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Presentato alla LUISS il Rapporto 2012 sul Mercato e l’Industria del Cinema in Italia

Roma, 18 Giugno 2012 – La Fondazione Ente dello Spettacolo con i contributi di MEDIA Salles, Università Cattolica del Sacro Cuore, CFS Legal, Museo Nazionale del cinema di Torino, Rai Cinema e Schermi di qualità ha presentato oggi, presso l’Aula Grande dell’Università LUISS, il Rapporto annuale sul Mercato e l’Industria del Cinema in Italia in riferimento all’anno 2012.

Il giornalista Franco Montini modera il dibattito presentando la situazione contraddittoria del mercato cinematografico italiano con l’aumento della produzione filmica da un lato, dall’altro la decrescita di incassi e la minore presenza di film italiani ai primi posti delle classifiche; aggiunge un accenno al rinnovo del tax credit come aiuto indispensabile alla produzione.

Dopo i saluti introduttivi del direttore del centro CMCS “Massimo Baldini” Michele Sorice, è intervenuto Dario Edoardo Viganò, Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo: “la presentazione del Rapporto, in collaborazione con l’Istituto Luce e il sostegno del MiBAC, giunge quest’anno alla sua quinta edizione, dimostrando l’utilità di monitorare gli andamenti di settore”, e aggiunge: “la crisi economica non risparmia nemmeno il cinema, bisogna tuttavia combattere lo spettro di nuovi tagli agli aiuti statali, continuando a sostenere in particolare le opere prime e la digitalizzazione delle sale”. Viganò sottolinea poi una “contrazione del consumo di cinema in sala e, di contro, un aumento dei network televisivi e delle altre piattaforme di fruizione”.

Redento Mori, giornalista e curatore scientifico del Rapporto, individua prospettive per il futuro: la produzione eccessiva rispetto alla domanda ha come conseguenze la segmentazione del mercato e un abbassamento dei prezzi; il cinema soffre dunque per una contrazione generale dei consumi, ma dimostra comunque una sua stabilità interna, rimangono da risolvere i nodi del tax credit, della digitalizzazione e delle quote TV.

Lionello Cerri, Presidente ANEC, sottolinea il successo dei multisala, che attirano maggiore pubblico grazie alla pluralità dell’offerta. Per rendere la sala più attraente, inoltre, alcuni esercenti hanno preferito puntare sull’ingrandimento degli schermi, con conseguente diminuzione dei posti. Il ritardo nella digitalizzazione di un 40% delle sale è da riferirsi in particolare ai monoschermi; fenomeno per il quale ANEC sta studiando una proposta. “Bisogna valorizzare il ruolo di aggregatore sociale e urbanistico e come spazio di crescita culturale per il pubblico”, conclude.

Paolo Del Brocco, Amministratore Delegato di Rai Cinema, interviene sulla crescita del consumo di cinema in TV e sulle piattaforme alternative. “Il cinema è una grande opportunità in termini industriali e culturali, tuttavia soffriamo la mancanza di un progetto politico e culturale complessivo, come avviene in altri paesi tra cui la Francia, che affronti temi quali la certezza delle forme di finanziamento pubblico e il copyright, la formazione nelle scuole specializzate (non basta il CSC) e la necessità di rieducare il pubblico a un proposta di alto livello”.

Paolo Protti, Presidente del Comitato di Gestione Schermi di qualità si focalizza sull’importanza del cinema e della sua capillarità sul territorio, tuttavia lamenta la mancanza di un approccio culturale ed efficace alla lotta alla pirateria, “i dati dimostrano che anche il cinema, che sembrava attività anticiclica, in realtà subisce le stesse dinamiche degli altri settori se non viene sostenuta la domanda”.

Nicola Borrelli, Direttore Generale del MiBAC, interviene sulla necessità di vedere il cinema come soggetto fondamentale per la trasmissione di un’identità culturale. In questo processo c’è bisogno di individuare il ruolo dell’audiovisivo e analizzare se i meccanismi di mercato sono adeguati.

Stefano Antoniozzi, Banca Monte dei Paschi, presenta l’operazione di marketing affrontata dal gruppo bancario toscano in tre punti: cura dei processi di comunicazione, banca reale (apertura di rapporti e costi di produzione) e sostegno ai programmi di tax credit. Ciò dimostra che il cinema può diventare un settore interessante per attirare investimenti anche dalle banche.

Elisabetta Brunella, di MEDIA Salles, si concentra sulla digitalizzazione del cinema in Europa, sottolineando anche l’aspetto e il legame fra sala e social media.

Leonardo Coletti, CFS Legal, rimarca come la figura dell’esportatore di cinema italiano all’estero sia in estinzione, in gran parte a causa dell’attività di competitor stranieri, in particolare francesi e tedeschi. Tra le cause, la poca attenzione dello stato italiano al settore dell’esportazione che non beneficia in maniera adeguata del tax credit.

Conclude il Convegno Roberto Paolo Nelli, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, parlando dell’evoluzione del product placement dal 2004 al 2011. L’analisi ha dimostrato che, a presentare il maggior numero di marche, sono le commedie italiane di grande successo commerciale.

 

 

 

 

 

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