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Le “Belve” arrivano al cinema

Video conferenza stampa con John Travolta, Salma Hayek e Oliver Stone.

Diretti da Oliver Stone arrivano sul grande schermo i “Savages”, Blake Lively, John Travolta, Taylor Kitsch, Aaron Johnson, Salma Hayek e Benicio Del Toro.

Basato sull’omonimo romanzo di Don Winslow, “Savages”, tradotto in italiano “Le Belve”, racconta la storia di due amici Ben e Chon (Taylor Kitsch e Aaron Johnson) a capo di un business molto fruttuoso. I due coltivano infatti la miglior marijuana della costa occidentale degli Stati Uniti d’America e sono legati tra loro non solo dal forte vincolo dell’amicizia ma anche da O., ovvero Ophelia, una giovane e conturbante Blake Lively che forma il terzo lato di un triangolo sentimentale davvero equilibrato.
Il paradiso idilliaco e onirico in cui vivono i tre protagonisti si incrina quando la crisi economica (che ormai invade ogni settore) porta i narcotrafficanti messicani in California, decisi ad espandere il loro dominio e trasferire una parte del cartello della “madrina” Salma Hayek negli USA, utilizzando i servigi dei due giovani spacciatori, Ben e Chon. Questo scatenerà una guerra, più o meno fredda, fra le due fazioni, includendo nel discorso un discutibile agente della DEA (John Travolta) e un killer spietato interpretato da Benicio Del Toro.

Giovani attori contro i veterani del cinema, questa è la formula vincente di Oliver Stone che ne “Le Belve” si affida alla recitazione consolidata di grandi star come Travolta, Del Toro e Hayek con volti freschi e in rapida ascesa, primo fra tutti il “Kick-Ass” Aaron Johnson.

Una forte storia d’amicizia è quello che troviamo alla base de “Le Belve”, dove il legame fra i due protagonisti è talmente forte che trascende ogni cosa, superando concetti come la gelosia e il possesso.

Un film noir raccontato attraverso immagini luminose, fresche e afose, una scelta stilistica che premia Stone capace di modernizzare gli stilemi di un genere classico.

Ma “Le Belve” è anche un film che vuole raccontare di uno dei racket più tenaci e duri da eliminare, quello della droga, e delle violenze che si celano dietro lo spaccio. Un mondo efferato e crudele che viene descritto da Stone con le tinte forti, che a tratti rasentano il macabro. Un comportamento animale e primitivo che avvicina gli uomini alle belve e al loro spirito più selvaggio.

“Le Belve” (Savages) è nelle sale dal 25 ottobre 2012, distribuito da Universal Pictures.

 

LE BELVE - conferenza stampa con John Travolta, Salma Hayek, Oliver Stone - WWW.RBCASTING.COM

Alcuni commenti della critica:

“Formalmente il film è ineccepibile, ma qualche scena di dialogo in meno, o meglio una maggiore lucidità nel sintetizzare alcuni snodi narrativi, avrebbe giovato complessivamente al prodotto. Anche il doppio registro, quello del thriller più classico e l’altro della divagazione giocosa sul genere, non sempre si sposa con perfetta coerenza. Nel complesso però il film è piuttosto godibile, regala almeno un paio di buone sequenze d’azione e un paio di risate “al sangue”.
Adriano Ercolani, Film.it

“Perché vederlo: Un action-poliziesco ambientato tra il Messico e il Sud della California, sullo scenario del traffico di marijuana. Oliver Stone è il regista del film e nel cast spiccano i tre protagonisti – Taylor Kitsch, Aaron Johnson e la splendida Blake Lively – ma anche grandi star come John Travolta, Benicio Del Toro e una spietata Salma Hayek nei panni di una ‘signora della droga’. Un genere prettamente ‘maschile’ quindi, ma con personaggi femminili forti e cool”.
Movieplayer.it 

“Un cast stellare alla corte di Stone”.
MYmovies.it 

“Un ricco cast decisamente sprecato, se teniamo in considerazione il fatto che lo spettacolo in questione, tempestato di temi musicali e canzoni neanche fosse un lungo videoclip (con ‘Do ya’ degli Electric Light Orchestra sfruttata malissimo, oltretutto), altro non presenta che i connotati di un frullato di situazioni viste e riviste camuffate dietro una regia piuttosto indecisa e schizofrenica. Una regia inizialmente caratterizzata da un veloce montaggio che rende fastidiosamente assordante il tutto, per poi rallentare i ritmi di narrazione e catturare nella letale morsa della noia lo spettatore; presto consapevole di avere davanti ai suoi occhi una vicenda che, inutilmente tirata per le lunghe, oltre che dal citato film di Soderbergh sembra ‘rubacchiare’, tra gli altri, da William Friedkin, Robert Rodriguez e Quentin Tarantino”.
Francesco Lomuscio, FilmUp.com

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