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Matteo Garrone dipinge un fantasy sul desiderio

Il regista di “Reality” e “Gomorra” presenta il suo nuovo film prima di andare al Festival di Cannes: “Il Racconto dei Racconti”, tratto dalla raccolta di fiabe in napoletano di Basile scritta nel 1600

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A tre anni di distanza da “Reality”, uno dei più talentuosi registi italiani, Matteo Garrone, torna al cinema con “Il Racconto dei Racconti – Tale of Tales”, tratto dalla raccolta di cinquanta fiabe “Lu cunto de li cunti”, scritto del ‘600 da Giambattista Basile e pubblicata postuma.  Il film è un “fantasy realistico”, che prende spunto da situazioni fiabesche per ricondurle su un piano concreto, in cui lo spettatore può immedesimarsi perché si parla di desideri e ossessioni: la bellezza, la maternità e la crescita.

“Il Racconto dei Racconti” porta sul grande schermo tre delle storie che hanno per protagoniste altrettante donne nelle varie fasi della loro vita alle prese con diverse situazioni: un’adolescente sognatrice che si scontra con la dura realtà, una donna disposta a tutto pur di avere un figlio e una vecchia ingenua che spera di ritrovare la perduta giovinezza.

Primo film internazionale di Matteo Garrone, “Il Racconto dei Racconti” vanta un cast internazionale composto da Salma Hayek, Vincent Cassel, Toby Jones, John C. Reilly, Stacy Martin, Shirley Henderson, Hayley Carmichael e con la partecipazione di Alba Rohrwacher e Massimo Ceccherini. La colonna sonora è del premio Oscar Alexandre Desplat, che aveva già collaborato con il regista italiano per “Reality”.

 

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Perché cimentarsi in un genere fantasy? “E’ una scelta masochistica e incosciente che ho fatto in un momento in cui volevo mettermi nei guai – racconta Garrone – Dal punto di vista del mio percorso mi sembra però naturale perché in passato sono partito dalla realtà per poi trasfigurarla in chiave fantastica. In questo caso volevo fare il processo inverso ovvero partire da una realtà fantastica per portare poi il tutto a una dimensione più concreta e realistica. Io vengo dalla pittura e quindi è un genere vicino alle mie caratteristiche. Questa mescolanza tra reale, fantastico, comico e tragico di Basile mi sembrava vicina alla mia poetica. Sono stato felice di esplorare un genere nuovo e dare una possibilità a un autore poco conosciuto come Basile di essere fruito da un pubblico più ampio. È uno scrittore ingiustamente poco conosciuto: il libro da cui abbiamo tratto spunto ha ispirato fiabe come Cenerentola, Il gatto con gli stivali e La bella addormentata nel bosco, i racconti di autori come Charles Perrault e i fratelli Grimm. E’ un autore straordinario. Speriamo che il film gli dia la possiblità di arrivare a un pubblico più ampio”.

Il tema poi è riconducibile al cinema di Garrone che spiega: “Il desiderio è la guida fondamentale che muove i personaggi del film. Anche qui ci sono le trasformazioni del corpo, che sono da sempre una mia ossessione. Era sorprendente, tra l’altro, la modernità di questi racconti, visto che Basile già nel ‘600 parlava di chirurgia estetica e di lifting. Credo che i temi che mi sono familiari, basta pensare a ‘L’imbalsamatore’ per esempio, potrebbe essere un racconto di Basile in chiave moderna. Le fiabe, in fondo, si muovono su archetipi, sono sempre moderne e universali”.

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I riferimenti cinematografici “sono le prime serie de ‘Il trono di spade’ e ad un regista che amo molto: Mario Bava. Ci sono comunque anche molti altri registi che ammiro e che mi hanno influenzato, tra cui Pier Paolo Pasolini, con film come ‘Uccellacci e uccellini’, il Mario Monicelli de ‘L’Armata Brancaleone’, Luigi Comencini con ‘Le avventure di Pinocchio’ e molti altri”. Ne “Il Racconto dei Racconti” ci sono delle bellissime immagini pittoriche, per cui Garrone dice di essersi ispirato  “in particolare ai Capricci di Goya, che contenengono quell’elemento grottesco e un po’ macabro che poi si ritrova nel film”.

“Lu cuntu de li cunti” è scritto in dialetto napoletano ma la possibilità di farlo nella lingua originale è stata scartata “perché sarebbe comunque stata una traduzione. Nessuno legge i racconti di Basile nel napoletano del ‘600, e inoltre saremmo ricaduti nel localismo, mentre il nostro scopo era dare un respiro universale. All’inizio l’uso dell’inglese mi preoccupava, ma poi mi sono reso conto che se c’era qualcosa che non andava nella recitazione me ne accorgevo”.

I racconti del libro sono cinquanta e Garrone rivela: “c’è materiale per un progetto dal respiro più ampio. E’ stata una forzatura non trasformarlo in una serie. Avevamo persino iniziato a scrivere l’adattamento di altri racconti, e alla fine è stato doloroso sceglierne tre. Potrebbe esserci una serie, certo, o almeno un secondo film”.

“Il Racconto dei Racconti” è al cinema dal 14 maggio, distribuito in oltre 400 copie da 01 Distribution, poi Garrone sarà sulla croisette per presentare il film in concorso al 68° Festival di Cannes dove, ricordiamo, ha già all’attivo due Gran Prix: prima con “Gomorra” (2008) e poi con “Reality” (2012).

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Guarda il trailer

IL RACCONTO DEI RACCONTI (TALE OF TALES) di Matteo Garrone - Trailer italiano ufficiale

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Poster

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