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“Il Generale dei Briganti”: Casa Savoia, Rai contro verità storica

Riceviamo e pubblichiamo:

E’ stata divulgata la notizia della prossima messa in onda, da parte del servizio pubblico RAI, di una “fiction” dedicata, con chiara matrice apologetica, a Carmine Crocco, brigante del periodo risorgimentale.

Ancora una volta, si dà fiato a quello che lo storico siciliano Giuseppe Casarrubea ha definito “falso meridionalismo, visione vecchia e vittimistica”.

Per amor di Patria e di verità storica, ricordiamo che il Crocco era famoso per i suoi voltafaccia: dapprima volontario garibaldino, passò a sostenere (almeno a parole) i Borbone, per poi rivelarsi appieno uccidendo e violentando anche la sua stessa gente per mero interesse personale.

Ricordiamo anche che il brigantaggio meridionale non nacque come reazione alla “conquista” piemontese, bensì almeno due secoli prima e che venne combattuto aspramente sia da Murat sia dagli stessi Borbone i quali, incapaci di farvi fronte, ricorsero anche a militari stranieri, come il Generale britannico Richard Church. Addirittura, Re Ferdinando I nell’aprile 1816 emanò un decreto per lo sterminio dei briganti che infestavano Calabria, Molise, Basilicata e Capitanata, conferendo speciali poteri ai vertici dell’esercito

Si tratta di fatti storici documentati e ben conosciuti.

Riteniamo dunque grave che il servizio pubblico promuova un tale programma, intriso di falsità storiche, oltretutto inquadrandolo nelle celebrazioni per i 150 anni della proclamazione del Regno d’Italia, passo fondamentale per la realizzazione del sogno plurisecolare dell’unità italiana, realizzata anche con il generoso sacrificio di tantissimi patrioti meridionali, che ben conoscevano la realtà del sud sotto i Borbone.

Concludiamo lasciando ancora una volta la parola a Giuseppe Casarrubea, che  ricorda come nel periodo risorgimentale “finalmente arrivò l’opportunità di liberarsi dall’oppressione borbonica, fondata su una convivenza civile fatta di spie, sgherri e bande armate al servizio dei feudatari (ancora nel 1946 se ne contavano nella sola Sicilia ben 37), si accese una speranza nelle nuove generazioni, e in quella borghesia illuminata che più di tutti capiva la necessità e  l’urgenza del cambiamento”.

Dr. Alberto Casirati
Presidente Istituto della Reale Casa di Savoia

33 Commenti

  1. Vorrei rispondere al signor Casirati, che finalmente un po’ di luce sta filtrando dalla cortina oscurantista della più bieca retorica risorgimentale, che ha distanza di 150 anni, ha condito le celebrazioni per l’unità d’Italia. Le modalità e le ragioni con cui fu attuato il piano militare di conquista del Regno delle Due Sicilie, dello Stato Pontificio e degli altri Stati italiani, sono ben noti da tempo e più passa il tempo e più affiorano i documenti dagli archivi a sostegno della verità storica.
    Il Piemonte con il doppio gioco del Bonaparte, Napoleone III, e con la massoneria inglese, che appoggiò l’impresa con fondi e logistica militare ( è noto che a Marsalavi erano le navi della marina britannica a proteggere lo sbarco di circa 1.000 uomini, in cui erano mischiati regolari dell’esercito piemontese “in congedo” e mercenari stranieri ) e l’acquisto delle gerarchie dell’esercito borbonico, non sarebbe arrivato nemmeno a Favignana, scacciato dalla marina borbonica a cannonate se solo si fosse avesse tentato un’invasione palese. Solo l’azione sudbola e l’inesperienze del giovane Re, Francesco II, cugino tra l’altro di Vittorio Emanuele, tradito da alcuni suoi fedeli vendutisi al nemico, ha permesso la farsa dell’impresa dei Mille. Le uniche volte in cui il Real Esercito delle Due Sicilie si è potuto battere, sul Garigliano, a Capua e a Gaeta, a Messina e a Civitella del Tronto, ha dimostrato tutto il suo valore. Basti pensare che Francesco II è riuscito a tenere a bada un intero esercito che lo attaccava da mare e da terra, con un manipolo di eroi a Gaeta, e solo l’epidemia di tifo, provocata da un avvelenamento dei pozzi da parte del Cialdini , il boia di Gaeta, è riuscito a piegare la resistenza delle truppe napoletane. Per non parlare della farsa del plebiscito, che documenti storici attestano essersi svolto, con una minima parte degli aventi diritto,costretti a sfilare tra due ali di piemontesi e garibaldini, tra urla,spintoni e botte a depisitare il voto in due urne, una con il s’ e una con il no, quindi di voto palese si trattò, sotto feroci intimidazioni.
    Partendo da questa conquista militare del Piemonte ai danni del più florido ed avanzato stato italiano, per quest’ultimo sono cominciati tutti i guai. Trafugate le ingenti somme in metalli preziosi, presenti nelle casse del Banco delle Due Sicilie, a Napoli e a Palermo, chiuse le fabbriche , una per tutte Pietrarsa alle porta di Napoli, uno dei più grandi opifici d’Europa e trasferite tecnologia e maestranze alla Ansaldo di Genova, la popolazione senza più lavoro cominciò ad emigrare in tutto il mondo alla ricerca di migliori condizioni di vita. Molti dei militari e fedeli alla dinastia Borbone furono internati nel primo lager di cui si abbia notizia, quello di Fenestrelle, dove a 1.000 metri di altezza, seminudi e denutriti morirono di stenti circa 25.000 persone, i cui corpi venivano sciolti nella calce viva.Qui cominciò la questione meridionale.
    E’ questa la libertà che portarono i Savoia?
    Speriamo di non sentire più in futuro queste baggianate del risorgimento , ma che finalmente si arrivi ad una revisione e rilettura storica dei fatti obiettiva, solo così potrà aversi una vera pacificazione nazionale, che a distanza di 150 anni ancora non c’è.

