Al cinema “Maze Runner – Il Labirinto” dall’esordiente Wes Ball
Neanche le vostre serate peggiori, quando l’alcool la fa da padrone e la mattina dopo siete l’esempio vivente del celebre modo di dire “la sera leoni, la mattina…” reggono il confronto con quello che è costretto a vivere Thomas (Dylan O’Brien) all’inizio del film. Asfissiante, ansiogeno, e a tratti lisergico, l’incipit di “Maze Runner – Il Labirinto” vede Thomas trasportato da un ascensore che sale senza sosta e senza lasciargli scampo. Ad accoglierlo al termine della corsa un gruppo di ragazzi, moderni “bimbi sperduti”, che vivono in una radura alle porte di un labirinto, che cela al suo interno oscure (e meccaniche) presenze che attentano alla vita dei giovani protagonisti.
Questo lo scenario distopico di “Maze Runner – Il Labirinto”, diretto dall’esordiente Wes Ball e tratto dal primo capitolo della saga letteraria nata dalla penna di James Dashner. La corsa, il brivido, l’adrenalina la fanno da padrone e non abbandonano mai lo spettatore, che invano prova a rimanere composto sulle poltrone del cinema. Invano perché, pur essendo un film prettamente indirizzato a un target adolescenziale, non lascia respiro con la sua crudeltà non banale e il suo ritmo incalzante, tanto da riuscire a coinvolgere non solo la fetta di pubblico predestinata, ma anche chi difficilmente cede al fascino degli urban fantasy o a quei film tratti da opere letterarie ambientate in un futuro dove, non la libertà, ma la lotta per la sopravvivenza sono il pane quotidiano dei giovani.
La trasposizione cinematografica convince, pur essendo in parte diversa dal romanzo originale. Ottima l’interpretazione del protagonista, Dylan O’Brien, già noto al grande pubblico per la sua partecipazione alla serie televisiva “Teen Wolf”.
“Maze Runner – Il Labirinto” (titolo originale “The Maze Runner”) è al cinema dall’8 ottobre, distribuito da 20th Century Fox.
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ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA
Maurizio Acerbi, il Giornale
Qualche assurdità di sceneggiatura (…) non inficia la buona impressione di una storia che mischiando videogame a formazione (si diventa adulti facendo scelte coraggiose), suspense a enigmi, ti fa venir voglia di andare a vedere anche il secondo film.
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