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Passannante: Istituto Reale Casa Savoia, aberrante definire “eroe” aspirante assassino

Riceviamo e pubblichiamo

Egr. Direttore,

è di questi giorni la notizia del film dedicato a Giovanni Passanante, che si è arrivati a presentare come “un eroe” e come “un idealista che non abbassa la testa”. La cosa mi sembra davvero grave, perché Passanante attentò alla vita del Capo dello Stato italiano e non riuscì nel suo intento criminale solo per il coraggio e la prontezza dei presenti.

Com’è possibile presentare in quel modo chi desidera uccidere un essere umano? Quale messaggio si vuole far passare? E’ stato giusto, per carità cristiana, agire affinché ai resti del criminale venisse data adeguata sepoltura. E le condizioni di reclusione del Passanante non furono certamente umane, anche se in linea con gli standard europei del tempo per un reato così grave. Ma è aberrante definire “idealista” o “eroe” un aspirante assassino. Nessun ideale giustifica un tentativo d’omicidio ed ogni idea che ammette l’omicidio è criminale. Aggiungo che nell’Italia unita la pena di morte fu abolita per volontà del Re Umberto I. Lo stesso Re che chiese ed ottenne la grazia per il Passanante.

Pregandola di una pubblicazione, porgo cordiali saluti.

Dr. Alberto Casirati
Presidente Istituto della Reale Casa di Savoia

 

4 Commenti

  1. Forse a “casa Savoia” si sono dimenticati che il babbino di Umberto era il responsabile della repressione contro il popolo dell’Italia del Sud che nel decennio seguente l’unità produsse un milione di morti. E il signor Umberto ereditando il titolo ne ha ereditato anche la responsabilità storica e politica non sconfessando il criminale operato del padre al suo insediamento. Se l’avesse fatto sicuramente il Passanante se ne sarebbe rimasto a Salvia di Lucania e non si sarebbe sacrificato per dare l’Esempio agli uomini. il vero criminale in pectore era proprio il signor Umberto che qualche anno dopo ridurrà l’Italia alla fame e sarà il responsabile delle cannonate del suo generale – altro bel criminale, Bava Beccaris – contro il popolo che manifestava per il pane (oltre trecento morti e cinquecento feriti), che lui premiò (di seguito il real testo)

    Ho preso in esame la proposta delle ricompense presentatemi dal Ministro della Guerra a favore delle truppe da lei dipendenti e col darvi la mia approvazione fui lieto e orgoglioso di onorare la virtù di disciplina, abnegazione e valore di cui esse offersero mirabile esempio. A Lei poi personalmente volli conferire di motu proprio la croce di Grand’Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia, per rimeritare il grande servizio che Ella rese alle istituzioni ed alla civiltà e perché Le attesti col mio affetto la riconoscenza mia e della Patria.
    Umberto

    Ma di criminali è piena casa Savoia – perché si agitano tanto?, è Storia -, Sciaboletta sdogana Mussolini, firma le leggi razziali e poi scappa, non è un criminale? E il figliolo assassino del signor Umberto 2 (Savoia Vittorio Emanuele, tessera della P2 n. 1621) che uccide a fucilate Dirk Hammer, non è un criminale?

    Farebbero bene ad avere il pudore di tacere e a farsi seppellire dall’ignominia della Storia; come avrebbe fatto bene a non esagerare Ulderico Pesce. Va bene uno spettacolo per mettere in luce il dramma del Passanante, ma non sono assolutamente d’accordo col suo buonismo che ha preteso la sepoltura del suo teschio. Che invece doveva restare dov’era, a eterna dimostrazione di cosa è capace il Potere.

  2. caro tuttle, lasciamo stare Passannante e a eterna dimostrazione delle crudeltà del potere mettiamo in mostra, magari al museo Lombroso i teschi di quei macellai dei Savoia.

  3. La madre di Passannante Maria Fiore tre sorelle e due fratelli furono arrestati e internati fino alla morte nel manicomio criminale di Aversa. Accusati di cosa?Umberto non doveva chiedere a nessuno la grazia in quanto lo Statuto albertino (che Casirati dovrebbe leggere visto il suo pomposo incarico) riservava al re la concessione della grazia. Inoltre la pena di morte era stata di fatto già abolita, e solo nel 1899 il Parlamento la abrogò in via ufficiale. I Savoia in 85 anni di regno hanno dato al Paese solo guerre e sangue. Non dimentichiamo che tra il 1861 e il 1870 ci fu una guerra tra i cosiddetti Briganti e i fratelli piemontesi; quasi un milione di morti, 54 paesi rasi al suolo e il declino economico di un regno economicamente ricco.

  4. Aberrante è il comunicato del Sig. Casirati.Non si può continuare con le storielle sui Savoia. Questa dinastia è stata una maledizione per l’Italia.

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