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“La verità nascosta” sulla scomparsa dell’imam al Sadr e di Yaacoub e Badreddin

Un uomo di pace, impegnato a fermare il disastro e la guerra civile in Libano.
Servizi segreti, cospirazioni, misteri.
Gheddafi, le inchieste giudiziarie e le troppe bugie sul caso al Sadr.

Corre il 1978, un anno carico di eventi luttuosi in Italia e all’estero. La strage di via Fani, l’assassinio di Aldo Moro, i continui e ripetuti atti terroristici delle Brigate Rosse. E poi il Medio Oriente. Un ribollire continuo di tensioni, rivalità, assassinii, lotte di potere. In questo contesto si inserisce prepotentemente la figura dell’imam Moussa al Sadr, sciita, leader spirituale di quella frangia di popolo libanese da sempre relegata nell’ombra. Per essi, al Sadr, sogna un futuro migliore, di pace, operoso, libero da tirannie e oppressori. Per questo, con coraggio, lotta contro coloro che prosperano nella guerra civile che insanguina il Libano: Siria, Israele… Libia. Ed è proprio al “colonnello” Muammar Gheddafi che al Sadr decide di rivolgersi per chiedergli di interrompere la fornitura di armi alle fazioni in lotta.

È così che inizia l’avventura di Moussa al Sadr, dello sceicco Mohamad Yaacoub e del giornalista Abbas Badreddin in una Tripoli che ospita le delegazioni dei paesi musulmani per la commemorazione della rivoluzione verde. Qualcosa, però, va storto. E i tre uomini, all’improvviso spariscono. Chi li ha rapiti? Che fine hanno fatto? Quali sono i moventi di una simile azione? Chi ci ha guadagnato? Perché si è voluto cercare a tutti i costi di far credere che il gruppo fosse giunto a Roma e da lì fossero poi ripartiti?

Il giornalista Fausto Biefeni Olevano ripercorre analiticamente la vicenda, a partire dalle tre inchieste che in vari periodi la magistratura italiana ha aperto per venire a capo del problema. L’ultima delle quali, però, fortemente influenzata dai nuovi accordi italo-libici stipulati tra il “colonnello” e Silvio Berlusconi.

Mille interrogativi, poche risposte, in un saggio che intreccia politica, servizi segreti, cospirazioni, interessi economici, che si dipana attraverso gli ultimi trent’anni della nostra storia. Che mette a nudo la personalità completa di Gheddafi, l’arroganza di un potere che vuole perpetuarsi oltre ogni limite, che vuole fare il punto della situazione su un argomento sconosciuto in occidente o dimenticato, ma ben presente nei cuori di milioni di persone che vivono in Medio Oriente. Un’inchiesta dettagliata che ci offre la possibilità di scoprire la figura di un uomo che ha lavorato per la pace e che per arrivare ad essa ha pagato un duro prezzo.

Bio autore: Fausto Biefeni Olevano
Giornalista freelance, regista, autore, sceneggiatore, attore. Appassionato di teatro, cinema, arte, è autore di testi teatrali, nonché di sceneggiature per corti e lungometraggi.

Redattore prima e successivamente capo redattore della rivista “Assadakah, una finestra sul Mediterraneo” edita dal Centro Italo Arabo Assadakah – un’associazione culturale di amicizia e cooperazione tra i Paesi del bacino del Mediterrano con sede a Roma – ha collaborato con “La Gazzetta Politica” e “L’Espresso”.

Negli ultimi anni, ha effettuato diverse missioni in Medio Oriente, visitando Israele, Palestina, Sudan, Etiopia, Egitto, Siria e Libano. Ed è proprio durante questi viaggi che viene a conoscenza e si appassiona alla vicenda di Moussa al Sadr. Realizza dapprima un documentario e poi, dopo aver analizzato a fondo gli atti relativi alle indagini che per questa misteriosa scomparsa sono state svolte in Italia, il libro.

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