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Meryl Streep: la donna di ferro

Diretto da Phyllida Lloyd, “The Iron Lady” vede una bravissima Maryl Streep nei panni della Lady di Ferro, Margaret Thatcher. Il film, distribuito da BiM, è nelle sale dal 27 gennaio. 

Interpretare un personalità storica non è mai facile. Lo è ancora di meno se quest’ultima è ancora in vita, capace di dare un giudizio critico sulla trasposizione cinematografica della propria esistenza. Ne sa qualcosa l’attrice Helen Miller che nel 2006 ha interpretato la Regina Elisabetta per “The Queen”. Ma Meryl Streep riesce alla perfezione nella ferrea impresa di rappresentare sul grande schermo un’altra donna inglese che, nobili natali a parte, può essere considerata una vera regina del Regno Unito per la sua solidità e la fermezza nel guidare, come primo Ministro, il suo paese per oltre undici anni: Margaret Thatcher.

Il film ripercorre la vita della prima donna a guida di un parlamento di una nazione occidentale, partendo dalle origini di una Margaret adolescente sotto i bombardamenti della Londra della seconda guerra mondiale, sino allo snodo decisivo della sua carriera durante la guerra delle Falkland, arrivando infine ai giorni nostri.

La peculiarità di questo biopic è quello di mostrare gli eventi in senso cronologico ma alternando i flashback del passato alla realtà del presente. Ci sono così tre Margaret che si sovrappongono: la determinata ragazza all’inizio della sua carriera politica, la donna di ferro al comando del parlamento, e la fragile Margaret dei giorni nostri. La riflessione nasce infatti dalla diversità di queste figure. Una donna di ferro trent’anni fa, che oggi nessuno ricorda, lo fanno a stento i suoi figli, e che vive nel ricordo di Denis, il marito defunto che l’aveva sempre appoggiata e sostenuta nonostante le difficoltà legate alla scelta di Margaret: vivere per la carriera, non per la famiglia.

Riflessioni non scontate che mostrano il lato fragile e umano di un personaggio pubblico di cui difficilmente si conosce in pieno la storia, per lo meno al di fuori del Regno Unito.

Una Meryl Streep che merita in pieno la candidatura agli Oscar come miglior attrice protagonista, perché film dopo film riesce sempre ad esprimere al meglio il suo talento e la sua bravura, anche se per farlo deve cambiare il proprio fisico ed adattarlo a quella di una canuta ottantenne.

L’unica difficoltà che si può riscontrare nel film è la laboriosità di alcune sequenze che tendono ad allentare la tensione e a dilatare la narrazione. Partendo da un racconto biografico, “The Iron Lady” offre spunti di riflessione sulle difficoltà e disparità che le donne subiscono ancora oggi. Sacrificare infatti la propria vita famigliare e privata per la carriera è una scelta difficile, le due attività sono quasi inconciliabili fra loro per una madre, anche se si è una donna di ferro. In questo mondo ancora un po’ troppo fallocentrico gli unici supereroi permessi dal buonsenso comune sono infatti gli Iron Man, non le Iron Lady.

Alcuni commenti della critica:

“Straordinaria Streep”.
Mirella Serri, LaStampa.it

“Quando di un film si parla solo ed esclusivamente della performance di un attore/attrice, il sospetto che non ci sia nient’altro da dire è forte”.
Federico Pontiggia, Cinematografo.it

“La memorabile interpretazione della pluripremiata attrice – che riesce a evitare i rischi dell’imitazione a tutti i costi per offrire invece un ritratto vivido e passionale – salva un film che pur partendo da una buona idea di sceneggiatura fatica a restituire un’immagine complessa e articolata della controversa Lady di ferro”.
Roberto Castrogiovanni, Movieplayer.it

“L’intento dichiarato della regista è quello di concentrarsi sulla dimensione privata di una donna anziana alle prese con i ricordi di un passato glorioso, piuttosto che sulle strategie che l’hanno portata a Downing Street, e sul prezzo da pagare in cambio del successo. Ne emerge una donna che ha sacrificato gli affetti famigliari, verso i quali il film suggerisce ci fosse una certa distanza affettiva, pur di continuare l’inarrestabile scalata al potere”.
Marita Toniolo, BestMovie.it

“Quello che rimane alla fine di ‘The Iron Lady’ è la delusione per un film che poteva essere esplosivo ma che si perde nell’incertezza, ma anche la consapevolezza che Meryl Streep è la più grande attrice dei nostri tempi. La sua versione della Thatcher è ammirevole, equiparabile alle sue prove più riuscite di questi ultimi anni, quelle ad esempio fornite ne ‘Il dubbio’ o ‘Il ladro di orchidee’.
Adriano Ercolani, Film.it

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