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Critica positiva, “Il nome del figlio” piace!

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E’ uscito nelle sale il 22 gennaio, distribuito da Lucky Red, “Il nome del figlio”, la nuova e riuscitissima commedia di Francesca Archibugi con Alessandro GassmanValeria GolinoMicaela RamazzottiLuigi Lo Cascio e Rocco Papaleo.

La commedia è stata molto apprezzata dalla critica. Tra cartaceo e web ne parlano Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Messaggero, Il Fatto Quotidiano, Il Giornale, Ciak e tanti altri.

Di seguito alcuni primi commenti della critica sul film.

Maurizio Porro, Il Corriere della Sera
(…) il film pattina veloce tra la mini recerche di ex ragazzi e peccati veniali e mortali di oggi (…) Tutto è in mano ad attori di gran classe, che mettono il paletto sui caratteri: Gassman Jr. è cialtrone da sorpasso, Lo Cascio un bravissimo intellettuale finto umile (non andrà mai da Fazio), la Golino non sa se uscire dal silenzio o meno, Papaleo si gusta la scena madre nel senso vero del termine. Ma quella per cui tifiamo è Micaela Ramazzotti, finta scrittrice, bravissima e straricca di sfumature. L’unica che vorremmo davvero avere a cena.

Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa
Complimenti a Fabrizio Voglino, uno dei produttori, per aver convinto Francesca Archibugi a realizzare una versione nostrana di Le prenom, commedia di Alexandre de La Patellière (già da lui trasferita in film) che ricalca un po’ nello schema Carnage di Yasmine Reza (…) Questa oliata formula da teatro boulevardier ha imbrigliato l’Archibugi quel giusto, senza impedirle di far suoi i personaggi: affidandoli a un gruppo di attori ottimi e benissimo assortiti; e conferendo loro, in un calibrato gioco di flashback, uno spessore e un’affettività felicemente sottolineati dalla morbida fotografia di Fabio Cianchetti.

Fabio Ferzetti, Il Messaggero
In un rimbalzare di accuse e provocazioni reciproche che il cast, strepitoso, porta al punto di incandescenza. Con momenti anche memorabili che però non fugano mai del tutto il vago sentore di maniera che aleggia su questo piccolo mondo antico.

Maurizio Acerbi, il Giornale
Pur con qualche difetto, però, l’Archibugi sa trasformarlo in un film godibile e ben adattato al clima sociale italiano.

Paolo D’Agostini, la Repubblica
(…) la commedia viaggia liscia come l’olio. E ha senz’altro ragione Archibugi quando spiega l’importanza dell’istintività e dell’estemporaneità della recitazione, dell’improvvisazione lasciata agli attori che per lei sono sempre prezioso e amato strumento, ma sotto il governo di un metodo e di una tecnica molto pensati. Di cui lei si conferma maestra.

Federico Pontiggia, Il Fatto Quotidiano
Nel nome del padre, del figlio e, sì, dello spirito santo. Dopo sette anni di assenza, tra progetti sfumati e divani occupati, Francesca Archibugi torna alla regia: Il nome del figlio, tratto dalla pièce Le prénom di Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patellière, già portata sul grande schermo da loro stessi con Cena tra amici (2012). Non è un mero calco, però, non è la solita commedia scopiazzata, e male, dai cugini francesi (…).

Massimo Lastrucci, Ciakmagazine.eu
(…) Praticamente un manuale di sopravvivenza che Francesca Archibugi pennella con delicatezza e attenzione al realismo del dettaglio (la sua dote migliore sin dai tempi di Mignon è partita); del resto la sceneggiatura è stata riscritta da lei assieme al romanziere/saggista Francesco Piccolo. Una piacevolissima e ben congegnata commedia coprodotta a tre, l’Indiana di Marco Cohen e Fabrizio Donvito, la Lucky Red di Andrea Occhipinti, la Motorino Amaranto di Virzì.

Marzia Gandolfi , MYmovies.it
(…) “Il nome del figlio” è un vaudeville sociologico, visto che la prosa è alternata da strofe cantate e conosciute, che si tuffa nel cuore dei suoi personaggi portando il film verso territori nuovi e riportandolo dentro i confini nazionali, dentro la nostra storia, le nostre vite cariche di preconcetti e pregiudizi (…).

Carola Proto, ComingSoon.it
Che bello andare al cinema e amare un film dall’inizio alla fine.
Che bello ridere alle lacrime senza bucce di banana, tirate di comici o nonsense.
Che bello vedere condensata in soli novantaquattro minuti l’Italia intera, raccontata con la leggerezza degli articoli di costume di Piero Ottone e salvata dall’ipocrita moralismo di chi sa solamente parlare contro e votare contro.
Che bello, infine, ritrovare Francesca Archibugi, che ancora crede nell’efficacia della parola scritta e che, ben più della maggior parte dei suoi colleghi maschi, dimostra, film dopo film, di aver preso da Scola & Co. il testimone della grande commedia all’italiana. (…)

Valentina Torlaschi, BestMovie.it
Un esperimento riuscito, infine, anche grazie al cast. Se nella versione francese gli attori erano gli stessi dello spettacolo teatrale e avevano recitato la parte centinaia di volte creando una sinfonia perfetta di gesti e battute, anche la versione italiana trae forza e veridicità dalla squadra attoriale, i perfettamente in parte Luigi Lo Cascio, Valeria Golino, Rocco Papaleo, Micaela Ramazzotti e Alessandro Gassman, uno che di padri ingombranti e importanti ne sa qualcosa.

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IL NOME DEL FIGLIO - Trailer Ufficiale Italiano

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POSTER

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