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“Skateistan”, lo skateboard protagonista al Film Middle East Now

Lo skateboard in Afghanistan, l’unico sport che le donne e le bambine possono praticare in pubblico, sarà al centro di “Skateistan” del regista Kai Sehr, il documentario che inaugura oggi, 18 marzo, la seconda edizione di Film Middle East Now, il festival cinematografico sul Medio Oriente, in programma a Firenze fino al 22 marzo (cinema Odeon e Stensen).

Il film, vincitore del premio “Cinema For Peace 2011” all’ultimo festival di Berlino, racconta l’incredibile storia della Ong “Skateistan”, fondata a Kabul da due australiani, Oliver Percovich e Sharma Nolan, che hanno deciso di usare lo skateboard come mezzo di aggregazione sociale tra bambini e bambine di diverse etnie ed estrazioni sociali.

Oggi sono 12 gli istruttori afgani e 300 i ragazzini che seguono le lezioni in un grande skatepark di 1.750 metri quadrati, praticamente l’unico spazio pubblico dove donne e bambine possono fare sport e divertirsi, costruito con fondi internazionali su un terreno donato dal Comitato Olimpico Nazionale dell’Afghanistan. Regola fondamentale per partecipare alle attività di Skateistan è quella di seguire regolarmente lezioni scolastiche, per questo nel 2010 la Ong è riuscita a riportare a scuola 29 ragazzi di strada (15 ragazze e 14 ragazzi).

In occasione dell’anteprima italiana, sono attesi a Firenze il regista del film, Kai Sehr, e Max Henninger, uno dei co-fondatori di Skateistan. In programma anche un’asta di tavole da skate personalizzate dai bambini che arriveranno direttamente da Kabul.

La manifestazione presenta un ricco programma di 30 tra film e documentari provenienti da Iran, Iraq, Libano, Israele, Territori Palestinesi, Kurdistan, Arabia Saudita, Afghanistan; 15 sono gli ospiti internazionali tra registi e attori.

“Il festival – ha detto Giuliano Da Empoli, assessore alla cultura del Comune di Firenze – è un modo intelligente per raccontare il Medio Oriente. E’ un modo di raccontare questo mondo esattamente come dovremmo fare a Firenze dove bisognerebbe riuscire a mandare dei messaggi diversi rispetto a quelli patetici che il nostro paese ha mandato al Medio Oriente e al Nord Africa”.

Per info: www.middleastnow.it

 

 

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