L’ultimo viaggio nella Terra di Mezzo sta per volgere al termine
Elfi, nani, hobbit. Questi personaggi sono entrati di diritto nell’immaginario collettivo assumendo un ruolo centrale nella cinematografia degli ultimi quindici anni. Quando venne realizzato il primo adattamento cinematografico della saga scritta da J.R.R. Tolkien, “La compagnia dell’anello”, i fan del “Signore degli Anelli” erano in visibilio, e scettici al tempo stesso (i precedenti tentativi di trasposizione si erano dimostrati fallimentari). Peter Jackson sorprese tutti, regalandoci una saga fantasy quasi perfetta, tre film che avrebbero lasciato il segno. A distanza di dieci anni tornare nella Terra di Mezzo è stato traumatico. Dopo l’addio con “Il Ritorno del Re” nel 2004 eravamo pronti, pronti a lasciare per sempre Frodo, Gandalf, Aragorn e Legolas. Con la decisione di portare sul grande schermo il prequel de “Il Signore degli Anelli”, “Lo Hobbit”, Peter Jackson ha compiuto la magia, ci ha fatto tornare indietro nel tempo, più giovani di una decade. Così, più carichi che mai, abbiamo rispolverato le nostre orecchie da elfo, i nostri gioielli e l’unico anello del potere. Ripercorrere la storia dalle origini, con la scoperta da parte di Bilbo dell’anello di Sauron, è stata una forte emozione, e l’impatto visivo era davvero eccezionale. Sin dall’inizio però abbiamo dovuto fare i conti con l’annosa questione della divisione di un libro così breve (quasi più piccolo de “La compagnia dell’anello”, il primo della trilogia de “Il Signore degli Anelli”) non in uno ma in tre film, con il conseguente risultato di una dilatazione della trama che, nonostante alcuni innesti inseriti ad hoc dal regista, compromettono notevolmente la qualità della narrazione.
Ne “Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate” Peter Jackson riesce a ritornare all’atmosfera de “Il Signore degli Anelli”, regalandoci un addio alla saga in grande stile.
Giunti al terzo e ultimo capitolo però ci sentiamo di nuovo abbandonati, lasciati a noi stessi senza un nuovo film sulla Terra di Mezzo da attendere. Ma se Ian McKellen (Gandalf) ha rassicurato che questo è solo un arrivederci, non un addio, possiamo ancora auspicare in un ripensamento da parte del regista, e sperare in un futuro adattamento, magari del celebre Silmarillion.
“Lo Hobbit: la Battaglia delle Cinque Armate” (The Hobbit: The Battle of the Five Armies) arriva nelle sale italiane il 17 Dicembre, distribuito da Warner Bros.
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