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Il Detective Dee arriva in Italia il 26 agosto

“Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma”, presentato in Concorso alla 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, sarà nelle sale dal 26 agosto distribuito dalla Tucker Film.

La spettacolare regia è firmata da Tsui Hark, uno dei grandi maestri del cinema di Hong Kong, già produttore di John Woo e considerato dalla critica lo “Spielberg d’Oriente”.

La Tucker Film porta nelle sale il primo Detective della Storia cinese. Undici secoli prima di Sherlock Holmes, “Dee” investigava e, con una tecnica analitica, risolveva i misteri. Famoso in Occidente per i romanzi giallo-storici del sinologo Robert Van Gulik, Detective Dee è una figura autentica, reale.

Sinossi. Siamo nella Cina del settimo secolo. Dopo la morte dell’imperatore, una donna sarà presto incoronata Regina, prima sovrana del Paese. Dietro alla tranquillità apparente, membri del clan reale e funzionari eminenti tramano in segreto contro di lei, il pericolo è in agguato e la crisi imminente…a rendere tutto ancora più complicato, una maledizione: una fiamma fantasma che uccide inspiegabilmente gli uomini a lei più vicini e fedeli. Per risolvere il caso, la Regina chiama il Detective Dee, un dissidente per il quale lei stessa aveva chiesto l’esilio e i lavori forzati…

Il cinema storico, incontra il giallo; il cinema di arti marziali incontra il mistero.

La Tucker Film, che ha esordito con “Departures” e proseguito con “Poetry”, nasce dall’unione d’intenti tra il Centro Espressioni Cinematografiche di Udine (organizzatore del Far East Festival) e Cinemazero di Pordenone.

Hanno scritto del film:

“Grandioso, atletico, ricco, magico…”.
Lietta Tornabuoni, La Stampa

“Due ore di puro spettacolo, che uniscono cinema di cappa e spada e una parabola politica, intrigo poliziesco e grande spettacolo fantastico, azione virtuosa e intelligenza dei personaggi (…)”.
Jacques Mandelbaum, Le Monde

“Il dio del cinema d’azione hongkonghese riesce a fare uno stupefacente film di combattimenti in costume”.
Jacky Goldberg, Les Inrockuptibles

“(…) il film parla del potere in Cina e di cosa sia lecito fare per mantenerlo (…) ma sceglie di non mettere limiti alla propria fantasia spingendo il protagonista a confrontarsi con città sotterranee, monaci fantasma, cospiratori inafferrabili, medici stregoni e molto altro ancora. Anche la regia si adegua a questo fuoco d’artificio di trovate, usando al meglio la mobilità della macchina da presa e sfruttando le possibilità del digitale senza farsene schiacciare (così, per una volta, i duelli sono uno spettacolo meraviglioso e non solo un campionario di effetti speciali)”.
Paolo Mereghetti, Corriere della Sera

“Grandiosi scenari, costumi spettacolari. E ancora fuochi e gran piroette marziali… È la prova che avventura e fantasia non sono esclusiva di Lucas e Spielberg”.
la Repubblica

“(…) è un testo di filosofia politica che gioca leggiadramente con la fantasia, …diretto dal Nicola Tesla dell’immaginario, l’hongkonghese Tsui Hark (nel senso che è il cineasta che ha trasformato in realtà il sogno dell’inventore serbo: impressionare lo schermo direttamente, e velocemente, con il pensiero).
Roberto Silvestri, Il Manifesto

“La virtuosità e la velocità con cui Tsui Hark fa il giocoliere con tutti questi segni senza mai compiacersi è il tratto di un cineasta che padroneggia perfettamente la sua arte”.
Jean-Sébastien Chauvin, Cahiers du Cinéma

“Questo lontano cugino di Sherlock Holmes maneggia l’arte della deduzione altrettanto bene delle arti marziali. Un divertissement che lascia senza fiato”.
Marie Sauvion, Le Parisien

 

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