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Amnesty International: Lydia Cacho presenta “Memorie di un’infamia”

“Lydia Cacho è un modello per chiunque voglia fare giornalismo. È una donna di grande coraggio che ha sopportato la prigione e la tortura per difendere una minoranza che nessuno ascolta, per attirare l’attenzione sugli abusi che bambine e donne devono subire in Messico e nelle parti più povere del mondo. Ha raccolto informazioni mai venute alla luce prima, ha rischiato in prima persona facendo i nomi di politici e imprenditori”. Roberto Saviano  

Dal 7 al 13 dicembre, la giornalista e attivista messicana per i diritti umani Lydia Cacho è in Italia per presentare il suo ultimo libro, “Memorie di un’infamia”, edito da Fandango Libri.

Oltre a presentare il suo libro alla Fiera Più libri più liberi (Palazzo dei Congressi, Sala Smeraldo, Roma, 8 dicembre), martedì 13 dicembre, alle ore 18.30, Lydia Cacho parlerà del suo lavoro e del suo impegno nella conferenza “Memorie di un’infamia”, che si terrà all’Instituto Cervantes (piazza Navona 91, Roma). Interverranno Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, e Pablo Ordaz, giornalista di El Pais.

Nel 2005 Lydia Cacho pubblica in Messico “Los Demonios del Edén” e la sua vita cambia inesorabilmente. Jean Succar Kuri, noto proprietario di alberghi, uno degli imprenditori messicani più facoltosi è accusato di essere coinvolto in un giro di pornografia infantile e prostituzione insieme a importanti esponenti politici e uomini d’affari. Per questa inchiesta, supportata dalle dichiarazioni delle vittime e da prove filmate con videocamera nascosta, Lydia Cacho viene accusata di diffamazione e arrestata, maltrattata e rinchiusa nel lontano carcere di Puebla.

“Memorie di un’infamia” è il racconto di quanto Lydia Cacho ha vissuto in prima persona in un paese, il Messico, dove ogni anno vengono assassinati decine di giornalisti. Il prezzo pagato da una donna coraggiosa che ha messo a nudo un sistema di delitti infamanti, puntando il dito contro uomini di potere inebriati dal senso di impunità. Il Consiglio Onu per i diritti umani consigliò alla Cacho di lasciare il paese. Lei non lo ha fatto. Sotto scorta, continua a investigare e ricercare la verità al fianco dei più deboli.

Per maggiori informazioni: www.amnesty.it

 

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