con i social?
Ho iniziato da poco a usare Facebook e i social in generale, ma sono uno strumento di contatto divertente ed immediato. E’ un vantaggio enorme quello di ricevere dei feedback ogni giorno; mi piace mettermi in comunicazione con il mio pubblico e ho deciso di gestire io stessa la mia fan page. Ricevo un affetto enorme che non mi aspettavo e la vicinanza delle persone è stimolante. E’ questo il motivo per il quale ho deciso io stessa di gestire la mia pagina, nonostante ci sia chi è in grado di farlo meglio di me. Sono io stessa che devo leggere e rispondere ai messaggi. Credo che, a breve, aprirò anche Twitter.

Quanto è importante la bellezza nel tuo lavoro e che rapporto hai con questa?
Ho un buon rapporto con la cura dell’immagine ma non ne sono schiava. Credo che la bellezza sia un privilegio che si acquisisce in eredità e spesso, nel bene e nel male, arriva prima di altre qualità. Ci metto passione nella cura di me stessa e credo che la bellezza vada spesso a braccetto col cinema, che da sempre la racconta. Cambiano i canoni ma la bellezza non tramonta mai. E’ soggettiva ed è negli occhi di chi guarda.

Quanto a te, quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sono impegnata nel bellissimo film “Fango e gloria” di Leonardo Tiberi. E’ un progetto ambizioso e strutturato in maniera originale. Racconta la vicenda del milite ignoto, scelto tra i tanti corpi e poi portato a Piazza Venezia come simbolo. Il progetto è davvero interessante, si tratta di un film documentario che alterna filmati di repertorio rimaneggiati in post produzione a parti originali. E’ un tesoro custodito di documenti video concessi dall’Istituto Luce. Il film andrà al Festival di Venezia, inoltre si avvicinano i 100 anni di ricorrenza dall’inizio della Prima Guerra Mondiale. E’ la storia di tre ragazzi, due dei quali stanno insieme, costretti a separarsi per andare al fronte.
Inoltre, ho altri due progetti in ballo, si tratta di una commedia brillante e di un progetto d’autore ma non posso dire altro, ne riparleremo a tempo debito.

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Continua la tua esperienza in “Un medico in famiglia”. Cosa puoi anticiparmi della nuova stagione?
Veramente non sappiamo nulla neanche noi attori. E’ ancora tutto in fase di scrittura credo, e sono io la prima ad avere una curiosità estrema a riguardo.

Cosa hai in comune col personaggio di Sara Levi?
Sara è una ragazza determinata e solare e la sua esplosiva voglia di vivere le permette di gestire la malattia. C’è qualcosa che ci accomuna. E’ un personaggio positivo e mi son divertita molto ad interpretarla. In comune abbiamo l’energia. Anche io sono solare ma lei è più impulsiva, mentre io sono riflessiva, faccio sempre un’analisi delle cose. Sara è la mia parte più bella e sana. Nel quotidiano io ho più lati spigolosi ma ci siamo contaminate a vicenda.

Cosa significa far parte di una serie così longeva e come ti sei trovata ad entrare in un cast collaudato da anni?
E’ stato spaventoso all’inizio. Era la mia prima volta in un progetto importante, ma già dal primo giorno ho percepito un’ottima collaborazione. Si è creata un’alchimia particolare, una bella sinergia tra nuovo e vecchio cast. E’ una bella esperienza a contatto con dei grandi maestri. Ed è un modo per vedere dal vivo l’evoluzione degli attori, con relative generazioni a confronto.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
E’ già fuori dal cassetto. Faccio un lavoro che amo, che ho scelto e che ho potuto fare e va bene così. E’ un sogno concreto. Forse tra 5 anni sarà diverso e i miei desideri si evolveranno ma per ora mi godo questo bellissimo momento.

Qual è il cinema che ti piace o un regista con cui sogni di lavorare?
Sono cresciuta con il cinema pulp, così come la mia generazione. Mi manderebbe in estasi lavorare con Tarantino. Mi piace sperimentare e lui è una visione continua.

Valentina Corti Trilussa (2)

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