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“Non è un paese per giovani”, grande successo a Los Angeles per il nuovo film di Giovanni Veronesi

Protagonisti del film Filippo Scicchitano, Giovanni Anzaldo e Sara Serraiocco. Una produzione Paco Cinematografica con Rai Cinema. Musiche dei Negramaro. Dal 23 marzo al cinema!

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Grande successo a Hollywood per il nuovo film di Giovanni Veronesi “Non è un paese per giovani”, presentato in anteprima mondiale al Los Angeles, Italia – Film, Fashion and Art Fest, l’evento dedicato al cinema italiano che precede la notte degli Oscar al Teatro Cinese. A Veronesi e al musicista Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro e autore della colonna sonora del film, è stato consegnato l’Italian Excellence Award.

Tema del film “Non è un paese per giovani” con Filippo Scicchitano, Giovanni Anzaldo, Sara SerraioccoSergio Rubini Nino Frassica, ambientato a Cuba, è la difficoltà di inserirsi nel mondo del lavoro che costringe 100mila giovani a lasciare ogni anno l’Italia. Il film ha il titolo dell’omonima trasmissione di Radio2 Rai nel corso della quale Veronesi si è messo in contatto con ragazzi che per lavorare si sono dovuti trasferire all’estero.

“Non è un paese per giovani” uscirà nelle sale il 23 marzo 2017 distribuito da 01 Distribution. Il film è prodotto da Paco Cinematografica di Isabella Cocuzza e Arturo Paglia con Rai Cinema in associazione con Banca Popolare di Bari ai sensi delle norme sul tax credit.

Sceneggiatura di Giovanni VeronesiIlaria MacchiaAndrea Paolo Massara. Direttore della fotografica Tani Canevari. Scenografia Andrea Castorina. Costumi Valentina Monticelli. Casting director Roberto  Bigherati. Musiche dei Negramaro.

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SINOSSI – NON È UN PAESE PER GIOVANI

Sandro ha poco più di vent’anni, è gentile, a volte insicuro e il suo sogno segreto è diventare uno scrittore. Luciano invece è coraggioso e brillante, ma con un misterioso lato oscuro. S’incontrano tra i tavoli di un ristorante dove lavorano entrambi come camerieri.

Come tanti loro coetanei, Sandro e Luciano sentono che la loro vita in Italia non ha alcuna prospettiva. Si scelgono istintivamente e decidono, presi da un’euforica incoscienza, di cercare un futuro per loro a Cuba, la nuova frontiera della speranza dove tutto può ancora accadere.

Il progetto è quello di aprire un ristorante italiano che offra ai clienti il wi-fi – ancora raro sull’isola – grazie alle nuove ma limitate concessioni governative.

Con Nora, la strana ragazza che li aspetta all’Avana come un destino, scopriranno che esiste anche un modo glorioso di perdersi, che darà un senso profondo alla fatalità che li ha fatti incontrare.

Attraverso scelte pericolose, violente, incontri necessari e addii pieni di silenzio, Non è un paese per giovani racconta la tenacia e la bellezza di una generazione che anche se privata di un luogo dove diventare grandi non si lascia spegnere.

Giovanni Veronesi

GIOVANNI VERONESI SUL FILM

“Forse è la prima volta che accade, ma non è un caso: un film che viene tratto da una trasmissione radiofonica. Un’esperienza fatta di dirette radio tutti i giorni a Radio 2, dove chiamavo un ragazzo italiano all’estero e mi facevo raccontare la sua storia e il perché se n’era andato dall’Italia. Le risposte di questi giovani sono state a volte divertenti, ma a volte di una spietatezza insostenibile. Più di 100.000 ragazzi l’anno, se ne vanno dall’Italia in silenzio, senza fare rumore. E’ un lento ma inesorabile esodo che porterà alla mancanza di tasselli fondamentali, in alcune generazioni del futuro. I miei film sono sempre stati delle commedie divertenti e non voglio assolutamente perdere questa valenza ma non voglio nemmeno perdere di vista il momento storico in cui viviamo e raccontarlo attraverso questo delicato argomento. In questo momento l’Italia vive una difficile situazione per quanto riguarda l’immigrazione, che è divenuta anche uno specchio mediatico quotidiano con la miseria e le atrocità di alcuni posti del mondo da cui la gente scappa, ma si disinteressa totalmente di un altro aspetto, quello che raccontiamo in questa storia, che è appunto l’emigrazione dei nostri ragazzi, messi alle strette, obbligati ad andare a cercare i propri sogni all’estero”. 

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