    Paolo Rivelli
    Presidente Real Circolo Francesco II di Borbone

  2. dr. casirati ,
    Ma Lei crede veramente alle cose che dice? Le bugie raccontate ormai da centocinquanta anni di stupri ai danni del meridione ormai son note a tutti.E Lei continua ….va bene che molti nella vita hanno bisogno di salvarsi la pagnotta…ma quando si esagera , si esagera….Dice bene il presidente del Real Circolo, come si potrà mai ottenere una pacificazione vera in questo modo?

  3. UNA RECENSIONE STORICA DEL GENERE NON MERITA RISPOSTA !!!! SOPRATTUTTO SE CHI LA SCRIVE E CHI LA PRONUNCIA HA 2 IN STORIA (QUELLA VERA NON RACCONTATA VOLUTAMENTE DAI LIBRI PERCHE’ SCOMODA ALLE POLTRONE ROSSE).

  4. I “galantuomini” , e il dr. Casirati di diritto rappresenta molto bene questa categoria,sono sempre esistiti e allo stesso V.E.II piacque tale titolo. categoria che include “storici (?) come il Casarubbea”,latifondisti beneficiati a scapito del bracciante dalla razza eletta dei Savoia,prefetti e amministratori locali obbedienti e proni alle desiderata torinesi e le tante logge massoniche filosavoiarde. D’altronde casa Savoia e massoneria erano( e lo sono ancora) culo e camicia. L’obiettivo era sempre uno: schiacciare le naturali istanze del “popolo basso”. E questo era possibile ottenerlo con un sano terrore e ben si sa i piemontesi furono maestri nell’arte del terrorismo e della crudeltà. SS del 1861 e degli anni seguenti. Il dr. Casirati,potrebbe renderci edotti sul brigantaggio endemico che infestava il Piemonte e tutte le regioni della penisola e non solo quelle del Sud. La dinastia dei Borbone di Napoli, mosse azioni tendenti a favorire i contadini, basti pensare alla fondazioni e distribuzione di terre e attrezzature (tutto gratis),di comuni come S.Ferdinando di Puglia,Stornara, Stornarella ecc. con l’arrivo dei Savoia al contrario si vide il rafforzamento dei privilegi dei latifondi e del depauperamento del popolo.La grande protesta armata dei contadini meridionale,insorti contro il regime unitario dei “galantuomini”, venne domata con la forza. Fiumi di sangue,che andarono a costituire un cupo rovescio al “miracolo” risorgimentale.Le speranze per le nuove generazioni,richiamate dal Casarubbea, videro un fiume di emigranti espulsi dalla propria terra,una serie infinita di guerre volute dai Savoia e la trasformazione del Sud in un colonia e mercato dei prodotti del Nord.Il Regno delle Due Sicilie non avrebbe più prodotto e venduto locomotive al Piemonte regnate Carlo Alberto.

