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Babak Payami ai cineasti italiani: dedicate i vostri film a Panahi e Rasoulov

Lunedì 28 febbraio, nell’incontro di solidarietà per i registi iraniani Jafar Panahi e Mohammad Rasoulov – condannati alla detenzione dal regime di Teheran – organizzato da Cinecittà Luce e Articolo 21, tra gli altri contributi è giunto un messaggio di un altro regista iraniano, Babak Payami (già Leone d’Argento a Venezia), letto dall’attrice Stefania Sandrelli.

Nella commossa lettera, Payami propone ai colleghi italiani di inserire nei titoli di testa dei loro prossimi film il cartello “Questo film è dedicato a Jafar Panahi e Mohammad Rasoulov” come simbolico gesto di protesta contro il regime iraniano.

MESSAGGIO DI BABAK PAYAMI

Cari colleghi cineasti e amici italiani,

Mi rivolgo a voi con il cuore gonfio di tristezza. Un cuore che ha conosciuto molto da vicino la persecuzione del regime islamico in Iran. È un regime che ha brutalizzato la mia vita e il mio lavoro.

Sono stato arrestato nel giugno del 2003 e il mio film “Silenzio tra due pensieri” è stato confiscato. Il regime iraniano continua a perseguitare ogni artista indipendente che non è disposto a scendere a compromessi su principi fondamentali quali libertà, civiltà e umanità.

Lo stato di cose nel quale si trovano Jafar e Mohammad non riguarda solo i due cineasti iraniani, riguarda la comunità artistica del mondo intero. Ciò che è accaduto ai miei colleghi e a me stesso, è solo la punta di un gigantesco iceberg di brutalità e ingiustizia che affligge l’Iran.

Perché tale ingiustizia non sia mai dimenticata, vorrei fare una modesta proposta ai miei cari amici italiani e colleghi cineasti.

Ogni cineasta italiano che vuole davvero esprimere solidarietà a Jafar e Mohammad, aggiunga un cartello prima dei titoli di testa del suo prossimo film in cui si annuncia che il film è dedicato a Jafar Panahi e Mohammad Rasoulof. Potrebbe in questo caso essere un cartello di questo genere: “Questo film è dedicato a Jafar Panahi e Mohammad Rasoulof”. Oppure si potrebbe addirittura scrivere: “Un film che sarebbe stato realizzato da Jafar Panahi e Mohammad Rasoulof”, come simbolico gesto di protesta contro il regime iraniano.

Grazie a tutti voi,

Babak Payami

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