“La liberalizzazione sregolata per la creazione di sale cinematografiche rappresenta un grave pericolo per i circuiti minori esistenti, per la pluralità dell’offerta e per la stessa identità culturale – scrive in una nota la Direzione nazionale di Indicinema – La fretta e l’approssimazione con cui si sta dando il via a riforme strutturali urtano con la necessità invece di affrontare da subito un ragionamento di sistema che garantisca poi un cambiamento più razionale e realmente efficace. Le fondamenta del sistema cinema manifestano fragilità e sarà assai difficile sostenere un impianto che vuole ampliarsi su progetti precipitosi e quindi sommari e superficiali. Occorre che la riflessione sulle sale cinematografiche si concentri sul recupero e sul potenziamento di quanto è già esistente e sulla creazione di spazi in quei luoghi che ne necessitano, non nel segno dell’occupazione selvaggia ma in quello della pluralità e dell’inclusione”.
“Il protagonismo del territorio e della cittadinanza – concludono – è un elemento inalienabile da qualsivoglia progetto di potenziamento della rete distributiva e ogni eventuale aumento di sale deve coincidere con un progetto culturale solido e non su annunci retorici e gonfi di demagogia su cui alcune iniziative distributive che stanno nascendo provano invece a poggiarsi”.