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SNGCI: addio all’unico vero “tycoon” italiano

Roma 11 Novembre – Anche i giornalisti cinematografici salutano, con Dino De Laurentiis, il talento dell’unico vero “tycoon” internazionale ricordando, con i tre Nastri d’Argento assegnati negli anni Cinquanta e Sessanta al grande produttore, soprattutto il Premio “Pietro Bianchi” che il SNGCI gli consegnò per la prima volta dopo una lunga assenza, e in anticipo di quasi dieci anni sul riconoscimento ufficiale del Leone d’Oro alla carriera successivamente assegnato dalla Biennale.

“Proprio quel riconoscimento con il quale il SNGCI, allora guidato da Mario Di Francesco, richiamò simbolicamente l’attenzione sui problemi della produzione italiana” ricorda il Presidente del Sindacato, Laura Delli Colli, “riportò per la prima volta il grande Dino a Venezia, alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica del 1999 offrendo a De Laurentiis l’occasione per un ritorno a casa anche mediatico molto atteso negli anni dalla stampa specializzata e dal cinema”. Laura Delli Colli, allora nel Direttivo che volle De Laurentiis a Venezia lo ricorda con orgoglio sottolineando che “con oltre 500 produzioni e un ruolo unico tra i grandi produttori di tutti tempi, Dino De Laurentiis resta un vero e proprio monumento di talento imprenditoriale e di preziose intuizioni. La sua filosofia attenta al pubblico ma soprattutto alla qualità resta una lezione di grande cinema irripetibile”.

De Laurentiis era stato premiato dal SNGCI con i Nastri d’Argento nel 1955 insieme a Carlo Ponti per “La strada”, nel 1958 per “Le notti di Cabiria” e nel 1961 per l’insieme delle sue produzioni.

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