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Trent’anni dopo “Sapore di mare”, i Vanzina tornano in Versilia con “Sapore di te”

Video conferenza stampa e interviste a Carlo Vanzina, Enrico Vanzina, Giorgio Pasotti, Martina Stella, Maurizio Mattioli, Nancy Brilli e Vincenzo Salemme.

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di Francesca Lisa

A trent’anni da “Sapore di mare”, i fratelli Vanzina tornano con “Sapore di te”, ambientato nuovamente a Forte dei Marmi, stavolta non più negli anni ’60, ma negli anni ’80.

Il film racconta diverse storie collegate tra loro che hanno luogo nel corso di due estati, rispettivamente quella del 1983 e quella del 1984, tra cui quella di Anna (Martina Stella) che sta per laurearsi quando incontra Armando (Giorgio Pasotti), un giovane rubacuori che la fa innamorare, e ancora quella di Luca (Eugenio Franceschini) e Chicco (Matteo Leoni), due amici storici che si innamorano della stessa ragazza (Katy Saunders), a sua volta figlia della coppia composta da Alberto ed Elena (Maurizio Mattioli e Nancy Brilli). Questi ultimi, per sbloccare una pratica legata all’apertura del loro negozio a Roma, chiedono aiuto all’Onorevole De Marco (Vincenzo Salemme), sposato con Leonetta (Valentina Sperlì), il quale però tradisce la moglie con Susy (Serena Autieri), aspirante attrice.
Nel cast figurano anche Virginie Marsan nei panni di Francesca, amica di Anna, e Paolo Conticini, nei panni di un bagnino che sogna di fare l’attore.

Il film si propone come commedia sentimentale dai toni misurati, come dimostra la sceneggiatura che cavalca l’onda del sentimentalismo nostalgico per un decennio rappresentato come epoca dorata ma anche controversa e, per certi versi, simile a quella attuale (lo dimostra, in particolare, il riferimento alla corruzione della classe politica). Tuttavia, la volontà di bissare a distanza di anni il successo di “Sapore di mare”, insieme al tentativo di proporre al pubblico un’evasione marittima in tempi di freddo post natalizio, non convincono del tutto, in un panorama in cui persino la commedia italiana più avvezza ai classici lidi estivi (o ai resort montanari) sceglie di percorrere sentieri meno battuti.

Il film, nelle sale dal 9 Gennaio, è scritto da Enrico e Carlo Vanzina, per la regia di Carlo Vanzina, ed è prodotto e distribuito da Medusa Film.

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VIDEO INTERVISTE

Carlo ed Enrico Vanzina

Carlo Vanzina, Enrico Vanzina, intervista, Sapore di te, RB Casting

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Giorgio Pasotti

Giorgio Pasotti, intervista, Sapore di te, RB Casting

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Martina Stella

Martina Stella, intervista, Sapore di te, RB Casting

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 Maurizio Mattioli

Maurizio Mattioli, intervista, Sapore di te, RB Casting

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 Nancy Brilli

Nancy Brilli, intervista, Sapore di te, RB Casting

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Vincenzo Salemme

Vincenzo Salemme, intervista, Sapore di te, RB Casting

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VIDEO CONFERENZA STAMPA

Sapore di te, Conferenza Stampa con Carlo e Enrico Vanzina, RB Casting

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ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA

Maurizio Porro, Corriere della Sera
Un sequel a scoppio ritardato di Sapore di mare: fedeli al film da spiaggia i Vanzina alternano drammi della gelosia, liti padri figli e mogli mariti, hit da juke box, citando sorpassi con un cast ripieno – ma che non rende giustizia di quello dell’83 – Con Mattioli, la Brilli, Pasotti, Stella, la Autieri e due giovani al comando, Matteo Leoni e Eugenio Franceschini.

Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa
Colonna sonora vintage, epilogo ai giorni nostri con personaggi invecchiati che ripensano (con nostalgia) al passato.

Dario Zonta, l’Unità
Sapore di te sembra il restauro conservativo di Sapore di mare, la riproposizione di un classico, ma senza più un Paese ad accoglierlo. Si guarda il film e le sue tante ingenuità, con un sentimento di tristezza, non per la nostalgia di un’epoca che non vorremmo rivivere ma per essere stati considerati bisognosi di questa stessa nostalgia.

Massimo Bertarelli, il Giornale
Un film garbato e, a differenza dei concorrenti, senza volgarità. Con un Salemme e un Mattioli irresistibili.

Federico Pontiggia, Cinematografo.it
I fratelli Vanzina non ascoltano gli Spandau Ballet (True): revival anni ’80 senza verità.

Dario Zonta, MYmovies.it
Questo ritorno al passato, che è sempre stato un passato “alla anni Ottanta” anche quando parlava degli anni Sessanta, denuncia la difficoltà dei Vanzina ad immaginare un cinema che si affranchi definitivamente da quelle ambientazioni e da quelle caratterizzazioni.

Carola Proto, ComingSoon.it
Carlo ed Enrico recuperano, senza cadere nella trappola del bozzettismo, quell’energia diffusa che, all’indomani delle grandi contestazioni, permetteva a molti italiani di concedersi il lusso di concentrarsi sui sogni.

Luciana Morelli, Movieplayer.it
Non bastano una splendida colonna sonora, qualche esilarante gag calcistica e le spiagge di Forte dei Marmi a dare un senso a questo sequel-remake-revival semplice ma un po’ misero, decisamente antiquato sia nelle fattezze che nello stile.

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