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Paola Minaccioni: “Sono rilassata su una sdraio di bambù in Thailandia”

Intervista a Paola Minaccioni, l’attrice sarà al Gay Village il 23 Agosto

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E’ il momento di rilassarsi per Paola Minaccioni. Ha vissuto, e sta vivendo ancora, un’estate intensa che ha visto susseguirsi tanti importanti riconoscimenti: il Nastro d’Argento come miglior attrice non protagonista, la nomination ai David di Donatello come miglior attrice non protagonista, il CinéCiak d’Oro femminile Comedian dell’anno, e il premio come miglior attrice al Moviemov_Italian Film Festival di Manila. Il suo ruolo di Egle in “Allacciate le cinture” di Ferzan Ozpetek ha conquistato tutti e lei ha fatto un ottimo lavoro: “Avevo tra le mani un personaggio pesante, molto centrato sul senso della vita, ho potuto svolazzare sulla leggerezza dei suoi modi, sulla normalità della cosa”. Si rafforza ulteriormente, insomma, il connubio Minaccioni/Ozpetek. Grazie ad un altro film di Ferzan Ozpetek, “Magnifica presenza”, Paola ha vinto il Globo d’Oro.

Ma la vedremo prossimamente in vesti nuove e opposte in “Confusi e felici” di Massimiliano Bruno. E lei commenta: “Il personaggio mi ha divertita molto perché forse è uno dei pochi ruoli in cui gioco a fare la sexy…ho detto gioco…eh…”.

Il 23 Agosto sarà ospite a Roma del Gay Village e di Vladimir Luxuria per una intervista-spettacolo incentrata su di lei e sui suoi personaggi, e lei giura: “Non preparo niente, il bello dell’esperienza è l’arte dell’improvvisazione”.

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Innanzitutto, come stai, come ti senti e dove ti trovi?
Sono rilassata, all’ombra su una sdraio di bambù, mi sento fortunata e mi trovo in Thailandia.

Un’estate intensa, vitale e piena, soprattutto di importanti riconoscimenti. Quante volte, salendo sul podio, hai pensato “Sono davvero stata brava”?
L’ho pensato tutte le volte che sono salita sul palco! Ma non per come ho interpretato il ruolo di Egle ma perché so bene quanto è difficile e duro il lavoro dell’attore. Arrivare ad essere premiati vuol dire essere stati bravi.

Scherzi a parte, sembra che il connubio Minaccioni/Ozpetek continui ad essere vincente, così come i personaggi che interpreti. Il ruolo di Egle ne è l’ultima conferma. Quali sono stati i punti chiave su cui hai lavorato e, indipendentemente dalle indicazioni di Ozpetek, quanto c’è di tuo in lei?
Ho cercato non di interpretarlo ma di viverlo, di essere asciutta e non retorica. Sapendo che avevo tra le mani un personaggio pesante, molto centrato sul senso della vita, ho potuto svolazzare sulla leggerezza dei suoi modi, sulla normalità della cosa. Di mio c’è una sintesi delle riflessioni che ho fatto quando dei miei cari hanno dovuto affrontare quella battaglia. Penso che Egle sia un personaggio poetico e toccante perché ha capito troppo tardi queste cose. Io non vorrei fare lo stesso errore.

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Cosa puoi dirmi del Moviemov_Italian Film Festival e del progetto “A Tutto Tondo”?
Posso dire che è entusiasmante vedere le sale piene di persone curiose e affamate del nostro cinema come io sono diventata curiosa rispetto al cinema asiatico. Penso che il cinema possa davvero avvicinare le distanze e allargare non solo il mercato ma il nostro sguardo. Grazie al Moviemov. A TUTTO TONDO (il primo cortometraggio scritto e diretto da Andrea Bosca, ndr) è il risultato del vero spirito del festival che lo rende unico nel suo genere, un festival che penetra nel territorio e che parla del paese in cui si trova ad esportare cultura. La esporta ma la fa, anche.

Impressioni di Manila?
Piena di contraddizioni, povera e ricca, futura e antica, caotica e armoniosa e soprattutto calda!

Salto di genere e personaggio con “Confusi e felici”. Cosa puoi anticiparmi a riguardo? Al momento, so solo che interpreti il ruolo di una ninfomane.
Beh! Una ninfomane forse è un po’ forte come definizione. Direi una donna ossessiva che ha un transfert con il suo analista. Il personaggio mi ha divertita molto perché forse è uno dei pochi ruoli in cui gioco a fare la sexy…ho detto gioco…eh…

E’ molto atteso il tuo spettacolo al Gay Village, il 23 Agosto a Roma. Una rassegna che ti deve molto, per “aver contribuito all’offerta culturale della manifestazione con irresistibili spettacoli” lungo i primi dieci anni di vita del villaggio. Cosa preparerai?
Non preparerò proprio nulla! Questo è il bello di avere tanta esperienza sulle spalle! Adoro l’improvvisazione e sarò felice di rispondere alle domande di Vladimir Luxuria direttrice artistica del festival che mi ha invitata per una intervista-spettacolo. Sono molto onorata di avere contribuito all’offerta culturale. Amo il Gay Village e il popolo Gay!

Che progetti hai per il futuro?
Ne ho tanti, ma soprattutto ho il progetto di essere felice.

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