  5. Guardate questo… e capirete perchè i SBoia hanno paura della Verità.. http://www.youtube.com/watch?v=JrFvGxP8uxM

    L’Unico vero film sul Risorgimento è Li chiamarono Briganti, film del 1999 di Pasquale Squitieri… CENSURATO:::::
    Hanno represso, quello che dalla storiografia ufficiale viene definito Brigantaggio, nel sangue….. Quel sangue urla vendetta……. !!!
    Il Sud sarà la TOMBA DEL SISTEMA!!!

    • Anna Maria hai ragione, a questo signore non ci sarebbe nemmeno da rispondere, i savoia dovevano restare dov’erano, oggi il “rampollo” fa quello che gli riesce meglio “il pagliaccio”, sui “fatti realmente accaduti” piano piano la verità “vera” sta emergendo e presto darà l’onore, la dignità ad un popolo martire per aver difeso la propria terra “invasa” da un barbaro e retrogrado popolo che si era arrogato un diritto che non aveva…..e questo signore parla ancora? Noi discendenti di quel popolo e di quei BRIGANTI, veri eroi, potremmo veramente chiedere i danni a questa gentaglia che per un secolo e mezzo ha raccontato fandonie anche sui libri di scuola, MALEDETTI LORO e tutti i relativi discendenti…….viva il SUD.

  6. Dr. Alberto Casirati nella sua qualità di Presidente dell’Istituto della Reale Casa di Savoia Le consiglio di documentarsi meglio sulla storia di quella che fù l’invasione e la conquista del Regno delle Due Sicilie, avvenuta nel 1860 da parte dell’esercito piemontese di Vittorio Emanuele II di Savoia. Numerosissime pubblicazioni storiche negli ultimi anni hanno documentato come ciò avvenne e come fù perpetrato: con il finanziamento della Massoneria inglese, la neutralità della Francia e l’appoggio militare della Gran Bretagna, che sostenne e favorì lo sbarco in Sicilia e l’avanzata di Garibaldi. L’esercito Borbonico praticamente non oppose nessuna resistenza poiché i generali ed i vertici militari erano stati “comprati” dall’efficiente servizio di spionaggio del Cavour, grazie al fiume di denaro che fu elargito dai massoni inglesi, il cui unico fine era ed è quello di distruggere la Chiesa Cattolica e la dinastia dei Borbone, che ne erano i più fieri e ostinati difensori ( non a caso Francesco II fuggì e trovò rifugio proprio a Roma presso il Papa). Questo risulta con tutta evidenza dai documenti rinvenuti nell’Archivio di Stato di Napoli e nell’Archivio Storico del Banco di Napoli . Ne scaturi una guerra non di “briganti” come ci hanno sempre raccontato, ma di un intero popolo, intere comunità contadine e cittadine, paesi e territori, tutte insieme con quello che rimaneva dell’esercito borbonico, contro l’invasore piemontese. Questa guerra che fù “guerra civile” perché fatta da “italiani invasori” contro “italiani invasi”, non terminò con il compiersi della conquista del Regno delle Due Sicilie da parte di Vittorio Emanuele II ma durò per oltre 10 anni, fino almeno al 1870, con la caduta dello Stato Pontificio ed il definitivo esilio di Francesco II, che tolse le ultime speranze ai suoi sudditi. La resistenza estrema di intere popolazioni meridionali di non piegarsi ai Piemontesi costrinse il Governo Piemontese a compiere un vero e proprio genocidio di interi paesi e comunità, con mezzi di sterminio di massa dimenticati dalla storia. Furono compiute deportazioni di massa, basti ricordare uno per tutti il castello di Fenestrelle, nei pressi di Alessandria, che fù uno dei primi lagher moderni della storia.europea. Il parlamento Piemontese discusse anche una legge per deportare i “meridionali” in qualche isola sperduta dell’oceano, ma per fortuna il progetto fù abbandonato . Tutto questo non lo dico io, ma risulta dagli atti del Parlamento Piemontese. Tutta questa violenza perpetrata con vigliaccheria e cinismo non fù per la gloria degli ideali patriottici dell’Italia Unita, come ci hanno voluto far credere, ma per arricchire la “borsa” ormai vuota dei Sovrani Piemontesi, come risulta dallo stato del bilancio all’epoca del Regno del Piemonte e Sardegna. Francesco Saverio Nitti, che fù Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia nel 1919, con Re Vittorio Emanuele III di Savoia, scrisse che al momento dell’annessione degli Stati Italiani l’ammontare del tesoro del Regno d’Italia, su complessivi 668 milioni, ben 443 milioni provenivano dal Regno delle Due Sicilie! (soltanto 8 milioni dalla Lombardia, 12 dal Veneto, 90 dallo Stato Pontificio ed 85 milioni dalla Toscana). Il Regno delle Due Sicilie nel 1860, all’epoca della conquista da parte del Piemonte, era tra gli stati più ricchi e floridi d’Europa, con numerosi primati in campo economico, scientifico, universitario e sociale tanto da poterlo annoverare tra gli stati più moderni ed efficienti del tempo, insieme con la Francia e la Gran Bretagna. Non a caso la scomparsa dell’economia meridionale del Regno dei Borbone favorì lo sviluppo nel mediterraneo proprio delle potenze mercantili Inglesi e Francesi, che per questo in qualche modo appoggiarono e sostennero l’invasione Piemontese.
    Dr. Alberto Casirati Le scrivo tutto questo non per propagandare separatismi o per promuovere vendette o per rinnegare la nostra Unità d’Italia, di cui noi tutti Italiani siamo oggi fieri ed orgogliosi, uniti in un solo Stato che è la casa di tutti gli Italiani. Le scrivo tutto questo per indurLa ad una riflessione: la nostra storia di Italiani va vista con la luce della verità per ridare al popolo meridionale una dignità ed un orgoglio che fino ad oggi la storiografia scritta dai “vincitori” piemontesi ci ha negato. Soltanto così potremo sanare quei conflitti e quelle incomprensioni tra Nord e Sud che ancora oggi sono la conseguenza di quella guerra che fù di “conquista” e “guerra civile” e delle menzogne che l’hanno fino ad oggi celata. Soltanto raccontando la verità su come è avvenuta l’Unità d’Italia si potrà unire una volta e per tutte il popolo degli Italiani.
    Carlo de Gregorio Cattaneo di S.Elia

