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La Cenerentola di Rossini arriva al cinema, il regista Guillaume Gallienne si ispira al cinema italiano

La Cenerentola di Gioachino Rossini, del regista cinematografico Guillaume Gallienne alla sua prima regia operistica, dall’Opéra di Parigi in diretta satellitare al cinema il 20 giugno. Molti gli italiani nel cast. Il regista ha scelto di farsi ispirare dal cinema italiano: Riso Amaro, Anna Magnani, Ettore Scola e Brutti, sporchi e cattivi, ancora Respiro e Valeria Golino…

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“Prima che il carnevale sia finito, tutta Roma amerà la mia Cenerentola…”. Così disse Gioachino Rossini nel 1817, dopo il disastroso debutto, fermamente convinto che la sua zucca si sarebbe trasformata in una sontuosa carrozza. Il tempo gli ha dato ragione.

Guillaume Gallienne, membro della Comédie-Française nonché regista, sceneggiatore e protagonista di Tutto sua madre (Les Garçons et Guillaume à table, 2014, vincitore del Premio César come Miglior Film), si cimenta per la prima volta in una regia operistica con la storia senza tempo di Cenerentola.

Alla domanda di Gallienne – perché avesse scelto proprio lui – il direttore dell’Opéra, Stéphane Lissner, risponde: “perché si parla di famiglia con i suoi aspetti comici e crudeli”. E questo è stato un punto di partenza per il regista che ha scelto quindi di farsi ispirare dal cinema italiano: Riso Amaro, Anna Magnani, Ettore Scola e Brutti, sporchi e cattivi, ancora Respiro e Valeria Golino…privilegiando nella messa in scena il lato drammatico dell’opera. Dal canto suo, la direzione musicale di Ottavio Dantone sorprenderà per le scelte estetiche.

Dal 10 giugno al 13 luglio La Cenerentola è in scena al Palais Garnier e il 20 giugno verrà trasmessa in diretta satellitare in 24 sale del circuito The Space Cinema, da Milano a Trieste, da Roma a Catanzaro e in altre sale indipendenti a Pisa, Saronno, Gavirate (VA), Alba (CN), Rimini. A Milano ci sarà inoltre una proiezione speciale a inviti all’Institut Français.

Nel passare dalla fiaba di Perrault all’opera, l’umile serva che sogna di andare al ballo perde tutti i suoi attributi magici: qui non c’è la fata che trasforma i topi in cavalli, i ratti in carrozze e le lucertole in valletti con un tocco della sua bacchetta. E non è una scarpetta ma un braccialetto che la fanciulla lascia dietro di sé per il suo principe, piuttosto deliberatamente, sfidandolo a ritrovarla. L’Illuminismo aveva acceso le menti attraverso l’Europa e La Cenerentola si concentrò sulle questioni più brucianti del momento, affrontando le divisioni sociali per rivelare la crinolina sotto gli stracci.

Guillaume Gallienne sceglie di ambientare l’opera in un Palazzo decadente a Napoli con la cenere del Vesuvio che ricorre nella scenografia. Cenerentola è interpretata dall’italiana Teresa Iervolino mentre il Principe Romero è il texano Juan José de León. Molti gli italiani nel cast: Roberto Tagliavini nel ruolo di Alidoro e Alessio Arduini in quello di Dandini mentre Maurizio Muraro è Don Magnifico.

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