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MSF: Mauritania, l’insicurezza alimentare minaccia migliaia di rifugiati maliani nel deserto

Medici Senza Frontiere garantisce assistenza medica e nutrizionale ai rifugiati e alla popolazione locale 

29 febbraio 2012 – Più di 28.000 rifugiati maliani sono stati costretti a cercare un rifugio nella zona di frontiera della Mauritania, in seguito al conflitto tra l’esercito maliano e i ribelli Touareg nel nord del Mali cominciato lo scorso gennaio. I rifugiati hanno viaggiato per giorni senza potersi nutrire per raggiungere i campi di fortuna di Fassala et Mbéré, nel sud della Mauritania.

Un primo cargo con 26 tonnellate di materiale medico e logistico, partito dalla città di Ostenda in Belgio, sta raggiungendo l’aeroporto di de Néma, a 200 km dal campo di Mbéré, dove le équipe di Medici Senza Frontiere stanno cominciando le attività mediche.

“Siamo nel mezzo del deserto, in una zona in cui l’acqua è scarsissima. Ma il fatto ancora più allarmante è che queste persone sono isolate: ci vogliono sei ore per raggiungere l’ospedale più vicino”, spiega Marie-Christine Férir, coordinatrice dell’équipe d’urgenza di MSF.

L’insicurezza alimentare costituisce una minaccia per i rifugiati, ma anche per la popolazione locale. L’arrivo dei rifugiati rappresenta un carico supplementare per le famiglie mauritane già impoverite a causa dei pessimi raccolti. “Sappiamo che fra i rifugiati ci sono donne incinte e bambini che soffrono di malnutrizione moderata e severa”, aggiunge Marie-Christine Férir. È cruciale che i bambini più piccoli, particolarmente fragili, abbiano accesso a cure mediche gratuite, perché un bambino malnutrito è più vulnerabile a malattie come morbillo, diarrea o a infezioni respiratorie. E al contempo per un bambino malato è ancora più probabile diventare malnutrito.

Considerando che l’ospedale più vicino è a più di 200 chilometri, una delle priorità di MSF sarà quella di fornire immediata assistenza medica d’urgenza e garantire la stabilizzazione dei casi gravi prima di inviare i pazienti all’ospedale di Néma. Grazie all’installazione di un centro di salute nel campo di Mbéré, le équipe mediche di MSF possono realizzare diversi servizi medici, compreso il monitoraggio dei casi di malnutrizione e l’identificazione dei bambini a rischio, garantire cure di base gratuite, visite prenatali e campagne di vaccinazione contro il morbillo, se necessarie.

Dall’inizio di febbraio, MSF sta dando una risposta ai bisogni medici dei rifugiati presenti in Niger e Burkina Faso. MSF è anche presente nel nord del Mali dove fornisce assistenza sanitaria di base alla popolazione sfollata a causa dei combattimenti.

MSF sta inoltre valutando la situazione dal punto di vista nutrizionale in Mali, Burkina Faso, Niger, Senegal, Ciad e Mauritania.

Per maggiori informazioni: www.medicisenzafrontiere.it

 

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