  7. Il dr. Casorati (non è colpa sua), evidentemente ignora che esistono gli archivi, ignora che esiste un fondo Brigantaggio presso l’Ufficio Storico dell’Archivio di Stato Maggiore dell’esercito Italiano e ignora che gli stessi documenti attestano il massacro di decine di migliaia di persone dopo che, a centinaia di migliaia, si erano ribellate all’invasione sabauda: non era MAI accaduto prima nella storia del Sud, dell’Italia e forse nel mondo che occorressero oltre duecentomila soldati peer reprimere il “brigantaggio” (altro che la storiella del “brigantaggio” endemico)… A meno che il dr. Casorati non ritenga giusto e necessario che qualcuno potesse massacrare i meridionali in quanto razza inferiore incapace di apprezzare le qualità dei sovrani sabaudi e degni anche di “decapitazione per comodità di trasporto” (Busta 60, Archivio cit.). Prima di avventurarsi in commenti storici sarebbe opportuno documentarsi ed evitare di citare (come avviene da 150 anni) i soliti libri in puro stile sussidiario di scuola elementare anni ’30.

  8. Non manca mai il querulo rappresentante di casa Savoia di strapparsi capelli e vesti quando un qualsiasi signore, in questo caso un regista, osa produrre (peraltro con i soldi di noi tutti) un qualsiasi lavoro che non alzi elogi e incensi quella stramaledetta razza di massoni e assassini che risponde al nome di Savoia. Non pianga troppo caro Casirati, questo filmetto è un minestrone di sciocchezze e di ambiguità.Le consiglio di vedere il film di Pasquale Squitieri “…e li chiamarono Briganti”, un vero capolavoro di verità e di sputtanamento di tanti storici prezzolati e venduti. Lei e i Savoia ci avete stancato, che questa dinastia di predoni franco svizzeri se ne stia tranquilla e basta. Ormai il Sud è un Fuoco e non tarderà ad abbattere le statue e cancellare le strade titolate ai peggiori usurpatori che la penisola abbia mai conosciuto.

