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Richieste del Consiglio Direttivo del CeNDIC a Dino Gasperini, “il destino dei lavoratori dei teatri Tor Bella Monaca e Quarticciolo”

Riceviamo e pubblichiamo

 

Roma, 13/12/12

Il Consiglio Direttivo del Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea, riunito il 12-12-12 in via straordinaria a seguito della pubblicazione e all’analisi più approfondita dei bandi di gara relativi ai Teatri Quarticciolo e Tor Bella Monaca, rispetto ai quali ha riscontrato alcune criticità, a maggioranza assoluta dei suoi componenti ha deliberato di chiedere pubblicamente all’Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma Dino Gasperini:

1) di ampliare, come già formalmente chiesto, in modo significativo i termini di scadenza del bando, per favorire la possibilità di una più ampia partecipazione;

2) di chiarire il destino dei lavoratori dei teatri Tor Bella Monaca e Quarticciolo, dichiarando come, da chi e in quali termini verranno riassunti o reintegrati;

3) di chiarire il rapporto tra la DGC 177/2012, nella quale veniva previsto che la gestione dei singoli spazi sarebbe stata a carico di Zétema, a fronte anche del finanziamento specificatamente previsto a suo favore di circa 3 milioni per il 2013 e 2014 (così come anche da precedente DGC 440/2011, che aveva approvato il contratto di affidamento dei servizi a favore della stessa decretando circa 2 milioni per il supporto alle attività e alle funzioni del Dipartimento di Cultura) e la lettera del Bando che, viceversa, fatta eccezione per il servizio di vigilanza, affida la gestione e i relativi costi al soggetto vincitore del Bando;

4) di poter partecipare, con un suo delegato, ai lavori della Commissione per verificare, sia sotto il profilo tecnico che in relazione allo specifico scopo della promozione della drammaturgia contemporanea di cui alla DGC 177/2012, le offerte dei partecipanti e la correttezza delle procedure;

5) di chiarire il ruolo del Comitato di Indirizzo e di Programmazione di cui, come da DGC 177/2012 è parte, anche nel contesto dei Bandi, dove viene menzionato unicamente nell’Introduzione del Disciplinare;

6) di specificare nei Bandi, là dove si fa riferimento alla drammaturgia contemporanea come linea artistica caratterizzante il sistema Circuito Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea, che trattasi in via preferenziale di “Drammaturgia Contemporanea Italiana;

7) il Centro inoltre manifesta l’esigenza di inserire nei bandi la figura professionale del dramaturg come componente della compagine artistica delle compagnie concorrenti al bando: ciò è ritenuto essenziale per l’auspicata “inversione di tendenza” nei confronti della centralità del lavoro e della professionalità degli autori italiani al servizio dell’evento creativo teatrale.

Confidando in un sollecito riscontro, il Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea comunica che, in assenza delle modifiche migliorative e dei chiarimenti richiesti, si vedrà suo malgrado costretto a revocare la propria disponibilità a far parte del Comitato di indirizzo e di programmazione di cui alla DGC 177/2012 e, in generale, del progetto “Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea”, di cui è parte integrante e qualificante e rispetto al quale ha sempre operato con lealtà e spirito di collaborazione, nella convinzione che esso possa e debba costituire un momento importante di innovazione e di crescita culturale per la città di Roma e per tutto il teatro e la drammaturgia italiani.

Il Consiglio Direttivo del Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea

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