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L’Arsenale scende al Valle Occupato

“Noi crediamo che fare cultura sia un atto politico, per riappropriarsi degli spazi e della coscienza collettiva di un popolo. Non occupiamo i singoli luoghi perché stiamo occupando un’intera Isola. Come voi del Teatro Valle, noi non siamo qui per organizzare spettacoli, ma per usare lo spettacolo per resistere e combattere”.

Si può sintetizzare così l’intervento al Teatro Valle Occupato de L’Arsenale – Federazione Siciliana delle Arti e della Musica, in collegamento dal Festival del Giornalismo di Modica.

Perché L’Arsenale scende al Valle? Cosa c’entra una federazione di ribelli siciliani con il movimento romano dei lavoratori dello spettacolo? C’entra.

C’entra perché è l’aggregazione che ci rende più forti. C’entra perché il segnale è forte è chiaro, perché i movimenti che, nella loro diversità, sono nati e stanno continuando a nascere in maniera indipendente ma al contempo magicamente coerente fra loro, mostrano che l’onda cresce ovunque, inesorabilmente. E questa collettività spontanea è importante, è la spinta di cui ha bisogno chi finora si è sentito troppo solo, troppo lontano da tutto, troppo debole per lottare contro un sistema che lentamente e in silenzio ha appiattito le coscienze, rubato gli spazi, svilito il lavoro in tutte le sue forme e relegato l’arte e la cultura alla funzione di mero passatempo.

C’entra perché è nella diversità delle esigenze specifiche dei luoghi che emerge la comune linea d’azione: riprendiamoci la libertà, la bellezza, la cultura, riprendiamoci la possibilità di scegliere, la consapevolezza del diritto, la coscienza collettiva che si sviluppa solo quando quella individuale viene coltivata.

Creare consapevolezza, fare aggregazione, coltivare il locale e al contempo uscire dai confini: dai piccoli centri del brullo entroterra Siculo al Teatro del Marchese del Grillo, l’onda continua a crescere, e non si ferma.

L’Arsenale per il Teatro Valle Occupato

Per maggiori informazioni: www.teatrovalleoccupato.it

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