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“Song ‘e Napule”, il poliziesco neo-melodico dei Manetti Bros.

Video interviste a Marco e Antonio Manetti, Giampaolo Morelli e Alessandro Roja

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Dopo il thriller “Piano 17”, l’horror “Paura” ed il fantascientifico “L’arrivo di Wang”, i fratelli Marco e Antonio Manetti continuano la loro esplorazione dei generi con il poliziesco “Song ‘e Napule”, presentato all’ultimo Festival Internazionale del Film di Roma.

Dopo il diploma al conservatorio, Paco è un pianista disoccupato. La madre gli trova una raccomandazione per farlo entrare in polizia, nonostante la sua reticenza. Per la sua totale inettitudine viene relegato in un deposito giudiziario, fino a quando il commissario Cammarota, sulle tracce di un pericoloso killer della camorra, decide di infiltrarlo, per le sue doti musicali, nel gruppo di Lollo Love, un noto cantante neomelodico che si esibirà al matrimonio della figlia di un boss a cui molto probabilmente ci sarà O’ Fantasma. Paco si ritrova così a rischiare la vita e a suonare musica che disprezza. Una storia che rivelerà un’amicizia e aiuterà il protagonista a liberarsi dai suoi pregiudizi.

Protagonisti i convincenti Alessandro Roja, nei panni del poliziotto/pianista, e Giampaolo Morelli in quelli di Lollo Love (già sceneggiatore di “Piano 17” dei Manetti Bros. e volto del loro “L’Ispettore Coliandro” per la tv); nel cast poi Serena RossiPaolo SassanelliCarlo Buccirosso e Peppe Servillo.

Prodotto dalla Devon Cinematografica del regista e produttore Luciano Martino, morto lo scorso agosto, “Song ‘e Napule” conferma la passione per il genere dei Manetti e celebra il poliziesco anni ’70 senza replicarlo ma modernizzandolo. Il film è anche un omaggio a Napoli e alle sue contraddizioni, in cui convivono il meglio e il peggio del nostro Paese.

Colonna sonora, come sempre per i film dei Manetti, curata da Pivio e Aldo De Scalzi.

“Song ‘e Napule”  è al cinema dal 17 aprile, distribuito da Microcinema.

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INTERVISTE

Marco Manetti e Antonio Manetti

Marco Manetti e Antonio Manetti, intervista, Song 'e Napule, RB Casting

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Giampaolo Morelli e Alessandro Roja

Giampaolo Morelli e Alessandro Roja, intervista, Song 'e Napule, RB Casting

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TRAILER

Song'e Napule - Trailer Ufficiale

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POSTER

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ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA

Paolo D’Agostini, la Repubblica
I Manetti Bros, Marco e Antonio, sembrano destinati a coronare con un successo finalmente rotondo – per il veramente godibile Song ‘ e Napule – una lunga militanza tra cinema popolare e di genere, risorse della tecnologia e relative economicità produttive, serialità, fumetto, musica (…).

Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa
Nel thriller-commedia dei Manetti Bros la Napoli delle contraddizioni insolubili, ma anche delle intuizioni geniali, vive finalmente la sua resurrezione. Non è pizza e mandolini come un tempo, ma nemmeno (solo) Gomorra, pistole e degrado. In “Song è Napule”, applauditissimo all’ultimo festival di Roma, lo speciale frullato partenopeo fatto di passioni carnali e meschinità quotidiane, violenza bruta e coraggio inatteso, amore e scaramanzia, grande bellezza e grande bruttezza, viene servito al meglio, sul piatto d’argento del ritmo e dell’originalità.

Massimo Bertarelli, il Giornale
Spassosa, scoppiettante commedia alle naoletana degli spiritosi Manetti Bros (…) Una girandola di trovate tra i vicoli di una Napoli sconosciuta ai turisti. Peccato solo per quei venti minuti di troppo.

Federico Pontiggia, Cinematografo.it
(…) i fratelli Marco e Antonio Manetti frullano musicarello e poliziesco, pop e popolare, commedia e parodia all’ombra del Vesuvio: “Song ‘e Napule” è roba loro, roba di genere, con un piede al cinema e l’altro in tv, affidata alla bontà degli attori e alla divertita clemenza del pubblico (…).

Marzia Gandolfi, MYmovies.it
Aggiornando il poliziesco all’attuale condizione socio-culturale e ammiccando al genere, Manetti firmano una sceneggiatura esilarante.

Carola Proto, ComingSoon.it
Alla faccia di “Gomorra” e del cinema verità che si spinge fra le anime perse di Scampia e Secondigliano, in mezzo a rifiuti, regolamenti di conti e gioventù bruciate, i fratelli Manetti suonano la loro personalissima serenata a Napoli. Lo fanno con un film gioioso che nasce da un soggetto del loro attore-feticcio Giampaolo Morelli che conferma la loro perculiarità di registi italiani di genere.

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