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Set in Puglia con Valerio, Di Biagio, Piovano, Giordana, Elia, Bonifacci e Micciché

Nove le produzioni già finanziate per il 2015 da Apulia Film Commission: 4 lungometraggi, 2 serie tv, 2 cortometraggi e un fuori formato

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Comincia con nove produzioni finanziate il nuovo anno di Apulia Film Commission. Storie da ambientare e da girare in Puglia, raccontate attraverso diversi argomenti come nel caso dei 4 lungometraggi in cui si affrontano temi come la ricerca della felicità, la passione per il cinema, dell’amore e del sacrificio e le difficoltà di un aspirante scrittore.

Non meno interessanti sono le storie raccontate nelle 2 serie tv: da una parte l’impegno civile e sociale, dall’altra una nuova serie televisiva poliziesca. E ancora, in 2 cortometraggi si parla del doloroso distacco con la propria terra e si racconta parte della vita dell’intellettuale Antonio Gramsci. Infine, il fuori formato di un grande artista italiano, autore di una performance che attraversa discipline di confine.

Il Consiglio di Amministrazione di Apulia Film Commission, riunitosi mercoledì 28 gennaio 2015, tra i 13 presentati ha finanziato 9 progetti filmici per i fondi 2015 dell’Apulia Hospitality Film Fund, per un investimento pari a 571.973 euro.

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Partendo dai quattro lungometraggi finanziati, “Banat” (Movimento Film) di Adriano Valerio, ottiene 26.106.50 euro per una storia che si pone la domanda: È veramente l’esilio il loro unico modo per essere felici?

“La ragazza dei miei sogni” (Draka Production) di Saverio Di Biagio, con Primo Reggiani, Miriam Giovanelli, Nicolas VaporidisChiara GensiniMarco RossettiRemo Girone e Nicola Nocella, si aggiudica 68.600 euro. È una storia agrodolce, che parla di amore e sacrificio, ambientata in una Bari magica, dove la meraviglia si nasconde dietro ogni colonna, e ogni ombra porta un po’ di luce.

Un aspirante autore dall’aria agitata, pretende che un redattore di una casa editrice legga immediatamente il suo romanzo, definendolo un sicuro best seller. Il redattore rifiuta, lui estrae una pistola e costringe ad ascoltarlo mentre lo legge. E’ la storia che si racconta in “Loro chi?” (Picomedia) di Fabio Bonifacci e Francesco Micciché, con Marco Giallini ed Edoardo Leo. Il lungometraggio ottiene 64.666 euro.

Infine, “L’età d’oro” (Kitchenfilm) di Emanuela Piovano, con Laura Morante, Lunetta Savino, Franco Ungaro e Lamberto Probo. Il film, già finanziato con 65.148,50 euro del fondo Apulia National & International Film Fund, ottiene 76.762 euro. La pellicola racconta la grande passione della protagonista per il cinema. Tra mille difficoltà, difatti, gestisce un’arena cinematografica in un paesino affacciato sul mare, nel Sud d’Italia. E quando il medico le comunica che ha un male incurabile, e che le resta ormai poco da vivere, decide di chiamare accanto a sé il figlio e i suoi vecchi amici perché non vuole che quel “piccolo sogno” che ha coltivato scompaia con lei.

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Due, invece, le serie tv finanziate a iniziare dalla storia di impegno civile e sociale “Se ti diranno di me” (Bibi Film Tv – Rai Fiction) di Marco Tullio Giordana. Dopo aver ottenuto 48.075,00 euro attraverso i fondi Apulia National & International Film Fund, al nuovo lavoro del regista milanese vanno 121.450 euro.

“Il sistema” (Italian International Film – Rai Fiction), serie tv in sei episodi diretta da Carmine Elia, ottiene 200mila euro. La serie è ambientata nel mondo della malavita d’alto bordo e racconterà un’indagine ad alto rischio di un agente della Guardia di Finanza.

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Due anche i cortometraggi finanziati: “Il respiro del Sud” (Arancia Film) di Angelo Casto, finanziato con 2.418,40 euro per una storia che racconta il legame di un uomo con la propria terra; “Gramsci” (Intrigo Internazionale) di Stefano Obino, finanziato con 3.920 euro per raccontare un’intensa pagina di vita di Antonio Gramsci, intellettuale, scrittore e politico.

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Infine, il fuori formato “Il cerchio” (9.99 Films) dell’artista Luca Trevisani, si aggiudica 8.050,00 euro. La ricerca di Trevisani, uno dei giovani artisti italiani più noti a livello internazionale, spazia fra la scultura e il video, e attraversa discipline di confine come le arti performative, quelle grafiche, il design, il cinema di ricerca o l’architettura.

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