  9. Vorrei sapere dal gentile rappresentante di casa savoia se gli risulta che il casato che difende fece bombardare Genova che rifiutava l’annessione al regno di sardegna, se gli risulta che il vittorio emanuele galantuomo e cialcini fecero massacrare civili, se gli risulta che Angelina Romano venne fuciliata a Castellammare del Golfo all’età di nove anni dai bersaglieri di sm vittorio emanuele II … eccetera. (i minuscolo sono voluti)

  10. Di tutta la schiatta sabojarda non se ne salva uno che uno. Il più triste è quello che fa il pagliaccio in tv, il re dei sottaceti. S.A.R. Saclà.
    Codardi e falsi.

  11. Beh! A stò punto il Dr. Casirati si renderà conto di aver toppato, poichè, grazie ad internet oggi nessuno beve più la storiella risorgimentale dei “fratelli d’Italia” che vennero a liberare gli altri “fratelli” oppressi dal Borbone.
    L’errore più grande dei piemontesi “liberatori” fu quello di non distruggere tutta la documentazione delle loro malefatte, ed oggi le pecche vengono a galla.
    No Dr. Casirati.
    La storiella cosi come è stata confezionata in questi 150 anni, non la beviamo più.
    E’ il momento di trovare altri argomenti.
    Documentabili però!

  12. Il dr Casirati dice solo fesserie: l rivolta del sud non fu solo Crocco ma tanti altri capi briganti lottarono al sud come Schiavone e il sergente Romano tanto per citarne altri famosi non a caso i piemontesi i vasori persero più soldati nella lotta al brigantaggio che nelle tre guerre d’indipendenza messe insieme!!. la Rai è stata benevola con i Savoia: nulla ha detto di Pontelandolfo e Casalduni, delle fucilazioni, della legge Pica, delle deportazioni a Fenestrelle lager dei Savoia ha fatto apparire il brigantaggio come una lotta per quisquilie familiari e non, come in effetti fu, una vera guerra civile di un popolo contro un invasore straniero il cui Re aggredì il Regno del proprio cugino senza nemmeno il coraggio di dichiarargli guerra!! riducendo il sud da terza potenza industriale d’Europa a rango di colonia, rapinando le casse meridionali, saccheggiando, stuprando e riducendo il glorioso sud nella miseria che oggi vediamo. mettendo persino i camorristi a capo di Napoli grazie all’intercessione del ministro traditore Liborio Romano. vergogna Savoia siate maledetti dall’uomo e radiati dalla Storia!!!

  13. cosa c’entra poi che i briganti esistevano anche prima del 1860! i delinquenti comuni sono sempre esistiti e venivano combattuti nel sud come al centro e al nord. ma nessuno al sud aveva mai pensato di mettere la camorra al potere! ci pensò un traditore dato che a Napoli nessuno se non i delinquenti aveva voglia di tradire il proprio RE la cui polizia si faceva sentire eccome con i delinquenti e i camorristi! e che GAribaldi avesse occupato la Sicilia grazie alla corruzione continuata dei vertici militari borbonici è ormai comprovato e incontestabile (tant’è che risulteranno in bilancio del piemonte “spese per la spedizione” almeno i n quei pochi bilanci che si trovano perchè i Savoia quelli del 1859 e 1860 nemmeno li piubblicarono per nascondere i mostruosi buchi generati dalle guerre continue fatte con i prestiti dei Rothschild). altro che eroe dei due mondi e capo della spedizione dei MIlle! eroe delle mille bustarelle e delle mille promozioni facili per i venduti e illusi che gli credettero; i pochissimi ufficiali borbonici che non si vendettero gli diedero filo da torcere come il col. Bosco sia a Calatafimi che a Palermo che sul Volturno. sarebbe bastato lui a ricacciare in mare i mIlle (che GAribaldi stesso definiì massa di delinquenti della peggior specie) se non avesse avuto l’ordine di ritirarsi al momento di raccogliere la vittoria. e la storia del sud oggi sarebbe stata ben diversa

