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“Still Alice”: Julianne Moore e la sua lotta da Oscar contro la malattia

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La vita di una donna di mezz’età bella, colta, sana e intelligente viene completamente stravolta quando scopre di avere una precoce forma di Alzheimer, la crudele malattia che cancella la memoria di chi ne è colpito. Julianne Moore è la straordinaria protagonista di “Still Alice”, film di Wash Westmoreland e Richard Glatzer, tratto dal romanzo omonimo della neurologa Lisa Genova.

Alice insegna all’Università, ha un amorevole marito e due figlie, ma il suo mondo comincia a sgretolarsi quando la sua memoria vacilla, facendo scivolare via ricordi e significati. Nel cast anche Alec Baldwin, Kate Bosworth, Hunter Parrish e Kristen Stewart.

Protagonista del film non è la malattia, ma il modo in cui il personaggio la affronta, coinvolgendo lo spettatore nel suo sconcerto e nei suoi sentimenti, mai in maniera enfatica ma con misura, anche grazie all’ottima performance di Julianne Moore che ottiene grazie a questo ruolo, la sua quinta candidatura all’Oscar. Un film toccante ma mai patetico che arriva al cuore dello spettatore.

Presentato all’ultimo Festival del Film di Roma, “Still Alice” è al cinema dal 22 gennaio, distribuito da Good Films.

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TRAILER

Still Alice - Trailer Ufficiale

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POSTER

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ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA

Roberto Nepoti, la Repubblica
(…) Julianne Moore, che si carica letteralmente il film sulle spalle offrendo una prestazione al livello di quella, memorabile, di Judi Dench malata di Alzheimer in Iris un amore vero (…).

Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa
(…) Sceneggiatori e registi, Richard Glatzer e Wash Moreland registrano con finezza le progressive fasi di un sospeso, estraniato rapporto con la realtà intrecciando lo sguardo, ora lucido ora nebbioso, di Alice sulle cose allo sguardo dell’obiettivo sul suo volto. Che è il volto di una straordinaria Julianne Moore, calata con interiorizzata naturalezza in un’interpretazione già premiata con il Golden Globe e ora in lizza per l’Oscar. Il quartetto per archi e piano del musicista inglese Ilan Eshkeri crea una rarefatta atmosfera d’attesa: dell’ottimo cast di contorno citiamo il solido Alec Baldwin e una sempre più matura Kirsten Stewart.

Fabio Ferzetti, Il Messaggero
(…) film apprezzabile, sincero, accurato e ovviamente toccante, ma non abbastanza radicale da “domare” davvero un tema potente e sempre un po’ ricattatorio.

Maurizio Acerbi, il Giornale
Dal romanzo di Lisa Genova, il progredire del morbo è raccontato dal punto di vista della malata. E la perdita di sé è resa memorabile da una strepitosa Moore.

Peter Debruge, Variety
Julianne Moore ci guida attraverso una tragica iperbole di come ci si deve sentire a scomparire davanti agli occhi, realizzando una delle sue performance più potenti…

Deborah Young, Hollywood Reporter
Il pedaggio della malattia assume le forme della vita di un professore di linguistica brillante, superbamente dettagliate da Julianne Moore in una performance da gran carriera, che arriva dritta al terrore della malattia e al suo potere di spazzare via certezze personali e identità.

Peter Travers, Rolling Stone
Puoi scommetterci le chiappe che Julianne Moore è in ritardo per l’Academy love. Lei è estremamente dotata, possiede la bellezza di una vera stella e la tecnica intuitiva di una vera attrice.

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