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L’omaggio musicale di Roma Capitale a Papa Giovanni Paolo II

Il 2 maggio ore 19.00 in Piazza del Campidoglio, la Città di Roma chiude i festeggiamenti per la beatificazione di Giovanni Paolo II con il concerto “Giovanni Paolo II e Roma. Memoria e gratitudine”

Sarà un concerto evento spettacolare quello che saluterà i tre giorni che la Città di Roma ha dedicato alla Beatificazione di colui che fu il suo Vescovo.

“Giovanni Paolo II e Roma. Memoria e gratitudine” circa due ore di testimonianze, immagini e musica, attraverso cui i fedeli potranno ripercorrere le tappe più importanti del pontificato di Papa Wojtyla nella Capitale.

“E’ il nostro omaggio ad un grande Pontefice e a un grande cittadino di Roma – dice il Sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno – Abbiamo scelto il cuore della nostra città, il Campidoglio, per festeggiare il nuovo beato con musica di qualità e le testimonianze di chi ha vissuto accanto a lui per oltre 20 anni. Il mio invito a tutti i cittadini romani è quello di testimoniare con la presenza al concerto l’affetto e la devozione che questa città sente profondamente per Papa Wojtyla”.

La punteggiatura narrativa della serata è affidata a musicisti di fama nazionale. Artisti che, a modo loro, renderanno omaggio al Beato Giovanni Paolo II interpretando le più belle canzoni dal repertorio pop e classico.

Il concerto si aprirà con un inedito “Magnificat” a due voci, quelle di Elisa Latini e Micaela Foti, giovani cantanti che rappresenteranno tutte quelle “Sentinelle del mattino” che Giovanni Paolo II ha sempre incoraggiato e sostenuto durante gli incontri con i giovani.

A seguire, si alterneranno sul palco i veterani della musica italiana per presentare il loro personale omaggio al “Papa che amava l’arte”.

Amedeo Minghi interpreterà il brano che ha composto in onore di Giovanni Paolo II: “Un uomo venuto da lontano”, canzone già eseguita per il XXV Anniversario del Pontificato di Wojtyla, inoltre insieme all’artista israeliana Orit Gabriel Stern e all’artista arabo-palestinese Hakeem Abu Jaleela canterà “Gerusalemme”.

A seguire, Tosca con “Mater Jubilaei,” i Matia Bazar con “Vacanze Romane”, Ivana Spagna con “Il Cerchio della Vita”, la PFM con “E’ Festa”, Roby Facchinetti con “Grande Madre”, Mimmo Politanò con “La nostra terra” musicata sulle parole di Giovanni Paolo II.

Gli autori, Fabrizio Silvestri, Lino Alecci e Laura Muzzupappa, nel ricordo del Papa, hanno voluto accontentare anche gli amanti della musica classica, inserendo nel cast nomi altisonanti come il tenore Romolo Tisano e il soprano Silvia Lorenzi che, per l’occasione, presenteranno una suggestiva Ave Maria cantata sull’intermezzo dalla Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni.

Inoltre in Piazza del Campidoglio, si esibirà anche uno dei talenti più straordinari del panorama classico: la violinista Anna Tifu, che con il suo violino “Carlo Bergonzi del 1739”, suonerà musiche di Massenet, sulle emozionanti immagini della Beatificazione di Giovanni Paolo II.

Gli artisti diretti dal Maestro Bruno Santori, direttore stabile e artistico dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo (Sanremo Festival Orchestra), saranno accompagnati dall’Orchestra Sinfonica Nova Amadeus di Roma, composta da 43 professori e da 20 elementi del Coro Giuseppe Verdi di Roma. Padrona di casa, Elisa Isoardi, giovane conduttrice di Rai 1.