  14. Signori miei,
    alla luce della verità storica che sta emergendo,sempre più prepotentemente,fa davvero ridere che i saBOIA abbiano da ridire. Questi “nobili” individui,vergogna e scherno dell’Europa intera,cancro degli italiani tutti,da nord a sud,dopo aver massacrato milioni di persone,aver rubato persino ai cadaveri,aver commesso le più terrificanti nefandezze (ultime della serie,le leggi razziali) si permettono di offendersi? Ma se la fiction è stata fin troppo bonaria coi saBoia,nascondendo tutte le atrocità di quella pagina vergognosa che va sotto il nome di RISORGIMENTO?!?! In italia non c’è mai limite al peggio…

  15. egr sig Casirati credo che sia arrivato il momento che Casa Savoia dica la verità sulla conquista del sud.Si ha letto bene conquista perche,sappiamo tutti come le cose siano realmente andate e fossi in lei,e la casata che rappresenta,inizierei a chiedere scusa a noi popolo meridionale.credo che sia giunta l ora che “la gloriosa casata” racconti in che modo è stata aiutata da francia ed inghilterra,come i vostri antenati abbiano ridotto in rovina il 3 terzo stato piu importante al mondo in quell epoca,come il generale cialdini distrusse erese inerme una popolazione pacifica ed operosa come quella duo siciliana….150 di silenzio credo che siano veramente troppo e fossi in lei egr dottore inizierei a studiare la vera storia non quella che voi e la casata avete infamemente infangato….i briganti non sono delinquenti come lei descrive ma fu il primo movimento partigiano i quali difendevano le proprie terre e illoro vero sovrano Francesco secondo…detto cio io credo che sia davvero troppo facile vincere una guerra con l aiuto di 2 stati…fu una lotta impari…e lei lo sa…detto cio davvero la prego di ritirasse cio che ha scritto chiedendo scusa a tutti noi meridionali e a tutte le vittime dei lager di fenestrelle che la sua casata ben conosce…quelli furono eroi non i vari garibaldi o cialdini o chicchessia…credo che sia arrivato il momento di dire la verita….viva il regno delle due sicilie

  16. Equiparare il brigantaggio preunitario, con quello postunitario e in particolar modo a quello che, va dal 1861 al 1865 vuol dire non aver letto nulla di serio sul tema, ma solo le puttanate che, lo stato italiano divulga da 150 anni!!!

  17. Caro Dr esimio Casirati….. Quandi ci sarà permesso dal regime attuale nonchè continuazione di quello precedente di poter divulgare la VERA storia e non la vostra propaganda vi converrà chiudere la vostra casata a meno che facciate un passo indietro e cominciate a dire la verità.
    Mario (un negro Italiano)

  18. Nulla di nuovo all’orizzonte!: sopra è ripetuta lastessa identica medesima uguale vulgata Carignanesca! menzogne, bugie, ipocrisie, addossare agfli altri il proprio modus operandi. I SAVOIA SONO USURPATORI , si sono fregati gli Stati altrui con inganni accordi sottobanco e giochi talmente sporchi che si possono definire luridi.
    I cosidetti “briganti” meridionali del decennio post autoprocalmazione a “roi d’Italie” di e.v.II sono stati etichettati tali dal governo carignanesco per giustificare i massacri compiuti nel Regno dei Borbone (D.G.) contro la vastissima reazione legittimista ; una sporchissima operazione di affogamento nel sangue pur di mantenere le province del Nostro Stato sotto la più nefanda delle monarchie , quella savoia-carignano, appunto.

  19. casirati ovviamente tira l’acqua al suo mulino, se si parlasse di cavolate! ma si sta parlando di Storia ed è per questo che bisogna essere più obiettivi , se non non si è obiettivi , vuol dire che ancora oggi dopo 150 anni , si sente forte il divario antico tra nord e sud , si vuole che continui. Caro casirati, noi del sud non vogliamo altro che ci sia non solo ‘sto divario, ma anche un netto distacco territoriale,di tipo federale. Magari si arrivi a tanto! Noi non abbiamo alcun timore, tanto più che siamo ben consapevoli di essere autosufficienti in ogni contesto!!! Il problema è solo vostro.Casa savoia non ha un passato glorioso o brillante , per cui se ha ottenuto un po’ di notorietà storica è per merito nostro , per aver conquistato , in periodo di pace,un regno ricco, potente, famoso in tutta europa.Casirati si ricordi come è finita casa savoia!! Chi semina vento…

  20. Vorrei chiedere a questo “storico si culo” Giuseppe Casarrubea, definendo falso meridionalismo, visione vecchia e vittimistica. Quando i suoi conterranei sono passati dai Borboni ai Savoia, COSA HANNO GUADAGNATO. E’ celebre la frase nel film prefetto di ferro, quando la cardinale dice al prefetto Mori “PIEMONTESE”., in senso di odio. Anche la MAFIA contribuì allo scopo. Sembra che tanti siculi passarono al SOLDO PIEMONTESE, emigrando in continente. Come si spiega che dopo la cosiddetta unità, tanti meridionali SONO STATI COSTRETTI AD EMIGRARE ?

