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AIDS: per MSF vanno mantenute le promesse aumentando le cure

I dati UNAIDS mostrano alcuni progressi, ma il taglio dei fondi è una grave minaccia

Ginevra, 21 novembre 2011 – Sulla base degli ultimi dati diffusi da UNAIDS, Medici Senza Frontiere sottolinea che la diminuzione dei decessi dovuti all’HIV/AIDS rappresenta un progresso importante, ma che il numero delle persone sottoposte a trattamento deve aumentare in misura consistente dal momento che le nuove evidenze scientifiche mostrano che grazie alle cure è possibile salvare vite e prevenire il contagio. Ciò richiederà lo stanziamento di ulteriori fondi per i farmaci antiretrovirali. Tuttavia, nel giorno in cui i rappresentanti del Fondo Globale per la lotta all’AIDS, alla Tubercolosi e alla Malaria si riuniscono ad Accra (Ghana), MSF ricorda come negli ultimi due anni i finanziamenti per la lotta all’AIDS siano diminuiti costantemente.

Nel 2011, importanti ricerche hanno mostrato che una persona sottoposta tempestivamente a trattamento per l’HIV ha il 96% di probabilità in meno di trasmettere il virus ad altri. Quest’anno ha visto anche un incremento dell’impegno politico per la lotta all’AIDS: gli Stati Uniti hanno annunciato di recente l’obiettivo di “dare una svolta alla lotta all’AIDS”, dichiarazione un tempo politicamente inimmaginabile. Nel mese di giugno, i governi si sono impegnati a portare a 15 milioni entro il 2015 il numero di persone in cura per l’HIV, prevedendo che il Fondo Globale finanzi il 50% della spesa necessaria.

Alla luce dei crescenti ostacoli all’ampliamento delle cure, MSF fa appello ai paesi donatori e ai governi degli Stati beneficiari affinché assicurino che gli obiettivi enunciati quest’anno divengano realtà. Tuttavia, sinora i fondi necessari a convertire i progressi scientifici e politici del 2011 in un’effettiva, robusta estensione dei trattamenti non si sono materializzati. Questo obbliga il Fondo Globale, per la prima volta dalla sua creazione nel 2002, a sospendere per un anno il finanziamento di nuovi progetti.

“Mai, in oltre dieci anni di trattamenti per le persone affette da HIV/AIDS, siamo stati così vicini a invertire il corso di questa epidemia”, ha dichiarato il dottor Tido von Schoen-Angerer, direttore della Campagna per l’Accesso alle Cure Essenziali di MSF. “I governi di alcuni dei paesi più colpiti vogliono cogliere l’occasione offerta dai progressi scientifici per arrestare l’espansione dell’AIDS. Ma i loro propositi rimarranno lettera morta in assenza di finanziamenti”.

In vari paesi dove opera MSF – come il Malawi, lo Zambia, il Kenya e il Sudafrica – i governi locali hanno ambiziosi programmi per l’HIV, che prevedono misure come l’inizio del trattamento già allo stadio iniziale della malattia, il trattamento immediato di persone sieropositive i cui partner non siano infetti e l’avvio rapido delle cure a vita per le donne incinte.

Senza un aumento dei fondi, tuttavia, si sta perdendo l’opportunità di prevenire il diffondersi dell’infezione e c’è addirittura il rischio di fare dei passi indietro. L’ammanco di bilancio del Fondo Globale per quest’anno e il prossimo implica l’impossibilità di finanziare gli ambiziosi propositi dei governi locali volti a salvare più vite e ridurre fortemente il numero di nuovi contagiati. MSF osserva come persino i programmi nazionali anti-AIDS esistenti rischino di essere drasticamente ridimensionati in paesi come lo Zimbabwe, il Mozambico e la Repubblica Democratica del Congo.

MSF fa appello al Fondo Globale affinché non ritardi ulteriormente, riduca o limiti la nuova tornata di finanziamenti. I donatori e il Fondo Globale dovrebbero aumentare i contributi necessari a sovvenzionare le proposte migliori, per consentire ai paesi di realizzare gli interventi prioritari in grado di produrre il massimo impatto sull’epidemia.

“In questo momento siamo in una situazione assurda: tutti i segnali indicano la possibilità di mettere un freno all’HIV/AIDS, ma la riduzione dei fondi ci sta spingendo nella direzione opposta”, afferma Shelagh Woods, responsabile dei progetti di MSF nelle regioni rurali del Malawi. “Dobbiamo agire in fretta e raggiungere più persone possibili per salvare vite ed evitare di fare passi indietro, ma i governi non possono farcela da soli”.

MSF ha cominciato a trattare l’HIV/AIDS nel 2000 e attualmente fornisce cure per l’HIV a 170 mila persone in 19 paesi. Sulla base dei risultati conseguiti, MSF ha appena inaugurato un progetto pilota nella provincia sudafricana del KwaZulu Natal, dove si registra il più alto tasso di contagio del paese, allo scopo di ridurre le infezioni nella comunità mediante la diagnosi e il trattamento tempestivo, in aggiunta alla normale prevenzione.

Il rapporto di MSF “Getting Ahead of the Wave of New Infections – Lessons for the Next Decade of the Aids Response”, pubblicato nel giugno 2011, è disponibile online.

Per maggiori informazioni: www.medicisenzafrontiere.it

 

 

 

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