“Il rapporto tra Giovanni Paolo II e Roma è sempre stato molto forte. Un rapporto fatto di grande dialogo e, soprattutto amore – afferma l’Assessore alle Politiche Culturale e Centro Storico Dino Gasperini – Quello che portava il Papa, anche malato, a benedire la città tutte le sere dalla finestra, e quello che ha portato la città a chiederlo a gran voce Santo Subito. Questo concerto è un modo per fare festa, con la musica, ma anche per ricordare, attraverso le testimonianze di quanti lo hanno conosciuto, la straordinarietà della sua figura, l’importanza del suo messaggio e, soprattutto, il suo legame con Roma”.

Durante i 26 anni di pontificato, Giovanni Paolo II ha regalato ai romani – anche fuori dal Vaticano – tanti attimi indimenticabili: la visita alle oltre 300 parrocchie, gli incontri con i giovani romani, la via Crucis al Colosseo, l’atto di venerazione all’Immacolata in Piazza di Spagna, la celebrazione a San Paolo fuori le Mura, il Giubileo a Tor Vergata.

Questi ed altri momenti saranno raccontati dalle persone che lo hanno incontrato, conosciuto e seguito personalmente, come il Cardinale Stanislaw Dziwisz, suo segretario privato, Joaquín Navarro-Valls direttore della sala stampa della Santa Sede durante il pontificato di Papa Giovanni Paolo II, lo storico e scrittore Andrea Riccardi, Mons. Domenico Sigalini, Vescovo della diocesi di Palestrina, Don Massimo Camisasca, superiore della Fraternità sacerdotale di San Carlo Borromeo, Padre Lucio Maria Zappatore, parroco carmelitano della parrocchia Santa Maria Regina Mundi di Roma, poeta romanesco che ha dedicato molte poesie al pontefice e fautore della famosa frase che Papa Wojtyla disse ai parroci e preti romani ricevuti in Vaticano il 26 febbraio 2004: “Damose da fa’, volemose bene, semo romani”.

Tra le tante testimonianze la più attesa è, senza dubbio, quella del Rabbino Emerito della Comunità Ebraica di Roma, Elio Toaff, che ricorderà la visita del 13 aprile 1986 di Papa Giovanni Paolo II alla Sinagoga romana.

Ma in questa serata in piazza del Campidoglio, le parole prenderanno anche corpo. Grazie alle immagini che verranno proiettate su schermi giganti, il pubblico potrà ripercorrere ogni istante di gioia, di preghiera e di malattia che Giovanni Paolo II ha vissuto in 26 anni di Pontificato nella sua amata Roma. Una serata magica con l’ultimo omaggio di una città, fatto di musica ricordi e parole, al Papa di tutti, al Papa anche dei romani.

 

1 commento

  1. Nel ‘78 e nell’‘89, durante il pontificato di Giovanni Paolo II, le vittime degli abusi sessuali da parte del fondatore dei Legionari di Cristo Maciel Degollado scrivono direttamente al pontefice. Ma i Legionari sono troppo potenti. Riscuotono troppo credito presso Dziwisz e Wojtyla non può far altro che definire Maciel “una guida efficace per la gioventù”. Peccato che il papa non specifichi a che tipo di guida si riferisse, visto che oltre ad un buon numero di mantenute e ad una figlia illegittima, il Legionario numero uno contava un passato di droga e alcolismo nella sua lunga carriera religiosa da lasciare perplesso anche un boss della malavita organizzata. Altri esposti parlano di decine di Legionari abusati, prima nel 1995 e poi nel ‘98 : sono sempre i nove sopravvissuti alle sevizie a denunciare i fatti. Ne scaturisce un’indagine ecclesiastica (1998), che però è bloccata nel 2001. Anche Ratzinger, nel 1999 avrebbe espresso apprezzamento per l’opera di Maciel al vescovo messicano Carlos Talavera Ramírez: non è prudente sollevare un simile caso, poiché quell’uomo ha fatto tanto bene per la Chiesa, suscitando così numerose vocazioni. Talavera e l’ufficio stampa vaticana negano simili affermazioni . Tra gli accusatori ci sono insegnanti, professori universitari, imprenditori, linguisti, ingegneri, avvocati e dirigenti scolastici.

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