Home Uncategorized “Bel Ami”, la storia di un seduttore di altri tempi

“Bel Ami”, la storia di un seduttore di altri tempi

Diretto da Dclan Donnelan e Nick Ormerod, presentato fuori concorso al 62esimo Festival di Berlino, esce in Italia in anticipo di due mesi rispetto agli USA e un mese di ritardo dall’Inghilterra, il film “Bel Ami”, tratto dal romanzo di Guy de Maupassant.

Fan di Robert Pattinson, scordatevi il glitter e la pelle marmorea del vostro beniamino (troppo spesso associato alla vampiresca figura di Edward Cullen), in “Bel Ami” Pattinson è il protagonista assoluto in un ruolo “d’epoca” ma decisamente differente dal personaggio nato dalla fantasia di Stephenie Meyer.

Ambientato nella Parigi di fine Ottocento George Duroy è un reduce di guerra con la passione per le arrampicate…sociali. Non avendo origini nobili né aristocratiche Duroy fa uso delle sue doti da seduttore per circuire giovani e ricche donne dell’alta società, e usa tutto il suo talento per arricchirsi. La smisurata voglia di rivalsa, e il senso di inadeguatezza culturale che deve colmare, lo porteranno ad una dura competizione per divenire uno degli uomini più influenti in una Francia in piena espansione coloniale.

Pur essendo ambientato in un’epoca diversa “Bel Ami” rimane attuale nei temi. La corsa al potere, la manipolazione dell’informazione (in questo caso su carta stampata) e i giochi di potere dove “o vinci o muori” (citando una famosa serie di libri) sono tematiche attuali e facilmente adattabili al nostro contesto contemporaneo.

Coadiuvato da un eccellente cast al femminile (Kristin Scott Thomas, Uma Thurman e Christina Ricci) Pattinson si cimenta in questo ruolo nuovo per lui, quello del gigolò senza scrupoli, cercando di ottenere sempre il massimo da ognuna delle donne che incontra, incurante e freddo nel calpestare i loro sentimenti e allontanando da se ogni tipo di vero legame sentimentale.

Alcuni commenti della critica:

“Una rilettura del romanzo di Guy de Maupassant con Pattinson liberato dal vampirismo”.
Corriere della Sera

“Quello che in Maupassant era l’indagine puntuta di certi malcostumi della nuova società francese diventa nel film del duo Donnellan-Ormerod, una vacua (e innocua) disamina sulla grettezza umana”.
Francesca Fiorentino, Movieplayer.it

“Se la messa in scena di Donnellan e Ormerod non brilla per originalità va dato loro atto che hanno saputo lavorare con un cast di alto livello liberando Pattinson dal giogo di cui sopra puntando tutto sul carattere di bel tenebroso incapace di provare un sentimento vero”.
Giancarlo Zappoli, MYmovies.it

“L’intreccio di Maupassant è ancora di grande impatto al giorno d’oggi, nel rompere i tradizionali stereotipi di genere: Duroy è privo di talento, è manipolatore ed è del tutto privo di morale. Cambiando genere potrebbe essere una classica dark lady del novecento. Invece la grande intuizione del romanziere francese è stata proprio quella di fare un personaggio maschile che si muove in un mondo di donne molto più intelligenti e potenti di lui, e che pure si lasciano ingannare dalla sua bellezza. Da questo punto vista (e non vuole suonare come un’offesa), la scelta di Pattinson è del tutto condivisibile e allo stesso tempo potrebbe liberarlo dal ruolo ormai stantio del belloccio dal cuore d’oro.
Mauro Corso, FilmUp.com 

“Più che la storia di un seduttore, come recita il sottotitolo del film, tratto dal romanzo di Guy De Maupassant, Bel Ami è la storia di un sedotto, in cui il George Duroy di Robert Pattinson – che manca ancora una volta la prova della “maturità” – viene trascinato nei salotti del potere parigino dalle tre donne interpretate da Uma Thurman, Christina Ricci e Kristin Scott Thomas, vero cuore pulsante del film e unico possibile motivo di interesse di un racconto altrimenti dimenticabile”.
Fabiana Proietti, SentieriSelvaggi.it

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here