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“Pazze di me”: sette donne da urlo per Francesco Mandelli

Dopo “Maschi contro Femmine” e “Femmine contro Maschi”, Fausto Brizzi firma un film che potrebbe essere intitolato “Mandelli contro tutte”, ma che è invece “Pazze di me” con  il “solito idiota” Francesco Mandelli (appunto), vittima di una famiglia di sole donne composta dalla madre (Loretta Goggi), le tre sorelle (Chiara Francini, Claudia Zanella e Marina Rocco), la nonna (Lucia Poli) e la sua badante romena (Paola Minaccioni). Nel cast anche Valeria Bilello, Maurizio Micheli, Gioele Dix, Alessandro Tiberi e le brevi apparizioni di Luca Argentero, Flavio Insinna, Fabrizio Biggio e l’ex iena Pif.
La storia si fa presto a raccontarla: nessuna delle fidanzate del ragazzo resiste all’incontro-scontro con l’ingombrante e fastidiosa famiglia, almeno fino all’arrivo della dolce e comprensiva Giulia, che cerca di superare con abilità gli ostacoli  delle invadenti e squilibrate donne.

Brizzi parla di “Pazze di me” come di “un omaggio alle donne che ama” e precisa di averlo voluto realizzare per usare un cast comico interamente al femminile, assolutamente inusuale nel cinema italiano. Il risultato però non è dei migliori, tra battute scontante, gag stanche e caratterizzazioni insopportabili. Proprio quest’ultimo è l’aspetto più fastidioso del film: tutte le figure femminili sono infatti negative, una varietà che comprende donne isteriche, di facili costumi, frustrate, immature, nevrotiche, femministe incoerenti e incapaci di sopravvivere decentemente senza un uomo accanto.

“Pazze di me” è nelle sale dal 24 gennaio distributo da 01 in 600 copie.

ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA:

Francesco Alò, Il Messaggero
“Sette donne e un mistero: Francesco Mandelli. Riuscirà il cattivissimo ranocchio de I soliti idioti (suo il Ruggero De Ceglie del tormentone ‘Dai cazzo’) a trasformarsi in credibile principe della commedia sentimentale per il Fausto Brizzi di Pazze di me? La risposta è no”.

Marco Giusti, Il Manifesto
“La commedia italiana si rinnova. Potrà più o meno piacervi, ma di certo questo Pazze di me, commedia brillante con punte di slapstick di Fausto Brizzi, che l’ha scritta assieme a Marco Martani e a Federica Bosco, con la revisione di gagmen come Riccardo Cassini, Marco Terenzi e Michela Andreozzi, ha di sicuro due grandi meriti. Il primo è di averci rivelato in Francesco Mandelli, ancora fresco di Soliti idioti, una specie di dolcissimo Cary Grant, elegante e perfetto per quella che si chiamava un tempo commedia sofisticata”.

Valerio Sammarco, Cinematografo.it
“Pazze di me fa di tutto per rendersi insopportabile, quasi quanto le varie caratterizzazioni che compongono casa Morelli. Funziona poco o nulla, dalla prevedibilità del soggetto allo sviluppo (?) dei personaggi, fatto salvo un miracolo cinematografico: a Maccarese (Fregene), l’acqua del mare è cristallina e, sì, spunta anche una suggestiva roccia dai fondali. Chapeau”.

Marzia Gandolfi, MYmovies.it
“Pazze di me, sprecando letteralmente un cast di signore (del teatro e del cinema), è una commedia di semplificazione (e di menzogna) del mondo femminile, inaccessibile e lontano, di cui non dice la verità e la complessità. Insomma un film ‘usa e getta’ con finale accomodante che ‘accomoda’ le donne e generalizza grossolanamente gli uomini, sempre narcisisti, infedeli o insicuri. Talmente conciliante da far tornare nei titoli di coda il ‘cattivo padre’ di cui Andrea è il simbolico residuo aggiusta tutto, sorelle comprese. Pazze di me inquina il valore della faticosa indipendenza della donna e della sua realizzazione sociale. Brizzi perde l’ennesima occasione di fare un buon film. Appunto”.

Gabriele Niola – BadTaste
“Sebbene ancora in grado di partorire ottimi soggetti (l’idea di un uomo che vive con 6 donne infernali che gli impediscono di trovarne una per la vita è un gioiello di spunti creativi e commerciabilità), non si vede più nè il Brizzi abile confezionatore, nè il regista dai tempi asciutti, nè infine l’occhio particolare che dava ad ogni film un impianto estetico personale e riconoscibile, ovvero l’estetica da fumetto disneyano che avevano i suoi ambienti”.

 

 

 

 

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