  21. Dottor Casirati della Real Casa dei miei coglioni, i briganti non parteggiavano nè per i borboni e neanche per i LADRI SAVOIA PIEMONTESI, ma solo per la loro gente e per il desiderio di libertà. Re Ferdinando ci trattava da sudditi, ma ha dato lustro e ricchezza alla nostra terra, quella ricchezza che il vostro VILE SOVRANO è venuto a trafugare e a portare a Nord lasciando la condizione di sudditanza alla popolazione, peggiorando del 2000 per 1000 la vita dei meridionali ed impoverendo tutti noi ed arricchendo il settentrione. Bene faceva Ninco Nanco dopo aver ucciso i vostri vili soldati a mangiargli il cuore ancora caldo. Da 150 anni che la nazione da voi fondata DERUBA il nostro SUD e porta al vostro Nord. La Fiction è una autentica cacata condita di mielismo poichè Crocco era un eroe che combattè con i garibaldini convinto (così come Garibaldi) che avrebbe dato libertà alla propria gente, ma così non fu tanto che lo stesso Garibaldi disse che non appena sarebbero stati notificati gli atti con i quali si era giunti all’unità d’Italia tutti si sarebbero resi conto di quale cloaca fosse stato il Risorgimento. ANCORA OGGI QUEGLI IGNOBILI ATTI SONO SECRETATI.
    Vada affanculo lei e quei pezzenti di merda di Casa Savoia.

  22. Dott. Casirati, il tempo delle menzogne è finito.. le cose sono due: o lei è ignorante in materia o è un grande bugiardo. Si dovrebbe vergognare di negare le stragi, gli stupri e i latrocini dei suoi datori di lavoro.

  23. Savoja! Ancora da parlare avete?
    La Repubblica nata il 2 Giugno 1946 respinge per sua stessa Costituzione il previgente regime Sabaudo-fascista.

    E che finalmente tutte le malefatte dell’Esercito Piemontese di invasione del legittimo Stato delle Due Sicilie d’Italia, è un gran bene per tutto il popolo italiano.

    Abbiate almeno la decenza dopo avere violentato questa bellissima nazione ed esserne stati espulsi, di tacere per sempre e ritirarvi a vita privata per davvero, come cittadini della Repubblica che avete voluto divenire, almeno a parole rientrando in Italia.

    Indietro, Savoja!

    (Vero meridionalista e ben convinto di esserlo).

    Onore ai Briganti
    Dalla falsa unità risorgimentalista al Fascismo
    Dai Briganti alla Resistenza
    La Repubblica Italiana è per tutti, ma evidentemente non tutti sono per la Repubblica Italiana. Noi sì.

  24. PASSO DOPO PASSO, ARRIVEREMO ALLA META
    Senza dubbio, internet contribuirà FINALMENTE a far emergere la Verità storica sul nostro Risorgimento (ma, vedrete, anche su altri settori, ad esempio quello letterario…), su chi ha realmente sognato un’Italia libera, unita, indipendente, laica e repubblicana, e come sia riuscito a realizzarla, e su quanti, invece, dopo aver messo da parte i veri combattenti (i quali, tuttavia, si sono dimostrati ingenui e si sono lasciati giocare facilmente dalle comparse “monarchiche”, apparse sulla scena a sorpresa e all’ultimo momento, a tutto danno delle future generazioni), con livore, cinicamente, sopprimendo ogni entusiasmo e valore ideale, in primis quello di PATRIA, hanno speculato, goduto, violentato, falsificato la realtà… E, possiamo scommetterci, ne vedremo/sapremo delle belle… Anche se, ormai, i danni sono stati fatti! Possiamo, perciò, soltanto raccontarci la Verità, senza nasconderla più dietro eleganti altarini, o artificiosi e ridicoli imbellettamenti, come si usa fare nelle desuete, inutili e pompose monarchie… Ma, per cortesia, siamo seri, facciamolo in modo civile, senza mischiarsi con i falsi cortesi, o cosiddetti cortigiani, quelli, tali sono e tali restano. E’ inutile, perciò, che i vecchi marpioni, supertitolati per piacersi, o sbrodolarsi fra di loro, in oscure stanze, tappezzate di strani simboli, tentino ancora di nasconderla: la Verità, essendo cercata dal popolo, ovvero dagli eletti, che nulla hanno a che fare con regimi e sistemi degenerati e corrotti, è destinata a trionfare! Si può, forse, raccogliere l’acqua in un cesto di vimini, o nascondere la luce sotto una campana di vetro?
    Viva l’Italia!
    Michele Giuseppe Scaccuto
    m.scaccuto@teletu.it

