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Verdone e l’Italia che ha bisogno di una buona stella

Al cinema il nuovo film dell’attore e regista romano, “Sotto una buona stella”, che riprende i temi di “Posti in piedi in paradiso” parlando di crisi e paternità.

Video conferenza stampa, photocall e intervista a Carlo Verdone e Paola Cortellesi.

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Strappa come sempre risate e malinconia Carlo Verdone che torna al cinema con “Sotto una buona stella”, di cui il regista e attore è protagonista assieme a Paola Cortellesi e i giovani Lorenzo Richelmy (“Il terzo tempo”) e Tea Falco (“Io e te” di Bertolucci).  Nel cast anche Eleonora Sergio nel ruolo della compagna di Verdone.

La storia è quella di un padre divorziato, Federico Picchioni, costretto da un tragico evento a far trasferire a casa sua e della giovane compagna i suoi due figli ventenni, che non gli hanno mai perdonato l’abbandono. La convivenza si dimostra molto complicata fin dal principio ma a portare una ventata di leggerezza arriva la nuova vicina di casa, Laura Tombolini…

Il film non sembrava essere nato proprio sotto la buona stella evocata dal titolo: uno dei più lunghi a livello di progettazione e di scrittura della carriera di Verdone, una sceneggiatura che ha faticato a rodare, disaccordi preliminari con il produttore e la difficoltà di realizzare un film di stampo teatrale girato quasi tutto in interni (a Cinecittà). Invece “Sotto una buona stella” sorprende e diletta per l’alchimia tra la coppia Verdone-Cortellesi, perfette spalle comiche l’uno dell’altra e protagonisti di una divertente scena con finto orgasmo, in cui l’attrice comica simula un amplesso che richiama alla memoria quello di Meg Ryan in “Harry ti presento Sally”.

Il film tocca temi di attualità come lo scontro generazionale tra genitori e figli, la fuga all’estero dei giovani italiani e la crisi, che torna da “Io, loro e Lara” (dov’era quella vocazionale di un prete) e “Posti in piedi in paradiso” (con tre uomini divorziati alle prese con un precario equilibrio economico e sentimentale); ma è la solitudine, ancora una volta, la condizione di cui s’interessa il regista. “Questo film – dice – vuole essere un abbraccio perché sento che il mio pubblico in questo momento ha bisogno di affetto, ottimismo e verità”.

Nonostante qualche aspetto poco convincente, come la fotografia dal sapore televisivo, Verdone racconta con cuore e sincerità e conferma di essere uno dei pochissimi autori italiani a fare commedia affrontando temi sociali che gli altri nascondono sotto il tappeto a favore di storie melense e patinate o becera comicità, dimostrando che è possibile far sorridere malgrado difficoltà e crisi di qualsiasi tipo.

“Sotto una buona stella” è al cinema dal 13 Febbraio, distribuito in 720 sale dalla Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis.

Note:
– Il titolo del film è anche quello della title track scritta da Federico Zampaglione e interpretata da Michele Bravi, il vincitore di X-Factor 7.
– Verdone ha dedicato “Sotto una buona stella” all’amico e storico collaboratore Ivo Di Persio, scomparso prematuramente poco prima dell’inizio delle riprese dopo diciassette anni di lavoro insieme.

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VIDEO INTERVISTA
Carlo Verdone e Paola Cortellesi

Carlo Verdone e Paola Cortellesi, intervista, Sotto una buona stella, RB Casting

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VIDEO CONFERENZA STAMPA

Sotto una buona stella, Conferenza stampa con Carlo Verdone, RB Casting

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PHOTOCALL

Sotto una buona stella, Photocall, RB Casting

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TRAILER

Sotto una buona stella, Trailer, film di Carlo Verdone

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POSTER

Sotto-una-buona-stella-Locandina-Poster-film-di-Carlo-Verdone-2014

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ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA

Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa
Autore di commedie di costume che con il tempo sono diventate più crepuscolari, Carlo Verdone in Sotto una buona stella mette in scena un teatrino familiare afflitto dai mali tipici di quest’epoca spaesata e confusa: la precarietà economica e la vulnerabilità degli affetti (…) film che trova modo di far ridere sui drammi del quotidiano di molti italiani. E Verdone – che ha la rara qualità di scegliere quasi sempre partner brave e brillanti, in grado di tenergli testa – intreccia con Paola Cortellesi duetti spiritosi ed efficaci. Dove la commedia mostra invece una certa debolezza è nella struttura narrativa, che pur coerente manca di un autentico motore dialettico.

Aureliano Verità, il Fatto Quotidiano
Dimenticatevi le battute volgari e i facili stereotipi che abbiamo dovuto subire, spesso e volentieri, andando al cinema con la speranza di farci strappare una risata. Tutto è stato pensato per cercare un nuovo modo di divertire il pubblico, o meglio, per tentare nell’impresa di tornare degnamente alle origini.

Alberto Crespi, l’Unità
Paola Cortellesi è fantastica, sia in duetto con Carlo sia da sola, nel migliore ruolo che il cinema le abbia finora offerto: non stupisce che ci sia la coda per lavorare con lui.

Alice Sforza, il Giornale
I duetti tra Verdone e Cortellesi emanano alchimia pura ma, nell’insieme, il film ha qualche passaggio a vuoto e momenti da sitcom. Poco male, perché Verdone è sempre Verdone.

Paolo D’Agostini, la Repubblica
(…) Diciamo subito che l’esito di Sotto una buona stella deve assai alla partner di Carlo in scena, Paola Cortellesi. Non è una novità l’attenzione generosa di Verdone alle sue partner femminili, lo possono testimoniare tutte le attrici, molte e quasi tutte quelle che hanno fatto il cinema italiano dell’ultimo trentennio, che gli sono state accanto. Ma qui si ha l’impressione di qualcosa in più (…) Ma il risultato d’insieme, onestamente, resta al di sotto delle aspettative e delle ambizioni.

Marina Sanna, Cinematografo.it
Verdone e la commedia di un uomo perbene. Leggera, affettuosa e con un fiore all’occhiello: Paola Cortellesi.

Paola Casella, MYmovies.it
Una commedia discontinua che attraversa alti e bassi, alternando momenti di comicità esilarante a momenti di staticità.

Antonio Bracco, ComingSoon.it
(…) Con i figli interpretati piuttosto onestamente da Lorenzo Richelmy e Tea Falco, Sotto una buona stella si avvale di una serie di situazioni in cui potersi riconoscere. Anche per questo motivo le ben note caratterizzazioni, tanto di Verdone quanto della Cortellesi, qui non trovano spazio. L’allestimento non è tra i migliori, scorrendo a memoria la filmografia del regista, ma per i suoi estimatori di lunga data non è difficile trovare gratificazioni, risate e complicità con le velate critiche alle anomalie sociali.

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