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Hitchcock: vita, morte e miracoli!

La storia del dietro le quinte del maestro del cinema thriller, Alfred Hitchcock, in un film di Sacha Gervasi con Anthony Hopkins

Vi siete mai chiesti cosa accade dietro la macchina da presa, ma soprattutto prima, durante e dopo la realizzazione di un film? E se il film in questione fosse di uno dei più grandi maestri della cinematografia moderna, Alfred Hitchcock?
Evidentemente questa domanda il regista Sacha Gervasi se l’era posta già tanti anni fa, prima di realizzare “Hitchcock”, un lavoro minuzioso sulla vita del regista.

Ambientato nel 1959 il film ha come protagonista Alfred, ma soprattutto sua moglie Alma (interpretata ad Helen Mirren), la grande donna, dietro il grande uomo, che grazie al suo amore e al suo appoggio fu per lui un faro nella notte e una guida costante.

Ancora sotto l’effetto benefico del successo di “Intrigo Internazionale” Hitchcock aveva messo mano sul romanzo di Robert Bloch, “Psycho”, deciso ad adattarlo in un nuovo successo cinematografico. La Paramount, casa di produzione dei precedenti film del regista, si rifiutò però di produrlo, tanto che Hitchcock fu costretto a mettere mano al proprio portafoglio per realizzare l’opera.

Retroscena e aneddoti sono alla base del film, che esalta inoltre il rapporto speciale fra i due coniugi, mostrando le gioie e i dolori di un uomo speciale e della grande donna che viveva al suo fianco.

Consigliato agli amanti del genere e ai cinefili, allargando l’invito a tutti gli spettatori! Non siete curiosi di scoprire chi ha tirato i fendenti più famosi della storia del cinema e come è stata girata la famosa scena della doccia?

Tra gli interpreti anche Scarlett Johansson, Vera Miles e James D’Arcy.

“Hitchcock” è uscito nelle sale italiane il 4 aprile distribuito da 20th Century Fox.

 

ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA:

Maurizio Porro, Corriere della Sera
Il film di Sacha Gervasi, leccornia per i molti fan di sir Alfred, non è solo la cronistoria della lavorazione nel ’60 di Psycho , in cui nessuno credeva e per cui il regista si impegnò la casa e l’onore, ma anche l’analisi del rapporto di coppia con la moglie che rischiò crisi con depressione e stop del set. Biografia allargata non solo di Hitch e della sua ben nota passione da voyeur per le bionde, ma anche di Hollywood, industria e censura, gli attori e gli scrittori.

Paolo D’Agostini, la Repubblica
(…) Il film (sulla veridicità del cui contenuto non si può mettere la mano sul fuoco) racconta con straordinaria cura del dettaglio quanto quell’esito che con il senno di poi diamo per acquisito fosse tutt’altro che scontato (…).

Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa
Opera prima di Sacha Gervasi, il capace sceneggiatore di The Terminal, Hitchcock è una piacevole commedia – raffinata per recitazione, scrittura e ambientazione – che rischia di apparire discutibile se la si legge come un tentativo di spiegare l’inspiegabile, ovvero il talento creativo dell’indiscusso Maestro del brivido. Mentre nel ripercorrere le tappe della travagliata lavorazione di Psycho, il film intende semmai rendere giustizia alla figura della moglie Alma Reville, per oltre 40 anni compagna di vita e formidabile collaboratrice dietro le quinte.

Fabio Ferzetti, Il Messaggero
La nascita di un capolavoro e il lato oscuro del genio. Ogni biopic è costretto a domare cliché e luoghi comuni (cioè a usarli, senza eliminarli). Ma un biopic che ci porta dietro le quinte di un film leggendario scala una montagna ancora più ripida: Di qui le due idee che rendono assai godibile (ma non altrettanto godibile) l’Hitchcock di Sacha Gervasi (…) Facile, certo, disinvolto, mai davvero convincente, ma molto divertente, servito da un cast da sogno. E pieno di dettagli, allusioni, strizzate d’occhio che faranno la gioia dei cinefili.

Dario Zonta, l’Unità
Anthony Hopkins fa Hitch, una sfida non da poco. Una sfida che noi crediamo persa, non tanto per l’impossibile imitazione, che comunque viene tentata, ma per l’idea in sé di svelare al cinema il mistero del cinema di Hitchcock. Non si fa, non riesce. E infatti il film, pur “delizioso”, non arriva al cuore del suo mandato. Invece di far brillare un immaginario, lo deprime. I geni non si mettono in scena, bisogna solo sognarli.

Massimo Bertarelli, il Giornale
Eccellente commedia biografica, che racconta la perigliosa, contrastata lavorazione di Psyco.

Peter Travers, Rolling Stone
Hopkins cattura l’essenza di Hitchcock come artista e truffatore. E Mirren è stellare come la moglie e arma segreta. Il piacere della loro compagnia aggiunge brillantezza a questo sguardo inaspettatamente toccante in una carriera e un matrimonio.

Todd McCarthy, Hollywood Reporter
Hitchcock potrebbe essere un lavoro di fantasia e speculazione tanto quanto lo è la storia e la biografia, ma come interpretazione della vita interiore di un grande talento e fantasia, è innegabilmente vivace e provocatorio.

Alessandro De Simone, Cinematografo.it
Storia di un capolavoro, con molte licenze: divertente. Ottimi Anthony Hopkins ed Helen Mirren.

Marianna Cappi, MYmovies.it
È probabile, infatti, che Gervasi e il suo sceneggiatore abbiano romanzato non poco fatti e intenzioni, specie nell’ipotizzare la sbandata di Alma per Whitfield Cook e la conseguente crisi di gelosia del famoso consorte, ma non è affatto male il modo in cui questa crisi viene impastata con il momento più rischioso della carriera di Hitchcock. Tensioni private e professionali si assommano così in un crescendo che culmina nel tournage della scena della doccia, scena che a sua volta assomma pregi e difetti del film (tra i primi annoveriamo Scarlett Johansson, tra i secondi la riproposizione degli eventi più noti). Più avanti, la ripresa della stessa scena, in occasione della prima proiezione pubblica, è nuovamente emblematica dell’approccio del regista alla materia: divertito, ammirato e più che mai sentimentale.
Funzionano meno, di contro, le parti in cui l’atmosfera d’inquietudine è ricercata in maniera esplicita e artefatta, come nelle sequenze in cui il regista è tormentato dalla presenza fantasmatica di Ed; ma in fondo tutto torna, perché Hitchcok evoca le ombre ma poi le lascia fuori dal quadro, preferendo la luce del sole.
Antony Hopkins e Helen Mirren, pur parecchio distanti dai modelli reali, sono bravi a non coincidere mai con la caricatura

Tiziana Morganti, Movieplayer.it
Il pregio del film è rappresentato dalle qualità dei suoi interpreti e dalla capacità di un regista di muoversi agevolmente tra l’intimità dell’uomo e l’aspetto pubblico dell’artista, costruendo la tensione narrativa solamente intorno alla caratterizzazione dei personaggi.

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