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100autori: preoccupazione per i tagli Mediaset

L’associazione 100autori esprime in una nota grande preoccupazione per le informazioni fornite da Mediaset sugli investimenti previsti in produzione cinematografica e audiovisiva.

“Nel dibattito che ha coinvolto Medusa e le principali associazioni dei produttori audiovisivi, Mediaset ha dichiarato di aver previsto 110 milioni di euro nella produzione originale di fiction italiana nel 2012, aggiungendo con soddisfazione che questa cifra dovrebbe salire nel 2013 a 125 milioni. In realtà, nel corso del 2011, Mediaset ha messo in onda fiction italiana in prima tv per un valore di produzione di 170 milioni di euro. Si tratterebbe, quindi, di un ennesimo taglio di 60 milioni di euro, esiziale per tutto il comparto (che va ad aggiungersi ai tagli operati da Rai). Se così fosse, gli investimenti complessivi in fiction italiana per il 2012 (Rai + Mediaset) sarebbero di 250 milioni di euro: meno della metà rispetto a quattro anni fa. Allo stesso tempo, l’investimento annuo previsto in produzione cinematografica, di 50 milioni di euro, è al di sotto dei valori degli ultimi anni.

100autori non lamenta solo l’inesistenza di qualunque una politica sull’audiovisivo e l’assenza di una vera strategia editoriale da parte dei principali operatori pubblici e privati, ma esige il rispetto della legalità, perché è a rischio il raggiungimento delle quote minime di investimento in opere audiovisive indipendenti. Dall’istituzione delle quote (1998), l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni non ha mai reso noto alla pubblica opinione e al mercato i dati relativi al loro raggiungimento. E’ necessario che l’Agcom, al pari delle authority europee, vigili e fornisca dati chiari, esaurienti e dettagliati per i diversi generi di prodotto audiovisivo, rendendo possibile il monitoraggio dell’osservanza di una legge dello Stato e adeguandosi ai criteri di trasparenza necessari ad un buon funzionamento della Pubblica Amministrazione. Perdurando la latitanza dell’Agcom, 100autori ha già chiesto alla commissione europea di procedere con urgenza alla verifica dei dati su quote di investimento e diffusione.

Lo stato di grave crisi in cui versa l’industria della produzione audiovisiva richiede a tutti un impegno adeguato al proprio ruolo. Non è più il tempo di ingiustificate e retrive zone di opacità”.

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