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“Itaker”: Francesco Scianna italianaccio emigrato in Germania negli anni ’60

E’ un viaggio con gli immigrati italiani nella Germania nel 1962 “Itaker – Vietato agli italiani”, opera seconda di Toni Trupia con Francesco Scianna, Monica Birladeanu, Nicola Nocella e Michele Placido (di cui è anche co-produttore assieme alla romena Mandragora Movies e Rai Cinema).

A compiere il viaggio aldilà dei confini nostrani è Pietro, un bambino di 9 anni che, dopo essere rimasto orfano di madre, parte assieme ad uno sconosciuto per ritrovare il padre emigrato, di cui da tempo non si hanno notizie. A guidarlo è un sedicente amico del padre, Benito, giovane migrante napoletano che in Germania ha trovato lavoro in fabbrica ma cerca di emanciparsi vendendo stoffe di contrabbando su incarico di un piccolo boss. Una storia che ha per sfondo la fabbrica di Bochum, il contrabbando e la comunità italiana in Germania (gli itaker, “italianacci”, uno dei tanti appellativi degli emigrati italiani in Germania).

Dopo aver diretto un piccolo lungometraggio rimasto fuori dalla distribuzione in sala (“L’uomo giusto”, 2007) e dopo il felice sodalizio con Michele Placido prima come aiuto-regista per “Romanzo criminale”, poi come sceneggiatore per “Vallanzasca”, Trupia riesce a confezionare un prodotto discreto anche se televisivo, esteticamente curato (bella la fotografia di Arnaldo Catinari) che avrebbe però avuto bisogno di maggiore compattezza e di lavorare di più su quello che è il cuore del film: il rapporto tra l’adulto e il bambino, visto anche come immigrazione e perdita di radici. Il talento però c’è e attendiamo il giovane regista siciliano alla sua prossima opera.

Rifiutato da tutti i festival italiani perché troppo classico, come ha raccontato Michele Placido, “Itaker – Vietato agli italiani” è nelle sale dal 29 novembre distribuito da Cinecittà Luce.

Alcuni commenti della critica:

“Gli immigrati italiani nella Germania degli anni ’60 in un film ben curato che sente il bisogno di una spinta creativa in più”.
Simona Previti, MYmovies.it

“(…) Un film interessante per la sua testimonianza storica, non per la messa in scena, televisiva e stanca. Pare, infatti, il pilot di una miniserie, con tanti spunti e personaggi in attesa di sviluppo. Insufficiente per la sala”.
Aldo Fittante, FilmTv.it

“(…) L’idea di Trupia nel complesso risulta interessante e resa coinvolgente dalla bravura lampante dei personaggi. Tra i due colossi Michele Placido, nella parte del malavitoso e Francesco Scianna, l’umile lavoratore, spicca ugualmente il piccolo Pietro (Tiziano Talarico). Tuttavia si avverte il bisogno di una spinta creativa in più data dal fatto che il lavoro avrebbe potuto avere la possibilità di spingersi un po’ oltre (non sembrano mancare le potenzialità registiche), rinunciando al facile appeal del prodotto televisivo (…)”.
Giulia Surace, Ecodelcinema.com

“(…) Un film dignitosamente sobrio nella rappresentazione di un conflitto sociale e interiore che brilla ancora di più in un panorama italiano che attualmente pecca invece di anarchia linguistica e contenutistica”.
Elena Pedoto, Everyeye.it

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