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Sierra Leone: MSF distribuisce antimalarici a 1.5 milioni di persone

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Freetown, 18 Dicembre 2014 – Come parte del piano di risposta all’emergenza Ebola in Africa occidentale, Medici Senza Frontiere (MSF) ha effettuato la più grande distribuzione di farmaci antimalarici di sempre in Sierra Leone con la collaborazione del Ministero della Salute. L’équipe di MSF ha distribuito in quattro giorni 1.5 milioni di trattamenti antimalarici ai residenti della capitale Freetown e dei cinque distretti della parte occidentale circostante, con l’obiettivo di proteggere le persone dalla malaria durante il suo picco stagionale.

“In un contesto colpito dall’Ebola, la malaria rappresenta il problema maggiore perché le persone affette dalla malaria hanno gli stessi sintomi dei malati di Ebola”, dice Patrick Robitaille, coordinatore del progetto di MSF a Freetown. “Di conseguenza, un gran numero di persone si presenta presso i Centri di Trattamento Ebola pensando di aver contratto l’Ebola. Ciò rappresenta un carico per il sistema di gestione oltre a un fattore di grande stress per i pazienti e per le loro famiglie”.

La Repubblica della Sierra Leone ha la quinta più alta prevalenza della malaria a livello globale e la malattia è la prima causa di morte dei bambini al di sotto dei cinque anni di età. I sintomi della malaria includono febbre alta, vertigini, mal di testa, malessere e fatica generali e molti di questi sintomi si riscontrano anche nelle fasi iniziali del virus Ebola.

Il farmaco antimalarico a base di amodiachina e artemisinina può essere utilizzato sia per prevenire sia per curare la malattia. Il suo utilizzo su larga scala è raccomandato dall’OMS in caso di epidemia di Ebola.

Con ben 1.5 milioni di trattamenti distribuiti, si tratta della più grande distribuzione di massa di farmaci antimalarici durante un’epidemia di Ebola e della più grande mai realizzata in Sierra Leone. “La portata della campagna è proporzionale alla scala dell’epidemia di Ebola, per questo è massiccia”, prosegue Patrick Robitaille.

Per la distribuzione dei farmaci, MSF ha reclutato e formato più di 6.000 volontari. Supervisionati da MSF, i volontari ritirano i farmaci antimalarici presso i centri sanitari locali prima di andare di casa in casa, secondo percorsi già assegnati, a spiegare alla popolazione locale l’obiettivo della distribuzione e l’utilizzo dei farmaci. Ogni famiglia riceve il trattamento antimalarico adatto alla fascia di età di ogni singolo membro. I volontari, infine, segnano col gesso le abitazioni in cui è stata eseguita la distribuzione.

“Tutta la mia famiglia prenderà le medicine, la metà della gente in Sierra Leone, contrae la malaria”, dice Humu Rahman Bangura, un’infermiera appartenente alla comunità Kroo Bay che ha appena ricevuto i farmaci antimalarici per la sua famiglia da uno dei volontari. Durante il picco stagionale, il 43-46 per cento dei bambini che vive nella parte occidentale della Sierra Leone registra febbre e malesseri riconducibili alla malaria.

Kumba Umu Koroma, infermiera e volontaria della distribuzione dei farmaci, anche lei proveniente da Kroo Bay, racconta che la comunità è felice di ricevere i farmaci antimalarici. “Molte persone non sono in grado di permettersi i farmaci contro la malaria. Quando andiamo di casa in casa per distribuire gli antimalarici alle famiglie, sono molto felici di riceverli perché dicono di non avere i soldi per comprarlo”.

La distribuzione di massa di farmaci antimalarici è parte integrante della lotta all’epidemia di Ebola soprattutto nella zona densamente popolata della Sierra Leone occidentale dove il virus si sta diffondendo più rapidamente; tenta inoltre di rispondere, in maniera più adeguata, alla crisi del sistema sanitario locale. “Speriamo di riuscire a ridurre la malaria ma anche di ridurre l’affluenza nei Centri di Trattamento per l’Ebola”, conclude Marcus Bachmann, capo missione di MSF in Sierra Leone.

MSF ha previsto una seconda distribuzione di massa di farmaci antimalarici per i primi di gennaio a Freetown e nell’Area occidentale.

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