  25. La Storia nostra! Ho colmato le mie lacune dell’istruzione scolastica, che insegnava come tutto sia accaduto a nord di Roma: studente inconsapevole, ingannato! Nel nord si faceva l’Italia e al sud solo miseria. Perché di miseria ho sentito parlare quando si trattava del Meridione: incolto, arretrato, borbonico. Poi arrivò una specie di san Giuseppe con un’orda in giubba rossa a “liberare” a mano armata questo pacifico pezzo d’Italia. Mi è parsa una storia lacunosa e di parte, come se tutto fosse avvenuto in Padania. Da grande col disinganno moderno ho cercato di capire per conto mio ed ho scoperto una Storia che ignoravo, quella del Regno delle Due Sicilie. Mi è venuta l’idea di provare ad esporla così come mi appariva, quasi a scriverla da me, conscio di non essere uno storico, ma solo una persona che per sete di conoscenza ha letto molto, cercando di documentarsi e annotando con cura. Ho spesso citato altri, perché sono cosciente di non saper scrivere come coloro che si occupano di tali questioni, mi sono limitato a trascrivere cose pubblicate da altri, ma siccome mi mancava il quadri d’insieme dei fatti, ho cercato, tenendo presente il principio morale di non spacciare per miei i risultati di ricerche altrui, di presentare alle persone di media cultura il tipo di libro che avrei voluto leggere. La storia nazionale e risorgimentale sembra aver perduto la patina sacra, uscendone ridimensionata per i troppi errori commessi per giustificare il fine ultimo dell’unità nazionale, sporcata da troppo sangue di Meridionali e da troppe ingiustizie sociali. Essa appare in buona parte superata. C’è stato un filone sottaciuto e nascosto dall’egemonia sabauda e fascista nonostante contenesse, forse proprio per questo, le verità che avrebbero potuto dare all’Italia un destino migliore. Di questo mio libro ne ho regalato diverse copie a chi mi è sembrato interessato a voler conoscere l’argomento. Sono italiano, ma non mi piace come lo sono diventato. Mi sento più Meridionale.

  26. Storia che ignoravo, quella del Regno delle Due Sicilie. Mi è venuta l’idea di provare ad esporla così come mi appariva, quasi a scriverla da me, conscio di non essere uno storico, ma solo una persona che per sete di conoscenza ha letto molto, cercando di documentarsi e annotando con cura. Ho spesso citato altri, perché sono cosciente di non saper scrivere come coloro che si occupano di tali questioni, mi sono limitato a trascrivere cose pubblicate da altri, ma siccome mi mancava il quadri d’insieme dei fatti, ho cercato, tenendo presente il principio morale di non spacciare per miei i risultati di ricerche altrui, di presentare alle persone di media cultura il tipo di libro che avrei voluto leggere. La storia nazionale e risorgimentale sembra aver perduto la patina sacra, uscendone ridimensionata per i troppi errori commessi per giustificare il fine ultimo dell’unità nazionale, sporcata da troppo sangue di Meridionali e da troppe ingiustizie sociali. Essa appare in buona parte superata. C’è stato un filone sottaciuto e nascosto dall’egemonia sabauda e fascista nonostante contenesse, forse proprio per questo, le verità che avrebbero potuto dare all’Italia un destino migliore. Di questo mio libro ne ho regalato diverse copie a chi mi è sembrato interessato a voler conoscere l’argomento. Sono italiano, ma non mi piace come lo sono diventato. Mi sento più Meridionale.

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